sua risata// luca

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"scende clelia" ammette maria mentre afferro la mia maglia e scendo saltellando, rischiando anche di cadere.
"maglia a raimondo" mi dice mentre la poggio con delicatezza, battendo subito dopo il pugno al mio maestro, che mi sorride.
"cosa ci balla oggi?" mi sorride felice per poi guardare il mio insegnante che dice: "oggi abbiamo fatto un lavoro particolare, abbiamo una coreografia sensuale, visto che non l'abbiamo vai vista in questo stile", raimondo ormai mi conosce bene è considerato bene anche le mie paure e le mie insicurezze, per ciò ha fatto creato coreografia apposta per me.
"però prima abbiamo un video" mi guarda in maniera molto paurosa maria, "oddio cosa?" mi siedo sulla sedia apposita per la coreografia spaventata per il possibile contenuto del filmato.

flashback
"mio dio" inizia ad urlare carola per tutta la casa? girandomi incontro, "COSA?" mi porto una mano al petto spaventata per l'urlo da lei fatto, "non ci credo" continua a saltellare felice attorno a me.
"è pazza?" mi domanda mattia sbucando dall'entrata, "cosa urli?" la blocca per il polso e si gira verso di me, "porti la sua felpa" mi indica poggiando l'indice sul petto, "lui chi?" mi domanda mattia non capendo mentre io assumevo lo stesso colore del barattolo di ketchup posato sul bancone.
"di luca ecco di chi" ricomincia a saltellare mentre io oramai ho il viso che va a fuoco, mentre mattia mi lancia una leggera gomitata facendomi l'occhiolino.
mi copro il viso con le mani, ormai diventato rosso.
fine flashback

"maria te la potevi risparmiare" tento quasi di nascondermi mentre in sottofondo sento anche la sua risata, "tu ridi poco e scendi" dice al napoletano che in mezzo alle risate scende confuso, "dato che io ti guardo sempre provare e ho notato che guardi sempre avanti direi di mettere una sedia qui davanti" indica il posto un po' più avanti alla mia sedia, su cui avrei dovuto ballare.
"mio dio" mi sbatto una mano in fronte capendo che avrei dovuto ballare difronte a luca.
"mi raccomando bella e sensuale" mi dice mentre io scoppio a ridere prima che la base parta.

"rimani qua- parla al cantate che stava andando al suo posto- raimondo?" chiede girandosi verso il mio prof, "a me lei piace molto, ha belle linee, è versatile ed ha tanta voglia di lavorare" ammette sorridendo alla vista della mano di luca poggiat sul mio fianco, "maglia riconfermata?" domanda quasi con fare ovvio, "certo che sì" dice felice mentre riprendo la felpa d'orata tra le mani.
"io vorrei dire una cosa" si intromette la maestra celentano, "dicci cele" la invita maria a parlare.
"a me ilaria piace, molto.
è molto solare e chiacchierona ma appena balla si trasforma, oltre ad avere belle linee credo proprio che abbia fatto una crescita qui, anche grazie ai miei compiti" ridacchia leggermente mentre io la ringrazio.
"a posto voi due" ci lancia uno sguardo d'intesa maria mentre noi ridiamo e andiamo a posto.

"mio dio che sete" mugugno mentre cerco al buio l'acqua poggiata solitamente sul comodino, che però oggi non c'è.
decido di alzarmi raccogliendo le forze e che ho e arrivo in cucina, illuminata solo dalla scarsa luce proveniente dall'esterno, che mi fa intravedere veramente poco, così poco che dopo tre passi sbatto contro qualcuno.
"aia" sussurra luca ridendo afferrandomi per le spalle, posso ammetare che è più bello del solito, con i capelli più lunghi rispetto a settembre e senza un ordine, rovinati probabilmente dalla dormita interrotta.
"sete?" domanda lui osservandomi, "si" dico andando verso il bancone sui cui mi siedo per comodità.
"sei stata molto brava oggi" ammicca quasi per prendermi in giro mettendosi avanti a me, "non ho mica ballato per te eh" ammetto con tono di sfida, "si ma c'è una cosa che non mi è piaciuta" poggia le mani sul bancone, molto vicine alle mie cosce.
"cosa mio caro insegnate di danza?" domando curiosa di sentire la sua critica,
"avevi troppi occhi, oltre ai miei- tende a specificare avvicinandosi leggermente- puntati
addosso".
ormai è molto vicino a me, tanto che posso sentire il suo respiro, "perché non possono?" domando per fare la finta ingenua, "cazzo ti detesto" ammette butta la testa all'indietro,
"e perché?" domando ridacchiando leggermente, "perché mi mandi in confusione e onestamente adesso voglio fare solo questo".
non mi lasci il tempo di elaborare che posa le sue labbra sulle mie e portandomi più vicina a lui, afferrandomi per i fianchi.
"non sai quanto ti detestavo" ammette staccandosi, "siamo molto gentili stasera" gli faccio nostre facendo una smorfia divertita, "cazzo ti avevo così vicina e non potevo baciarti" ammette riafferrandomi il viso per baciarmi con più calma.
"io odio te perché eravamo così vicini e non mi baciavi" ammetto facendo spallucce.
"abbiamo risolto no? pace?" mi porge il mignolino facendomi ridere.
"ora non ho sonno però" ammetto posando il bicchiere nel lavandino, "vuoi dormire con me?" mi chiede il napoletano avvicinandosi al mio orecchio per non dover parlare a voce alta, "vedo che faresti di tutto pur di stare attaccato a me" gli sussurro a mio volta attaccandomi al suo petto, "puoi sempre declinare l'offerta piccola" sottolinea quel soprannome e lo dice con una sensualità che mi ha provocato un enorme brivido lungo la schiena, "ti farò contento" lo bacio leggermente prima di andare verso la camera arancione.

"prima le signore" indica il letto e mi fa stendere per poi poggiarsi a me, lasciando una mano libera e l'altra poggiata sul mio fianco sotto la maglia, "notte piccola" rimarca nuovamente il nomiglio prima di chiudere gli occhi e addormentarsi come un bambino appena sente le favole della buona notte.

ammetto che è un po' corto, spero comunque vi piaccia considerando che è il primo che scrivo, piano piano accetterò tutte le vostre richieste, grazie di tutto e come al solito se avete consigli o cose da dirmi scrivete qui sotto

immagina// amici20 e amici 21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora