1. Sogni in fumo

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[Io ormai sono sotto a questa challenge di maggio, quindi vi droppo questa storia che entro 27 giorni sarà chiusa: motivo per cui sarà breve, ma se volete qualcosa di meno conciso trovate "Perché entri in punta di piedi", una mia very long su loro due.

Prossimo aggiornamento, per chi se lo chiedesse, arriva il 10 maggio.

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NB: Titolo della storia e del capitolo presi in prestito da "Muro" del piccolo Gigi]


La smetti di ballare senza di me?


1. Sogni in fumo


Le chiedono di rimanere a Roma e lei sa che vuole dire di no – che è una vicinanza pericolosa, quella, da quando si è messa in testa d'imparare a dimenticare: Carola sa di non essere troppo brava, e le è testimone la propria cronologia su WhatsApp, ma il tentativo è qualcosa che le rende onore. Non che serva a qualcosa, l'onore, non che sia la malta con cui si stucca un cuore infranto.

Così, quando si rende conto che fa parte della vita, no, il punto di svolta, decidere se andare via da Roma o rimanerci, Carola deve fare appello a tutta la propria razionalità per prendere una decisione. Perché lo sa.

Rimanere in Italia, a Roma, vuol dire accorciare quella distanza che, in quei mesi che sono trascorsi dalla finale di Amici21, è riuscita a scavare. Non si è mai aspettata di avere il telefono pieno di chiamate perse di Luigi, non è successo: il cantante ha accettato quel progressivo allentarsi della loro relazione con passività, senza farsi troppe domande. E, dal canto suo, a parte sporadici messaggi a colorare le sue notte d'insonnia, Carola non ha fatto niente per dirgli di tornare indietro – non ne avrebbe avuto la forza.

Così lo ha lasciato andare e, quando Albe ha avuto troppo coraggio e poca delicatezza per domandarle perché, lei gliel'ha spiegato nella maniera più semplice possibile: che se ami davvero qualcuno sei anche disposta a lasciarlo andare, se non vuole stare con te. E lei non ce la fa davvero più ad appigliarsi a tutte quelle piccole cose che Luigi, per caso o controvoglia, le concede. Non ci può più sperare, non può più aspettare.

Albe le ha detto di aver capito, con aria dispiaciuta – che a volte le cose finiscono anche senza essere cominciate e lei dovrebbe pensare di più a sé stessa: così, quando Carola si trova davanti a un bivio, Roma o non Roma, si rende conto che è la resa dei conti. Il giorno in cui si decide, anche se ha vent'anni e una carriera da costruire davanti, a crescere.

E che fretta che hanno, poi, le persone di crescere – potendo non lo farebbe mai, rimarrebbe ancorata a tutti quei piccoli momenti che le sono rimasti incisi nella mente, al pari di un morso a cicatrizzare sulla spalla l'ultima volta che non sei andata a letto da sola. Però cresci. A un certo punto lo fai e basta, cresci e ti rendi conto che le cause perse non portano da nessuna parte e tu, alla fine del film, devi compiere una scelta: andare, tornare, rimanere.

Carola si prende il suo tempo per pensarci, a come sarebbe ricominciare nella stessa città ma con una distanza totalmente nuova: si è sempre vista a scappare via dall'Italia, a mettere quanta più distanza geografica possibile tra lei e Luigi, ma Roma è una proposta che ribalta tutto quanto. E ha paura, una paura insensata, di rivederlo e caderci con tutte le scarpe.

Non sa nemmeno cosa stia facendo adesso, se non che sta bene ed ha scoperto un'improbabile allergia all'avocado, non sa se la pensa, di certo non la cerca e probabilmente non la vuole quanto lei vuole lui. Carola non ha domandato ad Albe cosa ne è di Luigi, non ne ha avuto la forza: il biondo le ha sorriso ed ha vomito informazioni inutili, facendo attenzione a non ferirla. Carola ha capito comunque.Che a volte le cose possono finire anche senza essere mai cominciate e, allora, sarebbe finita a scrivere di lui con un pastello bianco ai margini del suo quaderno delle correzioni. Tutte quelle pagine parlano di lui, ogni errore, ogni cosa nuova imparata, tutto sa di Luigi e lei non sa come fare a liberarsi da quella consapevolezza – puoi amare una persona quanto vuoi e quanto puoi, ma a volte non serve a niente.

La smetti di ballare senza di me? || CaroligiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora