capitolo 15<3

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quelle parole.
suscitarono in me qualcosa che...dio. non lo so.
rimasi lì,immobile, guardando la figura di t/n allontanarsi.

t/n's pov;
dissi quelle parole senza pensarci due volte, infatti mi pentii spudoratamente, ma è quello che pensavo in quel momento.
me ne andai al tavolo degli alcolici per bere qualcosa.

***
stavo buttando giù l'ennesimo shottino di vodka
alla fragola, fin quando non sentii la voce di bianca urlare dalla cucina ripetutamente il mio nome. mi stava cercando?
cercai di andare verso la figura di bianca senza cadere.
t/n: eccomi eccomi, dimmi tutto.
bianca: GUARDA CHI CAZZO È VENUTO.
girai il volto dove la mano di bianca mi stava indicando.
sgranai gli occhi.
era ethan.
l'ex di bianca.
cosa ci faceva qui?
t/n: ma che cazzo?
non aggiunsi altro, andai solamente verso di lui.
t/n: che cazzo ci fai tu qui? SPARISCI.
da come si può notare io e quel individuo non avevamo un bellissimo rapporto. e questo da quando si mise la prima volta con bianca.
io non mi sbagliavo mai.
ethan: ma come t/n? mi hai invitato tu.
feci una faccia stranita, eh? impossibile. perché avrei dovuto invitarlo? era l'ultima persona che volevo vedere.
mi mise lo schermo del suo cellulare davanti la faccia.
t/n: così mi fai diventare ceca.
spinsi il suo braccio, cercando di vedere meglio lo schermo.
era la nostra chat, gli avevo inviato l'indirizzo di kylee. cazzo.
t/n: si vede che ho sbagliato ad inviare, ora smamma che nessuno vuole la tua presenza qui dentro.
ethan: andiamo, è passato tanto tempo da quello che è successo.
t/n: ma sei serio? devi S C O M P A R I R E. VIAAAA, O INIZIO CON LE MANI.
fece un passo indietro, sapeva cosa ero in grado di fare. evidentemente si ricordava ancora cosa gli avessi fatto la seconda volta che tradisse bianca.
ethan: chi cazzo è quello?
indicò jaden.
t/n: cosa te ne importa?
ethan: dimmelo.
t/n: in realtà non so cosa sono per certezza, ma si vede che si piacciono avvicenda.
ethan: ah addirittura? ok. vabene.
t/n: cosa vorresti insinuare?
ethan: nulla, io me ne vado.
t/n: oh ma finalmente. bye bye. e non farti vedere mai più.
tornai da bianca.
bianca: che cazzo voleva?
t/n: nulla, puoi stare tranquilla.
bianca: t/n ti amo lo sai.
t/n: sisis ora gotedevi il resto della serata amori miei.
feci il segno del bacio verso jaden e bianca, i quali si misero a ridere, anche se un po' imbarazzati. ormai erano la mia nuova ship preferita.

la serata oltre tutto passò molto velocemente, anche se ogni volta che incrociavo lo sguardo di javon, il tempo si fermava.

3:57 am
bianca se ne andò con jaden, non so nemmeno come, visto che jaden era venuto con javon.
kylee: oh t/n se vuoi puoi rimanere a dormire qui con me e jayla.
t/n: vorrei tanto, ma devo proprio andare, mia madre è tornata a casa quindi vorrei vederla.
jayla: te lo avevo detto che sarebbe stato tutto ok, allora ci vediamo domani?
t/n: certo, a domani.
uscii fuori, mi ricordai che non avevo il passaggio.
cazzo.
t/n: merda. mi tocca andare a piedi.
soffiai a bassa voce
javon: sei seria t/n?
mi spaventai lo ammetto. ma sentire quella voce  sussurata dietro di me, mi fece venire un brivido per tutta la schiena.
t/n: mi hai fatta spaventare, e perché non dovrei esserlo?
javon: sono le quattro di notte e sei ubriaca.
t/n: ed?
javon: ti accompagno io.
beh, non era male come idea, pensadoci, avrei fatto mattina a piedi, quindi non esitai ad accettare.
salimmo in macchina.
c'era un silenzio tombale.
che imbarazzo.
t/n: quindi quello era tuo cugino.
non so perché lo dissi, anche perché quel daniel non lo avevo più rivisto, ma volevo rompere quel silenzio che si era creato.
javon si voltò verso di me, non aveva una faccia molto contenta. infatti non rispose.
t/n: oookeey...ma hai visto jaden e bianca? che carini.
javon: anche se quella ragazzina è stramba, vedo che fa felice jaden, se lo merita.
che dolce, voleva solo del bene per suo fratello.
t/n: anche bianca.
javon: siamo arrivati nana.
t/n: oh non chiamarmi così.
javon: mhh invece si.
t/n: sei tu il nanetto.
non ci credevo nemmeno io, gli arrivavo a stendo sotto il mento, però non avevo altre idee per come ribattere.
javon: certo. disse accompagno da una risata.
ero incantata da quel maledetto sorriso.
javon: quindi vuoi scendere o rimaniamo qui fino a domani?
t/n: mh? certo che scendo, so che vorresti che rimanessi qui sai?
javon: non sarebbe male.
gli feci un sorriso e aprii la portiera.
t/n: grazie jav, notte notte.
non rispose, ma vabbè. chiusi lo sportello e iniziai ad incamminarmi.
javon abbassò il finestrino.
javon: domani vuoi uscire?
mi fermai.
sorrisi a quella domanda. ma non lo feci vedere.
tolsi il sorriso e mi girai verso di lui.
t/n: vuoi rivedermi per caso?
javon: non si era capito?
ci fu una piccola pausa.
javon: domani alle 9?
t/n: e vabenee, mi aspetto alte aspettative.
javon: allora non ti deluderò my love.
scoppiammo entrambi in una risata.
javon: allora a domani, notte nana.
t/n: ma vuoi un pugno?
javon: nah, mi fa male ancora la mandibola per lo schiaffo della biondina.
t/n: ahahaha, allora non dirlo più, notte jav.

