2. Million Reasons

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La luce che proveniva dalla vetrata, e che illuminava tutta la stanza la svegliò. Si guardò intorno e osservò che quella casa era immersa nel nulla, dalla vetrata si intravedeva il giardino enorme, ed esattamente davanti al cancello si stagliava il mare, in tutta la sua bellezza. La casa era situata su una scogliera che cadeva a picco sulla distesa immensa e si sentiva il rumore delle onde che si infrangevano sulla riva, provocando un rumore rilassante.

Si sentiva un peso sul petto e quando si accorse che era il corpo del fratello un sorriso spontaneo si fece spazio sul suo viso. Iniziò ad accarezzargli il volto sussurrandogli di svegliarsi. Dopo un po' che provava a svegliarlo lo sentì mugugnare e si mosse, stringendola ancora di più «Ale dobbiamo alzarci» gli ripetè e lui, dopo qualche lamento, si alzò e sparì nel bagno, lasciandola sola tra i suoi pensieri e il rumore del mare.

Si vestirono e scesero le scale per andare a fare colazione, e quando trovarono dei pancake già pronti in tavola, con tutti i loro compagni intorno si accorsero che era tardi. La sera prima avevano parlato fino a notte fonda, erano soliti sostenere conversazioni sussurrate sulla loro giornata o sui loro pensieri, e quella volta lei aveva chiesto informazioni su tutti i loro coinquilini, per avere un quadro più completo.

Salutarono tutti i presenti e Alex si precipitò al frigo, porgendo alla sorella un bicchiere riempito di quello schifo che doveva bere tutte le mattine. All'inizio la ragazza fece una smorfia ma poi lo bevve senza lamentarsi, guadagnandosi un abbraccio con tanto di 'bravissima' da parte del ragazzo.

Mangiarono i pancake che Serena e Carola avevano preparato per tutti. Si fece riempire il piatto da Alex e una volta che ebbe finito glielo spinse davanti per farglielo notare, esattamente come la sera prima.

Si fermò con le ragazze per mettere a posto e pulire la cucina, ma il suo sguardo venne catturato dal pianoforte, e rimase ad osservarlo per un po'. Fin quando Luca non le si avvicinò «Puoi usarlo se vuoi» era impaziente di sentire di nuovo la sua voce, era dal giorno prima che non gli usciva di testa e la notte gli era sembrato di sentirla risuonare ancora tra le pareti, come un'eco o il canto di una sirena.

«Tutto tuo» insisté, mentre la ragazza di asciugava per bene le mani e si avvicinava allo strumento, iniziando a suonare 'Per Elisa'.

Luca si stupì di come conosceva a memoria le note di una canzone così complicata da ricordare. Ma lui ovviamente non poteva sapere che l'aveva suonata fino a farsi venire i crampi alle dita, cosa che invece lo spettatore silenzioso che era il fratello sapeva.

Si avvicinò rapito, e si sedette sul panchetto del pianoforte vicino a lei, osservando con quanta delicatezza toccava i tasti. Gli sembrò di riconoscere quella delicatezza e sapeva benissimo da dove veniva quella considerazione, ma scacciò il pensiero, rassegnandosi che ormai cercava un pretesto per vedere un tratto di Lei in qualunque ragazza vedesse.

Quando finì si complimentò, lei lo ringraziò e a quel punto lo spettatore silenzioso decise di interrompere il silenzio «Fagli sentire Million Reasons» la ragazza annuì e iniziò a suonare una melodia che Luca non conosceva.

«You're giving me a million reasons to let you go, you're giving me a million reasons to quit the show, you're giving me a million reasons.
Give me a million reasons, giving me a million reasons, about a million reasons» iniziò e Luca si stupì ancora di più, anche se sapeva che non avrebbe capito tutte le parole della canzone ne capiva il significato, anche da quei pochi versi.

«If I had a highway, I would run for the hills, if you could find a dry way, I'd forever be still
But you're giving me a million reasons, give me a million reasons, giving me a million reasons, about a million reasons» si lasciò abbindolare dalla voce della ragazza, così dolce, pura e cristallina, ma non fu solo lui, perché tutti si affacciarono, chi dalle scale chi dal salotto, per ascoltarla. E come dargli torto.

«I bow down to pray, itry to make the worst seem better Lord, show me the way, to cut through all his worn out leather» quando la voce esplose nel ritornello rimasero tutti stupiti, e Luca si perse nella sua bravura. Cantava con una nota disprezzo nella voce e il ragazzo capì che non era una canzone allegra, ma neanche triste, sembrava un'ultima domanda, come quando una relazione inizia ad andare in fumo e ci sono milioni di motivi per andar via, ma ne basta uno per rimanere.

«I've got a hundred million reasons to walk away, but, baby, I just need one good one to stay»

«Head stuck in a cycle, I look off and I stare, it's like that I've stopped breathing, but completely aware, 'cause you're giving me a million reasons, give me a million reasons, giving me a million reasons, about a million reasons» la canzone si calmò e riprese il suo ritmo iniziale, ritornando a cullare tutti i presenti e Luca non poté fare a meno di appoggiare la testa sulla spalla della ragazza e chiudere gli occhi, facendosi trasportare.

«And if you say something that you might even mean, it's hard to even fathom which parts I should believe, 'cause you're giving me a million reasons, give me a million reasons, giving me a million reasons, about a million reasons»

«I bow down to pray, I try to make the worst seem better, Lord, show me the way, to cut through all his worn out leather.
I've got a hundred million reasons to walk away, but, baby, I just need one good one to stay» la voce esplose di nuovo nel ritornello, diventando potete e decisa, il tocco cristallino e delicato c'era sempre, ma ora si percepiva il filo di disperazione e di rassegnazione, che rese il tutto molto più bello e coinvolgente.

«Oh, baby, I'm bleeding, bleeding, can't you give me what I'm needing, needing?
Every heartbreak makes it hard to keep the faith, but, baby, I just need one good one, good one, good one, good one, good one, good one» la ripetizione della stessa parola provocò nei presenti uno stato d'ansia, che poi si sciolse.

«When I bow down to pray, I try to make the worst seem better, Lord, show me the way, to cut through all his worn out leather» per l'ultima volta la voce esplose e la ragazza tirò fuori tutto il suo graffiato e il suo growl.

«I've got a hundred million reasons to walk away, but, baby, I just need one good one, good one, tell me that you'll be the good one, good one
Baby, I just need one good one to stay» le note andarono scemando, e quando finirono un applauso riempì la stanza, imbarazzandola.

«Oh sono arrivati Sissi e Dario» solo in quel momento Luca si staccò da lei e le sorrise, complimentandosi, poi realizzò «L'hai scritta tu?» lei annuì stringendosi nelle spalle e in quel momento entrarono Sissi e Dario, ovviamente per mano.

Salutarono anche loro tutti e arrivò il momento per Dafne di presentarsi «Ciao! Finalmente ti conosco, Ale mi ha parlato di te» disse Sissi e lei si girò a guardare il fratello, scoprendolo a sorriderle «Ciao, è un piacere conoscerti, sei molto brava come cantante» Dafne pensava che quella ragazza avesse tutto, una voce bellissima, era molto intonata e si sentiva tutta la sua passione quando cantava, in più era invidiabile fisicamente e caratterialmente.

«O mio dio grazie, Ale mi ha fatto sentire delle tue cover, sei davvero brava anche tu» Dafne ringraziò arrossendo leggermente e si spostò per presentarsi al fidanzato della cantante.

Another love {LDA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora