N.A. Il quarto paragrafo ( Atto Quarto: Assuefatto ), presenta una scena puramente a sfondo sessuale.
È stato appositamente scisso dal terzo, per far sì che potesse essere evitato da un pubblico sensibile.
Qualora non venisse letto, la storia avrebbe ugualmente senso, di conseguenza vi invito a saltarlo in caso vi metta a disagio.———————
Atto primo: Antefatto.
Mattia si era fatto convincere.
O meglio, aveva finto di aver bisogno di farsi convincere, siccome gli stava proprio scomoda l'idea di mostrare quanto potesse essere infantile e vendicativo.
Quando i suoi amici lo avevano tempestato di messaggi per invitarlo a passare il fine settimana insieme in Lombardia, al solo scopo di sbarcare in una delle discoteche più chiacchierate degli ultimi mesi, aveva dissentito malamente, sottolineando che quello non fosse il momento giusto per abbandonarsi a tali divertimenti.
Poi, forte della consapevolezza che avrebbero insistito per trascinarlo con loro, aveva atteso avidamente che gli riservassero preghiere e parole stucchevoli, prima di accettare — falsamente — a malincuore.Ad onor del vero, contrariamente alla sua fasulla resistenza iniziale, egli non vedeva proprio l'ora di farsi travolgere dai fumi dell'ebbrezza e dall'atmosfera chiassosa e confusionaria di un luogo privo di inibizioni.
Lo bramava dall'ultimo litigio che aveva avuto con Marco, quando aveva raccattato rapidamente la propria camicia dal pavimento di un appartamento in cui non abitava e, con ancora le calzature a penzolargli dalle mani, si era defilato lungo il corridoio, porta sbattuta e occhi ammalati di tristezza.
« Non ti fare vedere più, guarda. » Aveva sbottato, risoluto, e aveva sfruttato il fracasso della propria uscita di scena per camuffare quel tono tremolante, macchiato dal sapore di lacrime fino allora non versate.Il ragazzo, dal proprio canto, non aveva risposto chissà che cosa. Non era mai stata una persona affine alle chiacchiere e, anzi, si nascondeva spesso dietro commenti fatti troppo silenziosamente per essere uditi e battutine sarcastiche. Non aveva un'indole mite, per lo più era banalmente scaltro.
« Vabbè, Mattia, sempre così fai, sei proprio un viziato del cazzo! » L'aria di superiorità del commento era permeata anche attraverso il legno d'acero dell'imposta che li divideva e l'altro sarebbe voluto tornare indietro solo per sbattergli in faccia tutto ciò che la sua lingua velenosa avesse avuto l'ardire di sputare fuori.
Tuttavia, sicché le gambe avevano già iniziato a privarlo della propria forza e il petto aveva preso a dolergli incredibilmente, si era fatto scorrere quelle ultime, empie parole addosso — gocce gelide di una pioggia d'amara insoddisfazione —, e aveva iniziato a scendere le scale del condominio a due a due, pur di allontanarsi rapidamente.Quella provocazione non era stata impostata in modo casuale ma, anzi, era scandita e formulata apposta per colpire nel segno.
Perché lo sapeva, Mattia, che l'accusa trovasse ampie fondamenta nella realtà: lui era davvero così, viziato.
Abituato ad essere soddisfatto nei suoi desideri fin da piccolo, infatti, pur avendo ormai raggiunto la maggior età, continuava a lagnarsi non appena non sentisse di essere stato sufficientemente accontentato.
Sua madre e sua nonna avevano sempre fatto il possibile per compiacerlo al cento percento, anche laddove concedere a lui qualche sfizio in più implicasse la rinuncia da parte loro di bisogni primari.
E quindi, avvezzo ad essere trattato così, si era ritrovato a diciotto anni compiuti ad avere una forte difficoltà nel convogliare le proprie mire egoistiche con una stabilità sessuale e sentimentale, poiché nessuno sembrava essere in grado di appagarlo — o, almeno, non quanto avrebbe voluto —.
Marco era completamente informato in merito alle sue ambizioni e ne aveva discusso con lui a lungo, spronandolo sia a venire più facilmente incontro agli altri, senza che dovessero sempre stare a supplicarlo per la più minima cosa, sia a mettere da parte quella tempra che gli suggeriva di impuntarsi su capricci difficilissimi da soddisfare.
Ed effettivamente, grazie a lui, un po' aveva perso quella natura viziosa e incontentabile, cercando di risultare più disponibile e di apparire meno ostinato.
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Boogie Woogie.
FanfictionMattia varca la soglia del Number One lasciandosi alle spalle le lacrime di una relazione terminata più rapidamente della propria volontà. Vizioso e senza freni, si abbandona alla calca di corpi sudati e senz'anima, con l'inconscia speranza di poter...