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Avevo bisogno di andare avanti. Di vivere. E l'ho fatto.
Ho iniziato a riprendermi in mano la mia vita, non mi è bastato iniziare a fare pazzie, avevo bisogno anche di lui ora.
Non mi è bastato iniziare a ridere, avevo bisogno di stare bene anche dentro.
Non mi è bastato pensarlo, avevo bisogno salire sul terrazzo e di urlarlo, avevo bisogno di urlare "IO VOGLIO VIVERE".
E l'ho fatto. Ho fatto tutto ciò.
Ma è durato ben poco.
Era estate, (gli ultimi giorni di un estate che andava di mal in peggio) e sono partita.
Sono partita per una vacanza di una settimana, e sono stati i giorni più belli di un'intera estate.
Mi sentivo osservata e per la prima volta mi faceva piacere.
Mi sentivo amata e capita.
Mi ascoltavano e mi stavano accanto.
La mia routine inizia a cambiare e quella ragazza di 15 anni inizia a vivere per davvero.
Erano giorni in cui niente era sintomo di tristezza, ma solo di divertimento..

Mi ricordo che di sera stavamo tutti seduti sulla sabbia, dio che divertimento, a cantare come matti, mentre le coppiette che si erano formate si baciavano sotto le stelle..
Stavamo lì, fino a tardi. E qualsiasi cosa diventava una scusa per tornare più tardi a casa..
Ci svegliavamo tardi di mattina, e di conseguenza eravamo sempre di fretta. Andavamo al mare con i nostri amici ed è li che conobbi Pasquale.
Pasquale era un tipo come tanti: classico ciuffo riccio, si vantava quando camminava, era uno sbruffone antipatico, ma a me i tipi così piacevano.
Oddio non da innamorarmene, ma stavo bene con lui.
Ridevo, mi divertivo e lo facevo incazzare a morte.
Una sera al mare stavamo tutti in spiaggia, Pasquale doveva partire il giorno dopo e fu lì che ci baciammo.
Non fu un bacio come tanti, insomma, sapeva baciare abbastanza bene.😓
Ero contenta di me stessa, fino a quando non tornai a casa..

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