tom holland

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pov: Y/n e Tom Holland lavorano per un film, i due si odiano, c'è sempre competizione tra i due però un giorno il regista del film decide di mettere fine a questo "odio", in questo modo, "costringe" i due a stare per almeno due ore nella stessa stanza senza litigare.

***

<È patetico! Come faccio a stare nella stessa stanza con te per più di due ore?!> Y/n sbraitò contro Tom, che la guardava con fare scocciato, dato che era il primo a non voler stare nella stanza con una come Y/n.
<Se non c'è la fai tu, figurati io!> Tom si alzò dal divano fronteggiando Y/n, che lo guardò con un sopracciglio alzato.
<Per far sì che il capo non ci lasci in pace definitivamente, dobbiamo almeno fingere che andiamo d'accordo> Aggiunse Tom, guardò Y/n attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.
<Mi costa ammetterlo ma hai ragione.>

Dopo un lungo momento di silenzio e sguardi dì intimazione a parlare per primo, Tom prese parola.
<Aspetta, questa devo proprio segnarmela, tu che dai ragione a me?> Tom fece un risatina ricevendo uno sguardo d'odio da Y/n.
<Devo ritirare ciò che ho detto Thomas?> Tom la guardò senza dire una parola, le lanciò uno sguardo di sfida per vedere se avrebbe mantenuto il contatto visivo anche perché non aveva parole per risponderle dato che gliele aveva tolte appena uscì il suo nome dalla bocca, beh sì gli piaceva molto..

Y/n evidentemente accettò la "sfida" guardandolo con il suo solito sguardo intimidatorio con un sorrisetto divertito e gli occhi semi chiusi, per studiarlo meglio anche se ormai c'era poco da studiare di lui, sapeva tutto ormai di Tom.
<Non molli eh" Y/n negò lentamente con la testa facendo sogghignare Tom che si avvicinò, senza accorgersene, ulteriormente a Y/n.

La verità era che nel profondo del cuore di entrambi c'era un'attrazione fisica che reprimevano perché entrambi usavano la "tattica" del trattare male il soggetto in questione.
A Tom piace lei e
a Y/n piace lui.
Inutile dire che non l'avrebbero mai ammesso, nemmeno a se stessi, tutti quelli che lavoravano con loro sapevano che c'era qualcosa sotto tutto quell'odio.

<C'è caldo qua eh!> Tom si tolse la camicia rimanendo in canottiera, Y/n non riuscì a fare a meno di guardare il suo busto così scolpito, anche se era già capitato di vederlo a petto nudo per alcune scene del film, però era sempre una sorpresa vederlo dato che era così perfetto.
<Thomas..> Dalla bocca di Y/n uscì quel piccolo sussurro, Tom la guardò aggrottando le sopracciglia assieme a un sorrisetto divertito, così Y/n si accorse di aver sussurrato il suo nome nella realtà e non nella sua mente.
<Y/n..hai appena sussurrato il mio nome, tutto bene?> Tom fece un risolino vedendo la faccia rosea di Y/n, i due si avvicinarono senza accorgersene ritrovandosi a pochi millimetri di distanza.

Tom si ritrovò a fissare ripetutamente le labbra di Y/n, non riusciva proprio a farne a meno, ed è proprio quello il punto, che non riusciva a farne a meno da quando la conosciuta.
L'avrebbe baciata subito se avesse potuto però lei partì con l'odiarlo così si convinse che anche lui odiava lei.
Anche Y/n cercava di distogliere da quelle labbra così attraenti e intanto più cercava di non farlo più il suo sguardo puntava ad esse.
Tom si morse le labbra per scacciare l'impulso di baciarla, perché sapeva che se l'avesse fatto probabilmente avrebbe ricevuto uno schiaffo come risposta, d'altro canto anche Y/n voleva baciarlo con tutta la foga che aveva represso però si aspettava di essere respinta così nessuno dei due si sarebbe azzardato a fare il primo passo.

