JUST LOVERS: capitolo uno- mani fredde

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Inverno. La stagione più fredda dell'anno. Stagione fredda che comincia dal solstizio, dopo l'autunno, e termina all'equinozio di primavera. Per l'emisfero boreale, l'inverno è la stagione astronomicamente più corta.

Mentre per Louis era assolutamente quella più lunga.

Effettivamente, la sensazione che si ha quando comincia ad arrivare l'inverno è che questa stagione non passi mai. Il freddo che ci attanaglia e ci fa infilare le mani ben in fondo alle tasche dei nostri cappotti è una costante per diversi mesi dell'anno.

Per non parlare di quanto il ragazzo odiasse l'accorciarsi delle giornate, ogni minuto di sole che veniva scalato ai giorni durante l'inverno, per Louis, era come se un pezzo dell'estate sarebbe sparito.

A volte gli sarebbe piaciuto andare in letargo, ma, purtroppo, non è possibile. La scuola ti sommerge di cose da fare; tra corsi, esami e allenamenti di calcio; Louis non aveva un attimo d'aria.

Però, alla fine, essere impegnato non lo opprimeva più di tanto, perché in caso non lo fosse stato avrebbe dovuto passare più tempo in famiglia, e quello, lo detestava.

Lo detestava più di quanto odiasse il freddo.

L'inverno è una stagione lenta, e forse questa era l'unica cosa che Louis William Tomlinson trovava confortevole del periodo.

Louis aveva sempre corso durante il trascorrere della sua vita. Sempre si era ritrovato a scappare o a rincorrere qualcosa.

Quando era nella pancia di sua madre si era trovato a scappare dai nonni che non accettavano che sua mamma fosse già incinta; a cinque anni rincorreva il gatto che scappava dalla rumorosa, di urla e litigi, casa Tomlinson; a nove anni scappava mano nella mano con sua mamma dal violento padre; a dodici scappava dai bulli delle medie; a quindici aveva iniziato a rincorrere il pallone da calcio; dai sedici correva in moto; a diciassette aveva iniziato a scappare dalla polizia insieme a Zayn e Liam (i suoi due migliori amici) per non farsi beccare l'erba.

Insomma la parola calma non faceva parte della sua vita da un pezzo, o forse non ne aveva mai fatto parte, ma a Louis piaceva, ogni tanto, credere che se ne fosse andata solo in vacanza e che presto sarebbe tornata.

Allo stesso tempo l'inverno è anche sinonimo di Natale, di tepore, di serate a casa con chi si ama guardando un film sotto le coperte. Eppure questo tepore per lui non c'era mai stato. Nemmeno il giorno del suo compleanno, che casualmente, capitava il 24 dicembre. Non che se lo aspettasse, o per lo meno, aveva smesso di aspettarselo dai quattro anni quando aveva capito che non sarebbe stato altro che un giorno come gli altri 364, o 365 nei bisestili.

***

"Cazzo se fa freddo! Te lo dico io amico, il riscaldamento mondiale è una stronzata altrimenti non sarebbe così freddo" si lamentò Zayn sfregando le mani tra loro per provare a riscaldarsi da quella fredda mattina di novembre. Louis sbuffò una risata e iniziò ad accendersi la sigaretta che teneva tra le labbra.

"Zayn a volte spari certe sciocchezze che mi fai dubitare della tua intelligenza" disse Liam appoggiandosi al muretto della scuola accanto a Zayn, mentre Louis era di fronte a loro.

Ormai lo sanno anche i muri: fumare è indubbiamente una pessima abitudine, ma Louis non riesce proprio a liberarsene. Aveva iniziato a quattordici anni grazie ad un vecchio amico con la quale non parla più, e non è mai riuscito a smettere. Considera questa azione come un altro rallentatore della sua vita, uno di quei momenti in cui riesce a mettere in pausa la sua giornata.

Louis quando aveva una sigaretta tra le mani diventava un libro aperto per chi lo conosceva, di fatti quando fuma verso l'alto significa che è di buon umore, ed oggi è una di quelle mattine.

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