*****
qualcuno mi stava accarezzando il viso.
aprii lentamente gli occhi, era mia madre.
per quanto fossi arrabbiata con lei, non esitai ad abbracciarla. mi era mancata.
t/n: vuoi spiegarmi dove sei stata?
mamma t/n: t/n, sto uscendo con una persona.
sentii un vuoto.
i battiti stavano aumentando.
come poteva essere...
si stava vedendo con un'altro uomo...
e non lui.
mi faceva strano.
avevo paura.
paura che quest'uomo poteva essere peggio di lui.
non fiatai.
mamma t/n: non te l'ho detto prima, perché sapevo che la tua reazione fosse stata questa.
t/n: ma ti rendi conto? non..
mamma t/n: amore, mettiti nei miei panni. finalmente posso ricominciare da capo.
io volevo il meglio per mia madre.
assolutamente, non ero arrabbiata perché si stava vedendo con un uomo, ma ero terrorizzata dal fatto che poteva rivelarsi una persona perfida.
t/n: vabene, sono felice per te.. pensandoci, te lo meriti.
mamma t/n: grazie t/n, volevo dirti che oggi andiamo pranzo da lui.
t/n: cosa?
di già? già dovevo vederlo? madonna.
mamma t/n: si chiama martin, ha due figli, un maschio e una femmina, ti troverai sicuramente benissimo.
feci solo un cenno con la testa. poi chiusi l'argomento, scendendo al piano di sotto a fare colazione.
stavo scrollando l'home di ig, fino a quando non mi arrivò un messaggio, era javon.
«nana giorno»
BASTA CON STA NANAAAAA QUANTE VOLTE DOVEVO ANCORA DIRGLIELO.
«ma quindi lo vuoi proprio quel pugno?»
«che bel buongiorno, sono commosso,comunque vengo a prenderti alle 8 non più alle 9»
«come mai?»
«cosi stiamo più tempo insieme:)»
sorrisi.
OH. T/N COSA SORRIDI.
NON DEVI SORRIDERE.
mi portai una mano in fronte. quel ragazzo ci sapeva fare cazzo.
mamma t/n: t/nnn iniziati a preparare che poi partiamo.
perfetto, il mio mood si era rovinato.
andai di sopra e non volevo fantasticare, quindi mi misi qualcosa di molto semplice, jeans abbastanza larghi e un top e le mie amatissime air force. dovevo assolutamente coprire le occhiaie che mi arrivavano ormai sotto i piedi.
applicai il correttore e misi un filo di mascara.

****
eravamo in auto.
mamma t/n: come sei silenziosaa.
t/n: sono in ansia.
no, non ero in ansia, se parlavo potevo dire qualcosa di sgradevole, quando ero arrabbiata non pensavo veramente cosa dicevo.
mamma t/n: ecco siamo arrivate.
alzai lo sguardo e davanti a noi c'era una bellissima casa, molto grande.
scendemmo dall'auto e andammo verso la porta.
mia madre bussò e ci apri un uomo. doveva essere martin.
era bello.
molto.
salutò mia madre.
sembrava serio.
fin quando non mi sorrise.
martin: tu devi essere t/n, tua madre mi ha parlato molto di te.
feci un sorriso leggermente forzato.
ci fece entrare e ci accomodammo al tavolo.
mamma t/n: e i ragazzi?
martin: stanno di sopra, ora li faccio scendere.
ragazzii, venite di sotto.
dalle scale vidi scendere una ragazza, era bionda, era molto bella, ci sorrise.
si avvicinò.
?: ehyy piacere lia.
t/n: ehy, t/n.
stranamente, mi stava simpatica.
iniziammo a parlare e notai che avevamo molto in comune.
?: scusate, ero sotto la doccia.
mi voltai.
rimasi scioccata.
non ci potevo credere.
era hardin.

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