Mentre i due lanciavano sguardi dagli occhi alle labbra, Y/n si avvicinò un po' troppo a Tom in questo modo, senza accorgersene inciampò sui suoi stessi piedi fondendo proprio sopra di lui.
Persero entrambi l'equilibrio ritrovandosi uno sopra l'altro.
Un'altro sguardo sulle labbra da parte di Tom e Y/n non riuscì a più a trattenersi.
Lo attirò a se prendendolo dalla camicia e lo baciò, Tom non ebbe neanche il tempo di capire che Y/n lo respinse subito, facendolo cadere dall'altra parte della stanza.
Tom aggrottò le sopracciglia, confuso dal suo comportamento, subito dopo il suo sguardo si trasformò in un ghigno malizioso quando la vide avvicinarsi a gattoni.
Si mise a cavalcioni su di lui e lo baciò di nuovo, le mani di Y/n erano sul suo viso al contrario di Tom che aveva le mani sui suoi fianchi.

<Thomas..> Y/n sussurrò, Tom le aveva appena tolto la maglietta facendo finire la sua bocca sul suo collo.
<Y/n..> Tom si staccò dal collo di Y/n quando lei stessa lo spinse per vederlo in faccia, si morse le labbra e lo baciò con più foga di prima.
Y/n iniziò a sbottonargli la camicia che in quel momento risultava ingombrante, mise le sue mani sul suo petto iniziandolo a palpare, con questo gesto Tom si lasciò sfuggire un verso simile a un gemito.

Lui si alzò velocemente da terra con Y/n in braccio.
La sbatté al muro, la tenne stretta al suo busto tendendo le sue mani sulle sue cosce.
Y/n iniziò a slacciare la cintura di Tom con difficoltà, le tremavano le mani dall'euforia ma dopo qualche tentativo ci riuscì lanciando la cintura chissà dove.
I pantaloni rimasero a metà gamba, lasciandolo in mutande bianche e per la vista di Y/n era troppo così per non reagire troppo di impulso si morse le labbra.
Con un gesto rapido anche lei si tolse i pantaloni, lasciandola in intimo.
Tom stava morendo dalla voglia di farla sua, Y/n stava morendo dalla eccitazione, così con un lieve sussurro, Tom si abbassò di poco le mutande, scostando di lato quelle di Y/n entrando così, in un colpo secco.
Uscì un forte gemito da parte di Y/n.
Lui entrava ed usciva alla velocità della luce, stava morendo dall'eccitazione e ogni due colpi gli usciva un grugnito, lei ogni tre spinte urlava il suo nome però ci riusciva a stento dato che le spinte erano pensanti ed eccitanti togliendole la capacità di parlare.

Le ultime spinte erano diventate veloci e forti, chiaro segno che lui stava venendo, dato che lei era già venuta qualche secondo prima urlando il suo nome.
A quelle ultime spinte si univa lo spesso gemito che usciva dalla bocca di Tom, lieve ed eccitante.
<Y/n..porco cazzo> Spingeva e spingeva, fino a quando finalmente venne con un gemito più forte degli altri.
<Porca troia> Respirava a stento, il suo petto si abbassava e alzava lentamente per riuscire a prendere il respiro regolare.
Nel frattempo aveva appoggiato la testa tra i seni di Y/n, che allo stesso tempo si mordeva le labbra.

<Non mi dire che mi farai venire solo per una volta> Lo spronò, facendogli alzare il capo guardandola con occhi scrutatori, la guardò attentamente facendo un sorrisetto, che Y/n ricambiò leccandosi le labbra secche.
Tom fece scendere lentamente Y/n dal suo busto, facendola sedere sul divano, lui si mise in ginocchio mettendo le sue grandi mani salde sulle sue cosce, Y/n fece un ghigno intuendo cosa stava per fare.

<Ti posso fare venire anche cinque volte se è quello che desideri> Così dopo questa frase piena di significato, iniziò a fare il suo lavoretto di lingua, mantenendo, ovviamente, la sua parola.

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