2.Se salta sarò costretto a seguirla

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Una vita che non hai scelto tu,una vita continuamente sotto il controllo di persone altrui.

Sotto il controllo di volontà che non ti appartengono,di scelte e decisioni che non fanno parte della tua persona.

Riducendoti ad una sensazione stretta e fredda.
Come in una gabbia,senza una chiave.

Solo che nel caso di Marinette la chiave esisteva,ma si era già arresa ancor prima di cercarla.

Adrien si sdraiò del tutto sulla panchina,trovata poco più lontana dalla poppa della nave.

Alzo lo sguardo al cielo e fissò le stelle luminose. Malgrado amasse la compagnia, voleva del tempo per sè e per la sua mente. socchiuse gli occhi ed espirò,sentendo la brezza fresca.

Un suono di tacchi a ritmo veloce catturó la sua attenzione e si girò di lato,notando una figura sfrecciare velocemente di fianco a lui.

Marinette si teneva l'estremità del vestito tra le mani, annullando così i rischi di inciampare.

Correva senza pensare,talvolta,alle persone contro cui andava. Sentì il suo cuore accelerare e il respiro farsi irregolare mentre calde lacrime le scendevano dagli occhi celesti,bagnando le sue guance.

Si girò per assicurarsi che non ci fosse nessuno e si fermò appena raggiunse la parte opposta della poppa,poggiando i palmi sulla ringhiera fredda.

Respirò affannosamente,tenendo lo sguardo fermo sull'acqua blu. Poggiò il piede sull'acciaio bianco,cercando di scavalcare il più in fretta possibile.

Appena fu dall'altra parte della ringhiera si fece scappare un profondo sospiro, stringendo ancora più forte la stretta.

Doveva solamente lasciarsi andare e tutte le sue sofferenze sarebbero svanite.

-Non lo faccia.-

Una voce sconosciuta alle sue spalle la fece squittire e si girò di colpo,trovando un ragazzo dai capelli biondi e occhi verdi a pochi passi da lei.

-Non faccia lei un altro passo!-ordinò con voce tremante.

-Avanti. Mi dia la mano,la aiuto a tornare a bordo.-rispose lui,evitando la richiesta che la corvina gli aveva appena fatto.

-Rimanga lì dov'è,dico sul serio,mi butto.-esclamò ancora,tornando a guardare il mare davanti a lei.

-Non lo farà.-ripetè sicuro.

-Che significa non lo farò?-chiese lei,tornando a fissare il biondo con fare stupito.-Non creda di poter venirmi a dire quel che farò o non farò,lei non mi conosce! -

-Beh,lo avrebbe già fatto. -

-Lei mi sta distraendo,se ne vada!-ordinò ancora,tornando a tenere lo sguardo serio davanti a lei.

-Non posso, ormai ci sono dentro.-sospirò poco dopo.-se lei si butta io sarò costretto ad entrare in acqua per salvarla. -continuò,iniziandosi a levare il cappotto.

-Non dica sciocchezze,morirebbe,sarebbe l'impatto con l'acqua ad ucciderla.-

-Non dico di certo il contrario, ma ad essere sincero mi preoccupa di più l'acqua fredda.-rispose mentre si levava le scarpe.

-quanto fredda?-domandò,dopo qualche secondo di silenzio.

-Gelida.Forse un paio di gradi sopra lo zero.-rispose.-cadere in acque gelide,come quelle laggiù,è come avere tutto il corpo trafitto da mille lame:non riesci a respirare, non riesci a pensare a nulla tranne che al dolore ed è per questo che non ci tengo a tuffarmi dietro di lei..ma come ho già detto,non ho scelta.-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 07, 2022 ⏰

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