15 DICEMBRE

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<<Shuuuji>>

<<Dimmi, Fuyuku-chan>> mentre parlo vengo preso per il colletto della maglia. Mi abbassa alla sua altezza, in modo che i nostri visi siano sulla stessa linea. Mi bacia, a stampo, velocemente.

<<Oggi hai da fare?>> mi domanda, guardandomi con i suoi occhioni neri.

Sospiro. <<Mi dispiace, devo andare ad una riunione con la Tenjiku>> le dico, accarezzandole i capelli. <<Torno per cena, se vuoi possiamo andare in qualche fast food più tardi>>.

<<D'accordo, mandami un messaggio quando torni>> risponde, stringendosi nel suo elegante piumino bianco. Si gira e inizia a camminare nella direzione di casa sua.

Osservo la sua figura farsi sempre più piccola. È da poco che ci frequentiamo, ma mi sembra che lei stia diventando piano piano sempre più fredda. Mi metto il casco e accendo la moto.

Sono arrivato da poco nel luogo del meeting, ma c'è già un gran vociare, dovuto alla marea di persone presenti. Izana mi aveva avvisato che in questa riunione ci sarebbero stati anche molti membri, di certo non ne immaginavo così tanti.

Dei fratelli Haitani e di Fujiwara nemmeno l'ombra, comunque. Ho solo due ipotesi su di loro: la prima è che siano in ritardo, come al solito; la seconda è che siano già presenti, ma si siano nascosti tra la folla.

Ad essere onesto ci sarebbe anche una terza opzione, sarebbe qualcosa tipo un party per loro tre. Scuoto la testa. Facciamo che di possibilità ne conto due, senza scendere nell'incestuoso. Vabbè.

Mi metto al fianco di Kisaki, arrivato poco prima di me, e attendo che Izana dia inizio alla riunione, anche se all'appello mancano dei membri importanti. Comunque, continuo a guardarmi intorno, sperando di intravedere gli Haitani e Fujiwara.

<<Stai cercando quella ragazza?>> mi domanda Kisaki, notando il mio comportamento insolito.

<<Non ti interessa>> gli rispondo freddo.

<<Mi interessa eccome. Hai messo gli occhi su una delle persone da cui è meglio stare alla larga, te l'ha detto anche lei>> continua lui, incrociando le braccia.

Ha ragione. Fujiwara non è la persona che immaginavo, è pericolosa, imprevedibile, conosce le mosse giuste da fare. Se Izana l'ha lodata, vuol dire che lei è brava in quello che fa.

<<Proprio ora taci? Stava arrivando la parte più interessante del racconto>> sbuffa Kisaki, tentando in tutti i modi di farmi proseguire la storia.

Vorrei dirgli chiaro e tondo che lei mi piace, ma prima devo fare pace con me stesso. Fujiwara è la tipica ragazza misteriosa, quella che ti attira, quella che ti invoglia a scoprire tutti i lati del suo carattere. Ed è bella. Le sue ciocche viola mi vengono sempre in mente.

<<La trovo interessante>> dico, stringendomi nella giacca rossa della Tenjiku.

<<Quindi ti sei invaghito di una ragazza che ti ha passato un accendino e ti ha scroccato una sigaretta, per giunta fidanzata>> ridacchia Kisaki. <<Tanto sai già anche tu che andrà a finire male, per lei dico, te la porterai a letto un paio di volte e poi la farai piangere come fai con tutte>>.

No, magari con le altre sì, ma non con lei. Non potrei mai trattarla così. Lei è la prima persona a cui non voglio fare del male.

<<Tu cosa ne sai dell'amore?>> ribatto prontamente, incrociando le braccia al petto.

<<Ne so più di quanto pensi. Tutto quello che faccio è per un amore non corrisposto.>> mi risponde, stizzito dalla domanda. <<Un autore russo scriveva, "L'amore è come la scarlattina, bisogna passarci">>.

<<Dostoevskj?>>

<<Tolstoj, cretino. Almeno sai cos'è la scarlattina?>> ora parte la paternale da parte di un tredicenne da cui io non dovrei imparare proprio nulla. Il suo modo di amare è malato. Non mi metterei mai a fare tutto questo macello solo per una ragazza.

<<È una malattia, la gente crepava per quella roba all'inizio del Novecento>> rispondo secco, prendendo il pacchetto di sigarette dalla tasca.

La conversazione muore lì, mentre io accendo una cicca e Kisaki si guarda intorno. Credo proprio che appena tornerò a casa andrò a cercare qualche libro di Tolstoj.

Tornando a cose più serie, è sbagliato. È sbagliato quello a cui il mio cervello sta pensando. Fujiwara ha il ragazzo, io ho la ragazza, fine. Quando sei fidanzato non metti gli occhi addosso alle tipe di altri, soprattutto se sono nella tua stessa gang.

Mentre fumo, vedo finalmente il trio che cercavo prima. Come al solito, i fratelli sono vestiti di nero e Fujiwara ha la sua uniforme rossa. È praticamente incollata a Rindou.
Un po' di nervoso me lo sta dando, comunque.

Come al solito, non viene detto nulla di così interessante alla riunione. Nessuno scontro programmato, almeno per ora. Izana ha specificato che, in questo momento, sta lavorando ad un piano preciso, ma che non può ancora rivelare, perciò è meglio non combinare casini prima del tempo.

Onestamente, anche io avrei fatto la stessa scelta. Nessuno vuole complicazioni prima di un piano studiato al dettaglio.

<<Dove vai, Shuji?>> l'unica voce che mi farebbe voltare ovunque. Fujiwara.

<<Cosa vuoi ora?>> Kisaki risponde al mio posto. Sono sicuro che voglia evitare qualsiasi perdita di tempo e, che con questo termine, intenda dire "Fujiwara Yuna e i fratelli Haitani".

<<Ah, io? Nulla di che, volevo solo passare a salutarvi prima di tornare da Izana>> dice lei, facendo spallucce.

<<Hai già mollato Haitani?>> ridacchio io, incrociando le braccia al petto.

Lei rotea gli occhi, poi sorride maliziosamente. <<E tu sei arrivato alla decima?>>

Fuyuku è la nona ragazza con cui sono stato, per ora. Lo so che è un numero alto, ma godo del privilegio di essere un ragazzo. Nella Valhalla venivo visto come quello più figo solo perché ne ho girate tante. Se fossi stato una femmina, sarei etichettato come "troia", senza ombra di dubbio.

Però credo di aver trovato una fine a questa serie. Fuyuku sarà l'ultima, perché lei mi piace. Mi piace davvero.

<<Perché non ti preoccupi della tua di vita?>> il mio amico mi precede, di nuovo. Ci tiene proprio a non farmi interagire con quella che una volta era la mia compagna di sigarette.

<<Ad esempio?>>

<<Quello che dicono su di te>> sentenzia Kisaki, guardandola con aria di superiorità. <<Sappiamo che ti fai Rindou, ma hai una lunga lista alle spalle, vero? Ran, Kakucho, Izana... sei arrivata a scoparti pure Shion, per pietà>> ringhia.

<<Oh beh, sai, le voci certe volte hanno dei fondi veritieri, altre no. Come fai a fidarti di tutto ciò che senti?>> Fujiwara rimane calma, calmissima. Non ha alzato la voce, anzi, continua con il suo tono mellifluo e provocatorio. <<Poi, parli proprio tu, un bimbo viziato che sta facendo tutto questo solo perché la bimba che gli piace l'ha rifiutato>>.

Huh?

<<Se fossi in te starei attento a ciò che dici, stronza>> in risposta, Fujiwara gli fa l'occhiolino, abbinato ad una linguaccia.

Kisaki mi sussurra un "Andiamocene" prima di prendermi la manica della giacca e trascinarmi via.

<<Shuji!>> mi chiama lei, facendomi voltare nuovamente <<Tu, per la tua cara Fuyuku, saresti disposto a morire?>>

Io sarei disposto a morire, per lei?

10 RAGAZZE | Hanma ShujiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora