"Chi commette il peccato
viene dal diavolo,
perché il diavolo è peccatore
fin dal principio"
CAPITOLO DUE.La sera del gala di beneficenza Harry si assicurò che nessuno, eccetto gli invitati, varcasse i cancelli della sua residenza. L’evento generalmente organizzato dalle famiglie più importanti di Belfast per quell’anno si tenne dagli Styles e furono presenti ben trecento persone, compresi alcuni pezzi grossi della politica. Harry tenne un discorso iniziale e, come solo un bravo oratore era in grado di fare, riuscì a calamitare tutti gli occhi su di lui. Ringraziò Céline per l’impeccabile organizzazione e dopo aver dato il via alla serata si confuse tra la calca di gente.
L'asta era cominciata da appena dieci minuti e si sentiva già soffocare. Era già tanto che avesse concesso la sua dimora, figuriamoci se avesse pure preso parte ad ogni frammento della serata; era tutto fuorché un perfetto padrone di casa. Era sua sorella che si occupava di queste frivolezze, le sue vere mansioni invece erano altre. Le aveva dato carta bianca alla sola condizione che riuscisse a rendere la serata memorabile, e dovette ammettere che non solo era riuscita nell'intento ma questa volta si era proprio superata.
I lampadari a goccia che pendevano dal soffitto, i cui cristalli brillavano di luce propria, creavano un'atmosfera suggestiva, e accostati al pavimento in mosaico interamente realizzato a mano e alle sei colonne doriche avvolte da ghirlande di fiori freschi, davano un effetto ottico spettacolare. La rampa di scale situata al centro della sala spiccava più del resto, grazie alle centinaia di candele adagiate ai margini di ogni gradino. Tutto era curato nei minimi dettagli e rasentava la perfezione.
Proprio come desiderava.
Diede il benvenuto ad alcune vecchie conoscenze del padre, ma quando non riuscì più a tollerare la sua finta cordialità, si avviò verso il terrazzo. Poiché Harry non era uguale al padre, non riusciva a mostrarsi gentile e disponibile con il prossimo. Era un suo limite.
Smanioso infilò le mani dentro le tasche dei pantaloni di alta sartoria alla ricerca dell’unica cosa che, a parte l’alcol, riusciva a calmare i suoi nervi tesi. Sfilò una sigaretta e la portò alle labbra. Fu immediata la sensazione di benessere che lo colpì.
Avanzò fino a scontrare il suo bacino contro il parapetto, lasciò che la nuvola densa fuoriuscisse dalle sue labbra gelate e si concesse un sospiro.
Il completo che rivestiva il suo corpo come una seconda pelle esaltava la sua imponente figura. Harry sembrava un dandy ideale, vigoroso, alto, atletico, spalle larghe e portamento distinto.
A questo punto…Cosa non era, il giovane Styles.
«Ti ho cercato dappertutto!» la voce delicata e pacata di Céline arrivò alle sue orecchie come la più dolce delle melodie. Non aveva bisogno di voltarsi, bastava solo annusare la scia di profumo dell’unica persona per cui valesse la pena provare un’emozione, per riconoscerla.
Sua sorella brillava come un diamante raro, come la stella più grande in mezzo alle costellazioni. Era bella, di una bellezza pura e genuina, una creatura celeste mandata dagli angeli in questo mondo marcio.
Non avevano niente in comune i due fratelli, erano come il bianco e il nero, il giorno e la notte.
Céline era luce. Harry, invece, abbracciava il buio lasciandosi rivestire dalle tenebre come un guanto.
«Mi hai trovato», mormorò il moro osservando la sua tenuta dal punto più alto dell'edificio.
«C'è qualcosa che non va? Non ti piace come ho allestito la sala principale?»
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DAMNED SOUL
Random| Coming soon | "Non c'è salvezza su questa terra e forse neppure in paradiso. Dopotutto è caduto anche il più luminoso degli angeli di Dio. L'unico luogo sicuro è l'inferno, dove non c'è più niente da perdere". All rights reserved.