Mangiano e poi vanno subito a letto, sono stanchissime, l'indomani Jane ha la mattinata piena. Deve sfilare e sarebbe stata libera solo nel tardo pomeriggio, vogliono fare le turiste e Maura è felice di mostrarle tutte le bellezze che Parigi ha da offrire. Escono presto perché Jane vuole assaggiare una colazione francese a base di gustosi mignon assortiti e pain au chocolat. "Mhmm...che buonii!" Jane ha la bocca piena, Maura la guarda sorridendo. "Mangia piano Jane...non te le ruba nessuno...puoi prenderne quante ne vuoi...ma come fai ad essere così magra?" beve un sorso di the verde. "Mhmm...sono stata benedetta...sia io che mia figlia mangiamo come animali...ma siamo magre...mhm...che palle dover lavorare...mi spiace lasciarti sola..." dice con la faccia triste. "Non fa nulla Jane, posso assistere alla sfilata, fare un pò di shopping o vedere i miei se voglio farmi del male!" ride mangiando un piccolo croissant. "Mhmm...sicura che non ti annoi ad aspettare, sai che ore saranno a Boston? Voglio parlare con Shaula..." prende il cellulare dalla borsa. "Sono sei ore indietro e qui sono le sette...quindi li è notte fonda...ti conviene aspettare il pomeriggio per chiamarla!" la mora annuisce. "Oh, meglio andare... il locale della sfilata è qui vicino...sicura che vuoi restare?" chiede alzandosi. "Si...voglio vederti sfilare...e poi portarti fuori a pranzo!" Le prende la mano per baciarla. "Ok, andiamo allora!" Jane paga la colazione e si avvia con Maura verso la location della sfilata. La bruna entra da una entrata secondaria mentre Maura va all'interno a prendere posto per assistere all'evento. Il locale è pieno, Maura riconosce alcuni amici della sua famiglia e qualche famoso stilista che ha legami di lavoro e piacere con la fondazione Isles. Si siede in prima fila per godersi lo spettacolo. Jane è la più bella di tutte, Maura rimane affascinata dal suo portamento e dalla sua eleganza, Chanel non poteva avere modella più bella per la campagna di quest'anno. È talmente assorta nella sfilata da non notare una donna che si è seduta al suo fianco. "Ciao tesoro!" Maura si volta e rimane di sasso. "Madre...io...che cosa ci fate qui?" chiede scioccata guardandosi in giro. "Beh...adoro le sfilate e la mia fondazione ha rapporti con molti Brand presenti oggi, così ho deciso di fare una vista...tu piuttosto...non sapevo fossi a Parigi, va tutto bene cara? So che di solito torni qui per allontanarti dai problemi...Ian si è fatto vivo per caso?" chiede guardandola negli occhi. "No...madre, Ian non lo sento da molto, ormai è fuori dai giochi e sono qui per..." Maura non sa come presentare Jane, si stanno conoscendo, non stanno insieme, ancora. "Sono venuta qui con un'amica...ecco, guarda...sta sfilando ora!" indica Jane che indossa un abito da sera rosso con spacchi laterali, senza spalline, le sue lunghe falcate sinuose attraversavano il palco come fosse la padrona del mondo, le sue gambe sexy e abbronzate spuntano suadenti ad ogni passo invitando lo spettatore a perdersi in esse. Constance rimane a bocca aperta, da artista sa riconoscere la vera bellezza e quella mora che sfila ha l'anima da vera gitana, una bellezza selvaggia e pulita, senza artifizi. "Wow...che donna meravigliosa! Come si chiama cara, mi piacerebbe tanto farle un ritratto...dici che accetterebbe?" Constance non stacca gli occhi dalla bruna. Maura non si aspettava questa reazione, sa che l'artista che è in lei avrebbe saputo riconoscere la bellezza di Jane, impossibile non notarla, ma addirittura farle un ritratto, le sembra strano, ma non fa commenti. "Lei si chiama Jane...è mia amica e beh...ci stiamo frequentando madre..." dice imbarazzata. Constance la guarda con la bocca spalancata. "Vuoi dirmi che tu...e quello splendore state insieme?" La donna è incredula, non che non conosca la reale natura di sua figlia, sa che Maura ama le donne da quando l'ha scoperta a ritagliare cataloghi di intimo femminile. Teneva le sue riviste in un cassetto sotto chiave, ma un volta doveva averlo lasciato aperto ed entrando per cercare alcune cose che Maura aveva dimenticato le trovò, non le disse mai nulla per non metterla in imbarazzo, il matrimonio con Ian poi sapeva essere solo una questione sociale, ma la distanza che sua figlia aveva preso nei loro confronti le stava facendo capire che la stava perdendo e niente, nemmeno la reputazione degli Isles valeva tanto, quindi decise che avrebbe appoggiato qualunque stile di vita Maura avesse scelto per sé e che si sarebbe impegnata a riallacciare i rapporti con lei, le voleva molto bene ma era pessima nel dimostralo. Maura scuote la testa. "No...io ci spero...ma per ora ci stiamo conoscendo...mi ha chiesto di venire a Parigi per vedere se il nostro rapporto poteva evolvere in qualcos'altro...sai ha una figlia meravigliosa...si chiama Shaula, ha tre anni ed è intelligentissima, guarda!" disse emozionata prendendo il cellulare pr mostrale una foto della bambina. "Che splendida bambina tesoro...ha due occhi stupendi!" Constance la guarda, sua figlia non è mai stata più radiosa, parlare di Jane e della piccola le illumina il viso dandole un alone che la fa apparire ancora più bella. "Bene...mi piacerebbe conoscere questa tua amica Maura...stasera la nostra fondazione darà una festa, porta Jane se vuoi, va bene?" guarda l'orologio al polso. "Ora vado...mi ha fatto tanto piacere vederti cara...passa a casa prima di tornare a Boston, ok?" dice prima si darle un bacio sulla guancia e andare via. Maura rimane stranita, sua madre le ha dato un bacio e ha invitato lei e Jane ad una festa senza commentare il fatto che si vede con una donna, non sa davvero che pensare. Finita la sfilata va in cerca di Jane nei camerini, si sta struccando e vestendo per uscire. "Hey..." dice vedendo la bionda affacciarsi timida alla porta "Vieni Maur, sto
o morendo di fame! Ti è piaciuta la sfilata?" chiede legandosi i lunghi capelli in una coda, la bionda annuisce sorridendo. "Eri bellissima lassù, sai?" Le sfiora la guancia con la mano, Jane si sporge e la bacia. "Grazie tesoro!" Maura ha un brivido, sentire Jane chiamarla così, con quella voce roca e burrosa le fa tremare le ginocchia. "Dai...ti porto a mangiare!" Le bacia la guancia e la trascina via da quel caos.
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L'AMAZZONE DI BOSTON
FanfictionMaura si lascia alle spalle una relazione di convenienza. Delusa dalla sua vita amorosa e dall'immagine che di se stessa deve dare al mondo, incontra grazie ad una vecchia amica l'Amazzone di Boston. Donna bella, ribelle, indipendente con una profon...