Molto tempo fa, oltre le colonne d'Ercole, prosperava una fiorente città: Atlantide.
Aveva tutto ciò che si potesse desiderare.
Era tra le più belle allora esistenti e si narrava in tutte le terre vicine dell'intraprendenza e creatività dei loro abitanti, della loro elevata cultura e innovative tecnologie, dei loro valori morali e forza di volontà.
Non c'era ostacolo che non potessero superare mettendo insieme le menti più brillanti e unendo le forze dei migliori soldati, sotto la guida del loro re Atlante, figlio di Poseidone.Erano progrediti negli anni affrontando una difficoltà dopo l'altra, sfidando le leggi della natura.
I loro territori si estendevano sempre di più, non facevano in tempo a terminare di costruire le loro mura che già erano mutati i confini.Ogni viaggiatore che approdava ad Atlantide ne restava rapito e, una volta tornato in patria, non esitava a riferire ai suoi concittadini di tutte le maestosità che aveva visto, smuovendo gli animi e le ambizioni dei sovrani, pronti a competere con quel popolo inarrivabile, per fare del loro regno un paradiso terrestre altrettanto affascinante.
Purtroppo, insieme alle cose buone, venivano imitate anche quelle brutte: non solo fratellanza e solidarietà, ma anche spietatezza ed egoismo.
Non c'erano limiti alla prepotenza e ciò che era degli altri doveva essere sottratto, con la forza se necessario: solo così si poteva mantenere il primato indiscusso.Fu così che a un certo punto i racconti di ammirazione e devozione per Atlantide lasciarono il posto a quelli di guerre e ingiustizie.
Quella città era passata dall'essere simbolo di ricchezza morale e materiale, ad emblema di individualismo e scorrettezza. L'animo degli Atlantidei ormai era corrotto.Tutti i valori si erano persi. Un gruppo sempre più ristretto di nativi, guidati da Atlante, governava la città, mentre gli altri erano fatti schiavi.
Non c'era più collaborazione, ma solo sfruttamento.
Lo scopo principale era quello di espandersi sempre di più, perché quello che avevano non bastava mai.
Soldati e gente comune moriva in battaglia: molti si sacrificavano per il capriccio di pochi.E se negli anni più prosperi, dall'Etruria all'Egitto, non c'era territorio che non si piegasse alla loro forza, arrivò il giorno in cui dovettero arrendersi dopo il fallimento della conquista di Atene.
Fu allora che Poseidone, disonorato dall'affronto del figlio, che sempre più sfidava la sua autorità, stufo della superbia degli Atlantidei, decise di farli sprofondare silenziosamente negli abissi.
Quella era la giusta punizione.
Tutto ciò che avevano costruito scomparve, avvolto dalle acque: il loro regno terrestre era finito.
E se prima ogni avventuriero non poteva far altro che sognare di tornare un giorno in quel paradiso, dopo nessuno osò più fare domande al riguardo.
Quella maestosa città era ormai diventata solo una leggenda, la vita seguiva di nuovo il corso ordinario delle cose e il potere di decidere della sorte degli uomini era tornato agli Dei.Poseidone, dopo aver inondato Atlantide, aveva trasformato i suoi abitanti in metà uomini e metà pesci, affinché imparassero l'importanza del vivere in simbiosi con la natura e ritrovassero il loro spirito di fratellanza, aiutandosi a sopravvivere in quella nuova forma.
Sirene e tritoni abitavano i fondali, spazi infiniti che non si piegano alle leggi degli uomini e non conoscono confini.
Non c'era più nulla che potessero conquistare e la paura del buio li teneva vicini alle costruzioni rimaste, il loro unico riparo.
Poseidone aveva finalmente ripristinato l'equilibrio ed era certo che la storia di Atlantide si sarebbe tramandata per generazioni, così che i discendenti avrebbero avuto bene a mente la lezione.Arrivò un giorno in cui i viaggiatori che avevano avuto il privilegio di visitarla in tutto il suo splendore, vennero travolti dalla nostalgia di quel mondo ormai sommerso.
I più potenti sovrani organizzarono flotte e spedizioni alla ricerca delle antiche rovine.
Il mito di Atlantide si arricchiva di nuovi particolari, le voci correvano da un regno all'altro, e c'era addirittura chi diceva che tra i resti dei templi si nascondesse il segreto della vita eterna.
Allora gli uomini, specialmente quelli che non avevano conosciuto direttamente l'ira del Dio, vennero attratti da quelle storie e la loro bramosia di potere li spinse di nuovo oltre i confini.Nel vedere ciò Poseidone si arrabbiò più di prima: non riuscivano proprio ad essere grati per ciò che avevano, calpestavano la natura e dimenticavano il vivere in armonia.
Il sacrificio di Atlantide non era servito a metterli in guardia e quindi anche le nuove generazioni dovevano imparare la lezione sulla propria pelle.
Fu così che molti di loro vennero inghiottiti per sempre dal mare in tempesta, alcuni vennero uccisi dal popolo sommerso, altri ancora persero la rotta e la loro nave si inabissò.
Chiunque cercasse la vita eterna veniva punito: non esisteva alcuna fonte miracolosa, l'unico modo per vivere a lungo era in simbiosi con la natura.Quando tutte le barche sparirono e tutti i capitani morirono, fu allora che si smise di voler avvicinarsi agli Dei.
La città di Atlantide rimase una leggenda e di essa si persero le tracce.Ma dopo moltissimi anni ancora, le cose cambiarono nuovamente.
La Terra piangeva e il mare soffriva.
Gli uomini non avevano capito l'importanza di vivere in armonia ed erano tornati a comportarsi egoisticamente: inquinavano e distruggevano.Poseidone era ormai stufo di punirli, certo che anche quella volta non avrebbero imparato la lezione. Gli abitanti di Atlantide erano ormai troppo pochi e non bastavano più per spaventare gli avventori. Anche loro avevano perso le speranze, consapevoli che il loro sacrificio era stato vano.
Non ci fu miglior lezione di quella che gli uomini diedero a sé stessi, pagando le conseguenze delle proprie azioni.
Fu allora che capirono il segreto della vita eterna: salvare e preservare ciò che avevano sempre avuto, ma avevano dato per scontato.Squadre di volontari e sommozzatori ripulivano gli Oceani dalla plastica, alcuni cercavano di limitare i danni provocati dalle petroliere, altri si occupavano di condurre analisi sulla salute delle acque, altri ancora curavano gli animali in fin di vita.
Non c'era più tempo per sbagliare ancora.
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Mermay - Storie di Sirene
FantasyHo deciso di partecipare al contest #mermay2022. È il primo contest qui su wattpad al quale prendo parte. Trovo sia una bella iniziativa per cimentarsi in nuove sfide e mettere alla prova se stessi, ma soprattutto confrontarsi con gli altri. Non ve...