CAPITOLO 2

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"Io escoo"
"Che cazzo me ne frega!" urla mia madre da piano di sopra.
"Mamma, non sono papà!"
"Ah scusa Miley. Vai ma torna presto, se no tuo padre rompe i coglioni a me"
Non riesce a dire una frase senza una parolaccia.
"Si si lo so" dico
"Cosaa?!"
"Ho detto che lo so!" in casa mia urliamo continuamente.
Ho sentito appena il "e stai tranquilla porcatroia!" di mia mamma, perché ho già sbattuto la porta, sto andando da Charlie.
L'ultima volta che l'ho visto è stata ieri, siamo andati al parco e poi a casa sua a giocare con i videogiochi, si comportava in modo molto strano, per cui sto andando da lui per chiedere spiegazioni. Non penso sia arrabbiato con me, perché ieri sera mi ha mandato il messaggio della buonanotte, cosa che, quando è arrabbiato, non fa. Suono il campanello mentre penso a quali potrebbero essere le cause del suo atteggiamento, magari ho fatto o detto io qualcosa di sbagliato. Resto molto sorpresa quando sua madre mi apre la porta in lacrime. Non l'ho mai vista piangere e sto con suo figlio da circa un anno, cosí le chiedo preoccupata cosa sta succedendo:"tutto a posto Kristal?"
Kristal è una donna per bene, che tende a nascondere i suoi sentimenti per non apparire agli altri come non vorrebbe. È molto intelligente, come suo marito James, e beh si, anche come Charlie.
"In realtà no, tesoro" dice facendomi cenno di entrare.
Mi accomodo nella grande cucina bianca e arancione, e noto, alla fine delle imponenti scale di marmo, alcuni scatoloni contenenti gli oggetti di Charlie, ci sono il suo pallone, le sue cuffie per ascoltare la musica, il portatile, la piccola tv, lo stereo con tutti i suoi CD dei Nirvana (la sua band preferita da sempre), e alcuni libri, ma non trovo una spiegazione plausibile, cosí mi limito ad ascoltare Kristal:"te lo dirò senza giri di parole, altrimenti non ce la farò. Charlie era malato" comincia, non ha ovviamente bisogno di andare avanti, perché ho già capito tutto, cosí inizio a piangere anche io, ma riesco lo stesso a parlare, ho bisogno di chiarimenti ed ho talmente tante domande nella mia testa che sento di poter esplodere a momenti.
"E...cosa aveva?"
"Problemi al cuore, che purtroppo stamattina ha ceduto, sapevamo che sarebbe successo prima o poi, ma non pensavamo cosí presto. È stato un duro colpo. Si è svegliato dicendo di non sentirsi bene, era pallido e aveva la febbre alta, cosí l'abbiamo portato subito in ospedale, dove c'hanno detto che era troppo tardi, non si poteva piú fare niente per salvarlo. Ha vissuto altri cinque minuti, poi se n'é andato, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di chiamarti mentre eravamo la, lo stavo per fare ora ma mi hai preceduta arrivando."
Scappo fuori e mi accascio sul marciapiede, mentre i pochi passanti mi fissano preoccupati. Poi mi raggiunge Kristal e mi abbraccia forte.
"Ma perché non mi ha mai detto niente? L'avrei aiutato, sostenuto, sarei stata piú attenta" singhiozzo.
Le emozioni sono troppe in un tempo troppo breve.
"Lo so, cara, ma era proprio questo che lui non voleva, cioé che tu ti preoccupassi per lui, voleva solo avere la possibilità di amarti, anche solo per poco, senza nessun ostacolo"
Dopo queste parole mi alzo, la abbraccio di nuovo e torno verso casa.
Forse Charlie se lo sentiva, è per questo che era cosí strano.
Entro senza neanche salutare, mi limito a correre in camera mia, da dove riesco a sentire frammenti della conversazione di mia madre con Kristal, al telefono. Non posso davvero credere che mia mamma si sia preoccupata per me.
Dopo mezz'ora a parlare con Ben e aver scritto alcune piccole poesie sul mio quaderno, chiamo Sophie ancora in lacrime, come al solito risponde subito:"ciao tesoro, hey aspetta un attimo, sono singhiozzi quelli? Stai piangendo? È stato di nuovo Joe? O Samantha?? Dannazione Miley sono preoccupata, rispondi"
"No, stavolta non sono stati né mio padre né mia madre"
"Allora chi? O cosa?"
Vorrei parlare, ma i suoni non mi escono dalla bocca. Cosí riattacco velocemente e le invio un messaggio dove le spiego tutto: di Charlie e del fatto che senza di lui non ce la faccio con i miei genitori.

UNTIL THE ENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora