Anche oggi nulla ti può risparmiare una dura giornata di lavoro nei campi...ti alzi da sopra la tua branda di bamboo dolorante e indolenzita, ormai non ci fai neanche più caso, ci sei abituata da quando eri piccola.
Ti avvicini a uno dei cesti di vimini con dentro quei quattro stracci di vestiti che sei riuscita a recuperare e scegli cosa metterti.
Butti la testa in giù e scuoti un pò i capelli sporchi che non hai avuto il tempo di lavare, poi rialzi il capo e leghi le ciocche davanti con una fascia di stoffa.
. . .
Quando sei pronta raggiungi tua madre nell'uscio di quella che definisci casa.
<<buongiorno Asha>> la mamma ti saluta con uno dei suoi sorrisi più belli, <<buongiorno a te mamma, hai dormito bene ? >> dissi sapendo già che la risposta era di no. Mi avvicinai a lei e le detti un'abbraccio da dietro le spalle, ridacchió e ricambiò.<<oggi è una bella giornata, perché non vai al fiume a lavarti o vai a fare una passeggiata, hai bisogno di svagarti Asha, sei ancora una ragazza, non come me>> mi si strinse il cuore, da quando papà era morto la mamma oltre a lavorare non faceva altro, non aveva frequentato nemmeno altri uomini, <<non ti preoccupare mamo, io sono felice di darti una mano>> inoltre aggiunsi <<e poi sei ancora giovane mamo dovresti passeggiare, pensare a te e...conoscere altri uomini... >> a quell'ultima esclamazione mi rivolse uno sguardo torvo e poi aggiunse <<tuo padre era è sarà l'unico uomo che amerò finché non riposeró eternamente>> sospira è le sorrisi.Come le avevo detto mi ero già messa all'opera nei campi ma oggi non c'era verso, aveva da prima insistito è poi mi aveva minacciata purché convincermi a lasciare lavorare lei e andare a svagarmi.
Alla fine dopo innumerevoli discussioni mi confinze, così decisi innanzitutto di andare al fiumiciattolo a darmi una ripulita.
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Quando arrivai il "rivie" (fiume) era in magra, c'era poca acqua e quella che c'era era fangosa. Guardai intorno, non c'era nessuno, così mi svestii ed entrai dentro l'acqua, era calda e lipposa. Mi lavai i capelli crespi e sciacquai il mio corpo, era rilassante, finalmente avevo un pò di tempo per me.
Asciugai la mia pelle sotto i caldi raggi del sole e poi mi rivestii. Decisi di andare al "gewilde mark" (mercato popolare). Mi piaceva girovagare tra le varie bancarelle, più che altro commercianti seduti a terra sopra lo stesso telo sul quale c'era la mercanzia. Vidi molte cose belle ma tra tutte un oggetto in particolare attirò la mia attenzione.
Uno strano oggetto piumato, aveva un cerchio enorme al quale ne erano legati tre più piccoli e a quello centrale un'altro più piccolo ancora, dentro i cerchi c'era un ricamo simile a una ragnatela ed esternamente c'erano rilevate delle più ne simili a quelle delle "arende" (acquile). Guardai lo strano oggetto che aveva attirato la mia attenzione <<siete interessata a l'acchiappasogni ragazzina ?>> guardai l'uomo incuriosita <<quindi si chiama acchiappa...>> esitai <<acchiappasogni>> mi corresse <<a cosa serve l'acchiappasogni ?>> chiedi curiosa.
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L'acchiappasogni
RomanceSei una ragazza Africana...vivi lavorando i campi con tua madre l'unico genitore che ti è rimasto. In una giornata come le altre però trovi una cosa che ti sconvolgerà la vita.