Premessa

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Sono sempre stata una ragazza tendenzialmente introspettiva. Lo dimostra il fatto che fin dalle elementari tenevo un diario personale nel quale scrivevo tutto ciò che mi passava per la testa. Lo ritenevo come una sorta di "amico immaginario" con il quale potevo confidarmi su tutto, qualsiasi cosa, dalle piccole azioni quotidiane che facevo, ai bisticci con le amiche, alle prime cotte e via dicendo. Con il tempo, quelle parole tremolanti, imperfette, scarabocchiate, si fecero sempre più precise, sempre più armoniose, e passarono dalla carta rinchiusa in quei famosi "diari segreti" che strabordavano dalle cartolerie, pieni di colore, a qualcosa di più immateriale, sfuggente ma ancora più chiaro: il file del computer. Questi pensieri scritti mi hanno seguita durante tutta la mia infanzia, la mia crescita e la mia adolescenza, e mai come adesso posso dire quanto mi siano stati utili. Ho lasciato una traccia, un segno di me stessa e della mia evoluzione, cosa che ora mi è servita per rimettere a posto i cocci della mia esistenza che, vivendo, si sono frantumati uno dopo l'altro. Quindi, premesso ciò, possiamo entrare nel vivo della questione.

" spesso ho la sensazione di essere rinchiusa in un muro che io stessa mi sono costruita fin da quando sono nata in questo mondo. Sento sempre questa insoddisfazione di fondo che non mi permette mai di essere come io vorrei. Per farvi capire meglio, è come se alla gente facessi vedere solo il 20% di me, mentre in realtà tutto ciò che sono non lo faccio vedere, lo nascondo, o peggio ancora, non so cosa sia. Ma c'è, altrimenti questa sensazione non l'avrei."

Parto proprio da qui, da quel lontano ottobre 2012, momento in cui ero sull'orlo del precipizio. Anzi, forse già ero caduta e ancora non me ne ero resa conto davvero. Percepivo che era anomalo il mio controllo ossessivo sul cibo e sul peso, ma mi "illudevo" che tutto poi sarebbe dovuto scomparire proprio dopo il 13 ottobre, giorno della festa del mio 18 esimo compleanno. Da quel momento avrei dovuto dire BASTA. Basta con la dieta, basta con i calcoli, basta con le restrizioni, basta con gli allenamenti compulsivi che risucchiavano tutte le mie forze vitali. Mi sarei mantenuta tra i 50 e i 51 chili, magra come volevo, oltre il mio obiettivo che mi ero prefissata- e guardate un po', scherzo della natura: ora il mio peso sano si è stabilizzato proprio in quella fascia. Se solo mi fossi fermata davvero.

Ma andiamo per gradi. Da dove veniva quell'insoddisfazione? Da dove scaturiva? Era qualcosa di talmente inconscio che la davo per scontata. Ecco forse dove sbagliavo. Era scontato per me non dare il massimo, non uscire allo scoperto, NON MOSTRARMI, non buttare fuori realmente quella che ero.

MA COSA ERO IO?

Non lo sapevo. Ero confusa, avevo la testa completamente in panne. Arianna, la ragazza così metodica, perfezionista e rigorosa, ebbene, non aveva LA MINIMA IDEA di chi fosse. E non si era posta nemmeno IL PERCHE' di tutto ciò. Ma ora, a posteriori, forse posso rispondermi da sola.

Being a Lotus FlowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora