La casa dei Greco era una piccola viletta bianca, non era troppo grande, da fuori si vedeva subito che aveva sicuramente due piani e forse, molto probabilmente anche un seminterrato. La casa aveva un piccolo, lungo e stretto giardino molto curato. L'erba era stata da poco tagliata, nonostante il periodo invernale, come a dare l'impressione che chi se ne prendeva cura lo faceva veramente. Pensiero però in contrasto con i tre vasi di fiori appassiti nell'angolo a sinistra. I vasi stonavano in quella posizione, molto probabilmente era un altro il loro posto, ma accuratamente spostati e posizionati in quell'angolo in un secondo momento, forse per nasconderli, forse per non attirare l'attenzione; ma perché?Passando sulla stradina di pietre che collegava il cancello alla porta dell'entrata Ruggero notò anche lo spazio vuoto lasciato in mezzo a tutta l'erba nella metà di destra. Che ci fosse stato prima, lì un albero?
La casa era una viletta a schiera separata dalle altre da un muro basso, ormai tutto ricoperto dall'edera.
Entrato in casa fu subito invaso da un profumo di lavanda, ma era talmente forte che non riuscì a fare altro che a girarsi d'inpulso e guardare l'amico con occhi spalancati come per dire in che posto mi hai portato?
"Perché c'è quest'odore così forte qui dentro?" chiede Paolo cogliendo subito l'occhiataccia del compagno.
"Oh rieccovi ispettore De Rosa, la stavamo aspettando. Avete qualche notizia della mia bambina?" rispose una signora sulla cinquantina con voce tramante ed a mala pena udibile. "Spero non vi disturbi più di tanto, a mia moglie piace molto, e vista la situazione l'ho lasciata profumare un po' l'ambiente con la speranza questo possa tranquillizzarla, ma invano. È agitata come prima e sinceramente vorrei proseguire anch'io le ricerche se possibile" un uomo della pressoché stessa età della consorte proseguì la conversazione.
"Mi dispiace avervi trattenuto qui signori, ma pensavo che un po' di riposo, nonostante la situazione vi avrebbe fatto bene. Comunque vi ho portato la mia arma segreta di cui vi avevo parlato" e così dicendo Paolo si sposta rivelando la figura dietro di lui, alza un braccio e lo indica: "Ecco a voi il fantastico detective privato Ruggero Attanasio". Lo sguardo pieno di sicurezza dell'ispettore era così forte che i due coniugi per un attimo s'imbambolarono a guardarlo come se avessero visto un briciolo di speranza in lui.
"La vuoi smettere di prenderti gioco di me oggi, Paolo?" commentò Ruggero accompagnato da un profondo sospiro "non illuderli, non sono così straordinario in realtà".
"suvvia, suvvia non dire cosi" gli risponde l'amico e poi si gira a guardare i Greco ancora intenti a fissare Ruggero con aria ora interrogatoria "non vi preoccupate in realtà in America è famosissimo, ha risolto ben trentacinque casi con successo e ora è invece impegnato a risolverne uno difficilissimo qui in Italia. È il migliore quando si tratta si sparizioni, credetemi"
"Basta con le lusinghe Paolo e non perdiamo tempo. Vorrei poter fare alcune domande" lo fermò Ruggero.
"Ah sì, certo si accomodi pure" disse la signora Greco e subito indicò un divano dietro di lei.
La stanza in cui si trovava ora Ruggero era un piccolo soggiorno di color lilla, attaccata alla parete di destra c'era un tavolino lungo e stretto di legno bianco che reggeva una televisione di circa quarantadue pollici. Sopra di essa c'era una mensola di vetro sulla quale vi erano poggiati due vasi contenenti dei cactus e tre cornici contenti una foto ciascuna. La prima cornice, quella più a sinistra, era di color azzurro ed era decorata con delle minuscole farfalle rosa ai lati. La foto che conteneva, raffigurava due bambine pressoché uguali con due codini e un vestitino giallo che stavano giocando con dei fiori in mezzo all'erba; sembravano molto felici. La seconda cornice invece era molto più sottile della prima e di color oro. Essa raffiguravano molto probabilmente i due signori Greco, ma più giovani, che si tenevano abbracciati l'un l'altro in primo piano, dietro invece c'era un meraviglioso cielo stellato. La terza ed ultima cornice, che era in verticale al contrario delle precedenti, era di legno, anche esso di colore bianco come il tavolino sotto, e conteneva la foto, indubbiamente, della famiglia al completo: i signori Greco e Sara.
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La mia piccola stella
Mystery / ThrillerUna giornata di novembre, come tutte le altre, ha inghiottito nel nulla una ragazza. Il detective Attanasio, dopo l'ultimo caso di tre anni fa, è costretto dall'amico l'ispettore Paolo De Rosa a ritornare in campo. Ma Ruggero non è così entusiasta...