Prologo

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Una delicata sigaretta era adagiata tra le sue dita come se non sapesse che non c'era cura al mondo. Solo fumo, tossico, che riempiva i suoi polmoni di catrame che a sua volta avrebbe danneggiato tutto il sistema.

E nonostante questo vizio, non riusciva ad ignorare il modo in cui la sua mascella si contraeva ogni volta che inspirava e espirava quel fumo dannoso. Il modo in cui i suoi capelli scuri e disordinati coprivano i suoi occhi color verde foresta.

Mentre Leah continuava a fissare il ragazzo da lontano, sollevando i suoi fastidiosi e grandi occhiali, non poteva evitare di sembrare un'allocca e notare che stava attirando l'attenzione di tutti nel giro di quell'area.

Poteva solamente immaginare le snelle e lunghe dita del ragazzo viaggiare su per la sua gonna a quadri per far venire la pelle d'oca sulla leggera abbronzatura.

"Hai una matita?" Leah si spaventò e fece un balzo all'indietro solo al suono della sua profonda e appena udibile voce. Alzò la testa per trovare lo stesso ragazzo che aveva fissato per gli ultimi dieci minuti, il quale stava ricambiando lo sguardo aspettando una risposta.

"Hai intenzione di rispondere o vuoi farmi solo perdere tempo?" chiese con tono duro. La ragazza timida cercò nella sua borsa, per poi tirare fuori una matita nuova di zecca e consegnarla al ragazzo forse troppo, bello.

Prima di ritornare al suo posto il ragazzo fece un segno con il capo, in segno di ringraziamento, verso Leah, lasciandola confusa.

Non ebbe molto tempo per pensarci, dato che dopo aver controllato l'orologio, imprecando sotto voce, si accorse che la lezione sarebbe iniziata dopo cinque minuti e si incamminò verso l'aula.

Camouflage [h.s.]    Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora