In una terra lontana, tra le molte creature viventi, ci sono i splendenti elfi Arlecchini dalla pelle arcobaleno. La serenità degli abitanti del bosco viene presto turbata dall'arrivo di un'oscura figura. Privo di colori e colmo di rabbia e magia...
Monocromo sbraitò a perdifiato, furioso e pronto a usare la sua magia su quell'ignobile scarafaggio venuto a provocarlo. L'elfo si mise al riparo appena in tempo, e accarezzando gli alberi della foresta, sussurrò loro di spostarsi per lasciar emergere i raggi lunari sulla casa del mostro. Si sentì un profondo cigolio tutto intorno e molte chiome verdi fecero un lieve inchino liberando la zona dall'oscurità.
Appena la rabbiosa creatura fu avvolta dalle chiare luci, ne approfittò per vedere che lurida pozione magica gli era stata buttata addosso. Meravigliato, si accorse che quell'insolito prodotto, non solo si era impregnato nella sua pelle e la folta peluria, ma nell'istante in cui la luna lo aveva inondato, il suo corpo aveva emanato un miscuglio luccicante d'incantevoli colori. Incredulo, fece apparire una cascata d'acqua e ci si lavò sotto. Strofinò, strofinò a non finire; nulla, quell'arcobaleno sembrava ormai fare parte di lui.
Ci vollero alcuni minuti prima che una consapevolezza facesse capolino nella sua mente ormai marcita dall'odio da anni: ora anche lui era colorato.
Un peso gigantesco si disarcionò dal suo cuore annerito, permettendo a tutti i pensieri malvagi di abbandonare il suo corpo riuscendo per la prima volta a scoprire sentimenti simili alla felicità, alla gratitudine e alla libertà. E non era cosa da poco, considerando che da tutta una vita era stato imprigionato dalla sua stessa sofferenza, dalla sete di vendetta e dall'odio incondizionato.
Fu così che il mostro Monocromo divenne leggenda. Poiché da allora, ribattezzato Orso D'iride, egli visse il resto della sua esistenza cercando di aiutare le creature della terra. Dopo aver resuscitato tutti gli elfi Arlecchini che avevano perso la vita a causa sua, solitario errò fiero per le lande notturne in cerca di anime in pena, lasciando sempre dietro di sé un iridescente brillio.
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