CAPITOLO OTTO: Bugie pericolose

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Chiudo gli occhi e rivedo dietro le palpebre il suo sorriso malizioso. Una facciata. Una maschera. Per proteggersi? Sicuramente. Essendo stato privato delle persone più importanti della sua vita, Félix ha passato la sua esistenza a cercare un bagliore di luce nelle piccole cose. Ma questo desiderio di vendetta... questo buio tetro che si porta dentro... Stringo con forza il cuscino e mi lascio cadere sul materasso. Non ho dimenticato le parole di Henri e di Sif. Félix vuole vendetta. Mi chiedo contro chi.

Strano ma vero la casa è avvolta nel silenzio, l'unico rumore che si sente è quello dei passi di Honey che corre avanti e indietro, impartendo ordini a chi le capita davanti. La mia scusa per evitare il suo caos emotivo? Che dovevo cambiarmi d'abito per la cena. "E così stasera lo rivedrò." Ho un tuffo al cuore. Non dovrei sentirmi così per quell'uomo. Mentalmente chiedo aiuto a Nicolas. E' partito per Parigi da due giorni e già mi manca. E' lui il mio punto di riferimento. La soluzione a tutti i miei problemi. «E adesso ho un problema che mi sembra irrisolvibile» mormoro, imbronciata. Mi sto innamorando di un uomo che non ricambierà mai i miei sentimenti. Com'è successo? QUANDO è successo?

Se solo la mia mente traditrice non galoppasse così freneticamente. Crea continui paragoni tra Félix e gli altri uomini che conosco, evidenzia il profondo abisso che li divide. A parte Henri, gli altri uomini che conosco sono miti, con poco carisma. Félix, al contrario, è carismatico e sicuro di sé. Perfettamente padrone della sua vita. Ma è anche lunatico come un bambino. Un momento prima è felice come a Natale, un secondo dopo arrabbiato come se gli avessero tolto il suo giocattolo preferito. E' esasperazione allo stato puro. Sorrido, con un'ombra di sconfitta sulle labbra. Gran parte del suo fascino sta proprio in questo. E poi... c'è la bellezza esteriore. Félix è bello. Per amor di verità devo ammetterlo.

Stringo con forza il cuscino contro il petto. Félix, però, ha una mancanza importante. Rifiuta l'amore. Di conseguenza, non mi amerà mai.

Il profumo con un vago sentore di gelsomino mi fa girare verso la porta. Honey è ferma sulla soglia. «Cosa c'è?»

«Félix è appena sceso in sala da pranzo.»

"Ah!" Istintivamente prendo in considerazione l'idea di rimanere in camera. In fondo non ho molta fame.

«Sei pallida, Julie» mi fa notare lei, entrando nella stanza. «Va tutto bene?»

Se va tutto bene? No, