Pilota

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Si dice che quando si incontra l'anima gemella lo si capisce e basta. Da cosa?
Dai segnali, i brividi lungo la schiena, dalla sensazione che esce dalla tua anima che ti pervade o dalla forte connessione che vi accomuna.
E io nei suoi occhi ci avevo trovato qualcosa.
Qualcosa che non avrei mai più provato col passare degli anni.
Ma al tempo ero troppo ingenua per capirlo...
Non avrei mai pensato che avrei cercato quella sensazione negli occhi dei passanti, non avrei mai pensato di voler riprovare quel brivido.
E ora, da anni a questa parte, di quel che era ho solo il ricordo confuso. Proprio come la vecchia pellicola di un film o una foto che sbiadisce con il tempo, ma quella sensazione la ricordo perfettamente.
E di notte, quando sono più vulnerabile, quella sensazione arriva, assieme a quel ricordo, e appena mi sveglio ho come la sensazione di aver perso qualcosa per sempre, un dolore che logora la mia anima.

Sento il suono della mia sveglia, mi rigiro frastornata e allungo il braccio per spegnerla.
Mi stiracchio e inizio a capire qualcosa solo dopo essermi alzata. Come diceva qualcuno 'non c'è speranza per una civiltà che inizia ogni giorno al suono della sua sveglia'.
O qualcosa del genere..
Mi dirigo verso la cucina per fare colazione, dopodiché mi vestirò e andrò a lavoro.
Quando arrivo vengo accolta dal sorriso malizioso di Cloe, la mia segretaria che con un sorriso malizioso mi dice «Buongiorno Ester, come hai dormito dopo la serata di ieri?»
«Come un angioletto» rispondo sarcastica facendo una smorfia.
Mi allontano e entro nel mio ufficio. Le porte dietro di me si chiudono ma non ho tempo di levare la giacca e accomodarmi che entra ancora Cloe.
«Ester.. sono a telefono col potenzialmente acquirente. Vorrebbe sapere a che ora vi incontrerete..» mi chiede allontanando il telefono dal viso
Ci penso aggrottando le sopracciglia prima di rispondere
«Digli che per le 12 ci vedremo alla hall»
Cloe va via e ho la possibilità di mettere apposto il mio ufficio. Sono molto emozionata, finalmente inizierò a espandere il mio hotel con qualcuno di competente, avrò la possibilità di viaggiare, magari di far diventare il mio hotel un merchandising e chissà forse creare più catene... è il mio sogno da quando ho creato questo hotel: a 19 anni ho deciso di trasferirmi qui a Miami, e ora, dopo 10 anni, posso dire di aver fatto tutto da sola, abito in una casa di mia proprietà, ho una bella macchina, questo hotel e uno yacht. Si potrebbe dire che non mi manca nulla o che sono la classica 'figlia di papà' ma ho perennemente la sensazione che qualcosa mi manchi. Una sensazione che con tutto l'oro del mondo non va via.

Continua la mia mattina compilando fogli e facendo commissioni quando finalmente le 12 arrivano e ho il cuore in gola, cammino a passo svelto verso la hall, e finalmente vedo l'acquirente, Marcus.

Ed eccoci alla fine del capitolo "pilota", salve a tutti, mi chiamo Frvmvh, preferisco mantenere la mia identità nascosta. Ci terrei a precisare che questo racconto è coperto da copyright e non siete autorizzati ad utilizzarlo in alcun modo, tantomeno tradurlo senza mia autorizzazione.
Scusate il capitolo corto, in futuro sicuramente ci saranno modifiche e revisioni. Ma intanto, spero che vi piaccia.
Stay tuned.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2022 ⏰

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