Belfast,
01:40 a.m.Il Morgana lounge bar pullulava di gente, quella sera. Si contavano più di settanta persone tra uomini corrotti, donne di facili costumi e turisti provenienti dal Nord. Non capitava tutti i giorni che un locale di un certo spessore come quello, frequentato da clienti alquanto singolari, si riempisse così tanto. L'odore nauseante dei sigari inglesi era fastidioso, per non parlare della nebbia di fumo che aleggiava in aria; rendeva la visuale poco nitida e Harry odiava che i suoi occhi venissero irritati, a meno che il fumo non provenisse dal suo, di sigaro. In verità odiava qualsiasi cosa intaccasse la sua presenza, il ché spiegava l'irascibilità che contraddistingueva il riccio dagli individui che aveva accanto.
L'uomo sedeva in compagnia dei suoi più grandi amici, nonché scagnozzi di fiducia da tempo immemore, reggendo tra le mani il solito cognac costoso dal sapore pungente. Sorseggiava il liquore con misurata lentezza, con le orecchie tese ad ascoltare gli stramazzi dei quattro uomini al suo servizio e gli occhi puntati sul palco adibito agli spettacoli serali di Burlesque.
C'era qualcosa di affascinante, e al contempo di oscuro, nello sguardo di Harry Styles. Se ne stava lì, impassibile, ostentando una sicurezza che gli apparteneva, come se gli si fosse stata cucita addosso alla nascita, i lineamenti del volto contratti in un'espressione severa e l'atteggiamento fiero di chi, come pensavano in molti, deteneva il pieno potere.
La cittadina di Belfast lo temeva, i vicini di casa abbassavano persino lo sguardo quando lo incrociavano per strada; era il serial killer che tutti conoscevano ma che non avevano mai avuto il coraggio di denunciare. D'altra parte, chi avrebbe mai osato intralciare il cammino del capo? Nessuno.
Harry Styles era spietato, uccideva a sangue freddo e poco importava se il malcapitato avesse una famiglia, una moglie da cui tornare e dei figli da sfamare. Chi sbagliava, pagava. Non conosceva la clemenza, non temeva il rimorso di coscienza e cosa più importante non credeva in Dio. Cosa alquanto bizzarra, se si considerava che chiunque lo paragonava al Diavolo in persona.
Nonostante la fama che lo precedeva, però, le donne sembravano pendere dalle sue labbra. Erano attratte dal male che lo adombrava, erano profondamente ammaliate dai sentimenti negativi che trasudava, perché Harry Styles era l'incarnazione di Lucifero per eccellenza, e gli angeli, cattivi o buoni che fossero, rimanevano pur sempre degli angeli.
Belli e maledettamente dannati.
Eccomi qui con l'ennesima avventura.
Premesso che non avevo la minima intenzione di scrivere un'altra storia, soprattutto perché ne ho ancora altre due in corso. Purtroppo, però, odio le bozze. Motivo per il quale, vi lascio con questa breve ma concisa introduzione e quando avrò qualche capitolo pronto ( e troverò il tempo) comincerò a postare.
Ho preso ispirazione da due serie TV in particolare e spero che il genere possa piacervi.
La storia è ambientata verso la fine degli anni '30, immaginate quindi il contesto e gli avvenimenti storici del periodo.
Ci tengo a specificare che non andrò nello specifico, mi soffermerò solo sulle vicende dei protagonisti.
Dunque... avete capito di quale serie TV sto parlando?I miei cari amici Peaky Blinders!
E poi... Beh, troverete anche un po' di Lucifer.
Grazie per l'attenzione!
😈😈
Cosa ne pensate?
Fatemi sapere,
vi aspetto trepidante!
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DAMNED SOUL
Random| Coming soon | "Non c'è salvezza su questa terra e forse neppure in paradiso. Dopotutto è caduto anche il più luminoso degli angeli di Dio. L'unico luogo sicuro è l'inferno, dove non c'è più niente da perdere". All rights reserved.