Ci vuole tempo

2.4K 115 3
                                    

<<Allora, basta...>>

<<Si, basta>>

Finisce sempre così tra loro due: Manuel si volta e si chiude la porta alle spalle mentre Simone resta a fissare il punto in cui scompare, sperando che qualcosa cambi.

Ma tutto resta uguale.

E anche quella notte succederà la stessa cosa, Simone lo sa.

Manuel si rivestirà in fretta, gli dirà che è l'ultima volta e lui lo asseconderà.

Solo che questa volta il ragazzo sembra più lento mentre si infila la maglietta e poi ci mette troppo a ricoprire la distanza che lo separa dalla porta.

Forse questa volta non va via, spera Simone.

È un desiderio che solo uno stupido, un idiota e un illuso può fare e Simone lo sa perfettamente che, quando lo vede scomparire, lui mentre ci sperava è stato anche questa volta stupido, idiota e illuso.

Simone si addormenta subito, sfinito da quei sentimenti che non riesce più a tenere a bada.

Ormai non piange neanche più.

Mesi prima riusciva a prendere sonno solo quando i suoi occhi erano distrutti dalle lacrime, ormai è convinto di averle finite da un bel po'.

Non finirà mai, pensa e quando questa consapevolezza lo investe si ritrova impaurito.

Non sa cosa lo fa soffrire di più: vederlo andare via o non vederlo più tornare.

Quando il mattino dopo si incrociano a scuola manco si salutano, Manuel neanche lo guarda e Simone ha smesso anche di sperare che lui lo faccia. Forse perché di mattina è più lucido e il ricordo delle mani del ragazzo sulla sua pelle è più sbiadito.

Si siedono uno accanto all'altro, per sbaglio le loro mani si sfiorano più volte mentre il loro occhi si impegnano a non incrociarsi.

<<Simone, c'è uno che vuole uscire con te>> Luna glielo dice durante l'intervallo, mentre lui cerca di tenere a bada l'impulso di rivolgere la parola a Manuel e anche se quello che la ragazza gli sta dicendo non gli interessa, è felice che lo abbia distratto da quel pensiero.

<<É uno carino, lo dovresti conoscere, si chiama Michele>>

<<Non conosco nessun Michele>>

<<Ma come, Simó?! Michele, il mio amico del mare. É pure venuto alla mia festa di compleanno>> Chicca si intromette nella conversazione ma lui non c'ha manco il tempo di risponderle che la campanella suona costringendoli ad andare in classe.

Simone ci prova comunque a ricordare quel ragazzo, ma l'unica cosa che la sua memoria ha conservato di quella sera sono le braccia di Manuel immotivatamente troppo strette attorno al suo
corpo mentre tornavano a casa in vespa.

Non stavo neanche andando veloce, ricorda.

Simone è così preso da quel ricordo che non s'accorge neanche che Manuel ha ascoltato tutto.

Simone non sa neanche che Manuel, quel Michele, se lo ricorda benissimo.

Non sa che l'ha capito subito che Simone aveva fatto colpo su quel ragazzo.

L'aveva capito da come Michele era sempre pronto a ridere a una di quelle brutte battute che il ragazzo dice, da come mentre parlava non staccava mai gli occhi dalle sue labbra e da come ogni scusa era perfetta per toccargli un braccio, stringergli la mano.

Simone non sa che Manuel l'ha fissato proprio tutta la sera, anche involontariamente, inconsapevolmente, solo perché i suoi occhi non volevano altro che lui.

One Shot - SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora