Albedo

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<<Posso parlarti?>> Chiede con il suo solito tono il ragazzo biondo guardandoti giocare con Klee, la bambina che considera come sua sorella.

<<Certo.>> Doni un piccolo sorriso a Klee e quest'ultima ti saluta per poi corre da Jean.

Ti eri offerta di farle da babysitter assieme ad Albedo e al solo pendiero di passare il pomeriggio assieme a quella bambina pestifera un dolce sorriso si faceva spazio tra le tue labbra.

<<Di che volevi parlarmi?>> Chiedi raggiungendo Albedo. I suoi occhi non osano incrociare il tuo sguardo, come se qualcosa nel profondo lo turbasse, come se ciò che doveva dirti ti avrebbe sconvolta così tanto da non meritarsi di guardarti in faccia.

<<Ti dispiace venire nel mio laboratorio? Vorrei parlarne in privato. Ci sono troppe orecchie in ascolto qui.>> Annuisci e lo segui.

Nessuno dei due proferisce parola per tutto il viaggio e la cosa non fa che metterti sempre più ansia. Di cosa vuole parlare? Perché non vuole ci sia qualcun altro a sentirlo se non te? Tante domande cominciano a formularsi nella tua testa e la risposta ad ognuna di esse sarebbe arrivata soltanto nel suo laboratorio.

Arrivati a destinazione, lui si precipita subito ad accendere il fuoco per assicurarsi che tu non soffra troppo il freddo e, dopo quel lungo silenzio, finalmente comincia a parlare.

<<Scusa se ti ho fatta venire fin qui.>>

<<Avrai le tue motivazioni immagino.>> Dici ammirando la sua figura: capelli biondi leggermente arruffati a causa del vento, che nonostante tutto continuano a sembrarti estremamente morbidi al tatto. Naso leggermente rosso a causa della bassa temperatura, il suo marchio d'oro nel collo, i suoi soliti abiti da alchimista e i suoi occhi turchesi fissi sul fuoco.

Ancora una volta sembra non avere intenzione di guardarti negli occhi.
<<Allora, di che volevi parlarmi?>> chiedi avvicinandoti a lui mentre quest'ultimo, preso alla sprovvista, volta lo sguardo dal lato opposto. <<Andiamo, se vuoi parlarmi almeno fallo guardandomi negli occhi...>> Sbuffi.

<<(T/n).>> Sentir pronunciare improvvisamente il tuo nome ti fa accelerare il battito cardiaco e ti lascia senza fiato. Il suo tono è più che serio. <<Potrei... farti del male un giorno.>>

Lo guardi confusa.
<<Ma che stai dicendo..?>> Accenni ad una piccola risata. << Certo, quando ti faccio compagnia durante gli esperimenti di Sucrose qualcosa esplode e mi ferisco, ma->>

Ti interrompe subito voltandosi a guardarti.
<<(T/n).>> ancora una volta il tuo cuore sussulta nel sentire la sua dolce voce pronunciare il tuo nome. <<Un giorno potrei davvero non riuscire più a controllarmi. Se... se perdessi il controllo... potrei causare molte morti. Potrei arrivare alla distruzione di Mondstat.>> Lo guardi sconvolta.

Che genere di discorso sta facendo? Un ragazzo tanto gentile... un alchimista curioso di scoprire i segreti che cela il mondo... un artista con così tanto talento... distruggere Mondstat? Ma di che diavolo sta parlando?

<<Vorrei che fossi tu a fermarmi quel giorno.>> Lo guardi paralizzata mentre lui abbassa lo sguardo, incapace di farti una richiesta del genere con i tuoi occhi fissi sui suoi. <<Se... se per caso dovessi perdere il controllo, vorrei mi uccidessi.>>

'Eh?'

<<Voglio essere fermato prima che la peggiore delle ipotesi si realizzi.>>

'Albedo di che parli?'

<<L'immagine di Mondstat distrutta... delle persone a terra... di Klee... sono insopportabili.>> Senti una nota di tristezza nella sua voce e in contemporanea il tuo cuore si spezza.

Da quanto tempo queste supposizioni lo tormentavano? È sempre stato qui, da solo, a torturarsi con questi pensieri?

Istintivamente ti precipiti ad abbracciarlo, sorprendendolo. Sai che sta passando il peggio, ma nonostante tutto chi scoppia in lacrime tra i due sei tu.

Lui ti stringe forte, come se non volesse mai lasciarti andare, come se lasciandoti potrebbe perderti per sempre.

Non sai se questo fosse ciò che voleva da te, ma cerchi di confortarlo in questo modo.

<<Non voglio perdere il controllo...>> Sussurra contro il tuo orecchio.

<<Non lo permetterò.>> Ti allontani da lui e gli afferri la mano guardandolo fisso negli occhi. <<Lo prometto. Affronteremo questa cosa insieme.>>

Lui sorride e con la mano libera ti asciuga le lacrime che fino ad allora non avevano accennato a fermarsi.

<<Reazione interessante.>> Si prende gioco di te facendoti spuntare un piccolo sorriso sulle labbra. <<Grazie (T/n)>> Ti bacia il dorso della mano riconoscente, mentre tu arrossisci sorpresa dall'inaspettato gesto. <<Fuori è già calata la notte, per stasera credo mi farai compagnia.>>

Nessun'altra notizia poteva essere tanto bella quanto questa.

Mentre lui si alza e si cimenta a preparare la cena per entrambi, guardando fuori dal laboratorio la neve che cade morbida al suolo, non fai che pensare a cosa farai se Albedo dovesse davvero perdere il controllo.

Non pensi di essere forte abbastanza da poterlo uccidere a sangue freddo come se tutto il tempo passato insieme non fosse mai esistito. Che per colpa tua le sue paure più grandi si avverino?

Scuoti la testa cercando di scacciare via tutti quei pensieri. Speri solo che quel momento non arrivi mai.

Speri di continuare a vivere in armonia con Albedo come hai sempre fatto.
















































Spazio autrice:
Non so quanti fan di Genshin ci siano lì fuori, ma spero che questa corta shot sia stata... um... accettabile?

Genshin impact - One shot (Genshin boys x lettrice)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora