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No there's no one else's eyes 
No, non ci sono occhi di nessuno
That could see into me
Che possano vedere dentro di me
No one else's arms can lift
Le braccia di nessuno a sollevare
Lift me up so high
Sollevarmi così in alto
Your love lifts me out of time
E il tuo amore mi solleva oltre il tempo
And you know my heart by heart
E conosci il mio cuore a memoria

Louis era stanco. Aveva dormito poco, e gli uccellini che avevano deciso di appostarsi proprio sul suo davanzale erano una tortura. Un cinguettio continuo. Cos'avevano per essere tanto felici? Cosa li spingeva a cantare senza pensieri, come se la vita fosse una melodia e loro potessero decidere con quali note comporla?  
Louis stava andando a scuola, come sempre, come ogni mattina, com'era d'abitudine, d'altronde. Come pensava avrebbe sempre fatto per due anni a venire, annoiandosi a morte. Quel giorno, però, qualcosa avrebbe stravolto la sua ordinaria routine. Qualcuno sarebbe entrato nella sua vita. Il ragazzo arrivò alla fermata dell'autobus.
Il vento gelido della prima mattina soffiava sul suo viso, sul suo torace e sulle sue braccia, sbattendo contro la camicia e il ciuffo saldato dal gel. Alzò gli occhi verso il segnale luminoso, che indicava i tempi d'attesa per le linee A, B e C. Louis doveva prendere la seconda, che, come sempre, era quella più in ritardo. Solo nove minuti questa volta. Guardando in alto, non si accorse del ragazzo che era chinato vicino alla panchina della fermata, e stava sistemando un libro nello zaino. Inciampò su di lui, e sarebbe bastato un attimo per cadere se il ragazzo non lo avesse afferrato per la vita, tenendolo in piedi.
I suoi occhi erano verdi come il prato perfettamente curato di casa di Louis, e una marea di riccioli castani gli incorniciavano il volto. Louis era allo stesso tempo affascinato e impaurito dal suo sguardo. Lo rassicurava, eppure sembrava potesse leggergli dentro. E a Louis non piaceva questo, nessuno sarebbe mai riuscito a capirlo. Poi non era esattamente la situazione in cui si sarebbe voluto trovare. Ma cos'era sembrato, un'isterica ragazzina dodicenne che si fa salvare dal principe azzurro prima di cadere a terra? Patetico.

-Tutto bene?- domandò il riccio, quasi preoccupato.

-Dovrei essere io a chiederlo, dopotutto ti sono venuto addosso...-

-Mhpf, non è nulla. Comunque piacere, Harry.- gli tese la mano, mettendosi lo zaino in spalla.

-Louis.- la strinse -Non mi sembra di averti mai visto qui.-

-Infatti, sono arrivato da un paio di mesi. Prima vivevo ad Holmes Chapel, nel Cheshire.- spiegò lanciando un'occhiata al cartellone elettronico.

-Capisco.- mormorò Louis, sedendosi sulla panchina. Ma la verità era che non capiva, non capiva nulla. I suoi occhi, il suo sorriso, le fossette che si formavano sul volto di Harry quando muoveva le labbra. 

Gli sembrava di conoscerlo da una vita.

Gli sembrava di conoscerlo a memoria, come se non avesse mai fatto altro.

heart by heart ~Larry Stylinson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora