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4 mesi e 1 giorno prima della scomparsa di Sara…

Era appena suonato il campanello ed Elisa corse subito ad aprire: “Oh mio dio Sara, perché ci hai messo così tanto ad arrivare? Hai avuto un lapsus improvviso e dopo aver percorso la strada di casa mia per la millesima volta l’hai dimenticata? Ancora cinque minuti e avrei chiamato polizia ed ambulanza, sai?” sbottò l’amica con aria preoccupata;

“Dai Eli non esagerare sono in ritardo solo di un’ora, purtroppo la fila per le pizze non finiva più” la rassicurò prontamente Sara;

“tz…- fa una smorfia- guarda che potevi avvisarmi, mi sono preoccupata stupida e poi sai quante volte ti ho chiamata?” lei ribatte mentre le fa gesto di entrare;

“Mi hai chiamata? Ad essere sincera ho dimenticato il telefono a casa…” ed intanto si avvia verso la cucina;

“Tu sei strana, come si fa a dimenticare il telefono a casa?”

“Beh non tutti hanno una pagina Instagram seguita da migliaia da follower che devono sempre tenere aggiornata…” protesta Sara mentre prende un bicchiere e ci versa un po’ d’acqua e fa per berne un goccio.

“Ti stai riferendo per caso a me, scusa?”

“no, no tranquilla era soltanto un esempio” e beve l’acqua mentre un sorrisino si forma sul suo volto.

Elisa sbatte ripetutamente le palpebre ed inizia a guardarla come per dirle <guarda che oggi rischi di inalare il tuo ultimo respiro> quando all’improvviso entra nella stanza Marta; “Dai su non mettetevi a litigare oggi, se proprio dovete farlo fatelo domani. Giù c’è ancora così tanto da fare e gli invitati fra meno di tre ore saranno qui. Dai andiamo a dare una mano a Sonia che l’ho lasciata a lavorare da sola poverina”;

“Ciao Marta –la saluta Sara e si dirige a darle un abbraccio- e le altre dove sono?” Marta accoglie l’abbraccio e gli risponde che erano andate a fare le spese mentre Elisa le guarda indignate: “Come osate abbracciarvi e non invitare anche me?” disse ora con aria da cucciolo. Le altre due si girarono e dopo averla guardata si misero tutte e tre a ridere.

“Dai andiamo giù” le esulta Marta;

“agli ordini signor Capitano” risponde Sara mentre si dirige verso le scale, quando Elisa la interrompe:” e le pizze?”;

“Ah, giusto non ve l’ho detto. Avevano così tanti ordini che alla fine gli ho detto che quando le avranno finite di consegnarle a domicilio”

“ah ecco perché sei entrata a mani vuote”, rincuorata comincia a scendere le scale anche Elisa.

Una volta scese le scale le tre ragazze si trovarono nella taverna di Elisa, la taverna era enorme e per l’occasione ora aveva i due lunghi divani di color bianco spostati ai lati, in parte a loro erano stati piazzati due tavoli coperti da due tovaglie verdi chiaro. Sopra ad esse c’erano alcune bottiglie di succhi, tè freddi, qualche bibita e Coca-Cola, ma soprattutto c’erano bottiglie di Negroni, Martini, Whiskey, birre ecc.… e in mezzo a tutte spiccavano anche due grandi ciotole di patatine, una di classiche ed una al formaggio.

Accanto ai tavoli c’era Sonia che era intenta a versare dei popcorn in un’altra grande ciotola quando quest’ultima si accorge dell’arrivo delle altre e si gira: “Ciao Sara, finalmente una mano in più” disse rivolgendole un sorriso a trentadue denti. In risposta Sara compiaciuta dall'aspetto della stanza gli rispose: “Wow, ragazze state facendo un ottimo lavoro. Se ci sbrighiamo in due ore dovremmo finire tutto”;

“In realtà abbiamo meno di un’ora e mezza per preparare tutto, è già tardi” la informa Elisa, “purtroppo abbiamo lavorato anche noi a velocità di lumaca”;

La mia piccola stellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora