CAPITOLO TREDICI: Burattinaio del destino

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Salgo i gradini, felice e sazio. Adoro le torte di Julie. Sarà davvero un piacere gustare le sue pietanze ogni giorno della... Apro la porta della mia camera da letto e subito avverto la differenza nell'aria. "Anja!" Rimango a fissare il suo viso vivace ed espressivo. «Non pensavo di vederti così presto.» Avanzo verso il centro della stanza, mentre guardo da una parte all'altra alla ricerca di qualcuno. O qualcosa.

«Sorpreso di vedermi?»

«Dovrei?» Non ho dimenticato il nostro ultimo incontro al Louvre. Il suo placcaggio su Henri, mentre Fenris per poco non mi staccava la testa dal collo. Aggrotto la fronte. «Che diavolo vuoi?» Fisso i suoi movimenti, mentre cammina tranquillamente per la stanza. Tocca una statua, la studia. Poi la riposa al suo posto e si avvicina a un carillon. Lo apre, piega la testa e lo richiude. Ripete quel gesto come se stesse cercando le parole. «Siamo di pessimo umore, vedo.»

«Il mio umore era raggiante fino a pochi secondi fa.»

«Oh, merito della tua bestiolina.»

Le sue parole attizzano la fiamma dell'odio che provo per lei e per i suoi simili. «Vattene. Non voglio sentire una sola parola che venga da te.»

Anja si ferma di fronte a me. I suoi occhi brillano, maliziosi. «E se ti dicessi che ho un messaggio per te?»

Contraccambio il suo sorrisetto spavaldo. «Loki.»

«E' ovvio che il tuo tradimento lo ha infastidito.»

"Ma quanto mi dispiace!" «E il tuo tradimento?» Tento di rimanere il più stoico possibile. «Avermi tenuto in quella camera d'albergo per carpire i miei pensieri. Che colpo basso.»

«Ho fatto solo il mio lavoro, Félix. E tu dovresti saperlo, visto che ogni manipolazione viene da te.» Allunga una mano e mi accarezza la camicia all'altezza del petto. «Ho avuto un ottimo maestro.»

"Ovvio."

Anja ridacchia, divertita, e si allontana muovendosi con nonchalance per la stanza. Raggiunge l'armadio ed estrae una giacca in pelle. Troppo moderna per questo secolo. «Prendi.» Me la lancia e io l'afferro al volo.

«Che diavolo pensi di fare!»

«Cambiati. Loki vuole parlare con te.»

«Chi ti dice che io voglia parlare con lui.» I miei occhi sprizzano lampi di rabbia. Non mi piace. La sua presenza qui, il suo modo di fare. Tutto in lei mi mette in allarme.

«Non è un opzione.» Anja si allunga e afferra il portacravatte dal comodino. Il regalo di Julie per il mio compleanno. «Non vorresti scoprire cosa può fare Loki alla tua bella bestiolina. Fossi in te non lo farei adirare.»

«Non oserebbe» sussurro senza fiato. «Ha bisogno di Julie.»

Rigira il portacravatte tra le mani. Lentamente, come a sfidarmi. «Possiamo scoprirlo.» E per dare enfasi alle sue parole, oltre la finestra si sente il possente ululato di Fenris, il figlio peloso di Loki.

Sbianco. «Perché quel coso è qui?»

Lei si stringe nelle spalle. «Pensavi davvero che venissi qui senza una piccola assicurazione?» I suoi occhi brillano. «La tua bestiolina ti ha rincretinito, Félix?»

«Non la nominare» ringhio tra i denti. Devo andare. Non so quanto il mio tradimento ha fatto incazzare Loki. Non so fin dove Anja e Fenris possano spingersi. Il solo fatto che quel lupo maledetto sia qui è un rischio per Julie e per tutte le persone che vivono al Borély. «Andiamo.» Sospiro e nella mente pronuncio le rune che aprono la Porta del Tempo.

Un'intensa luce blu illumina di colpo la stanza.

«Ottima scelta» esclama lei, avvicinandosi con un ghigno odioso sulle labbra.

REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora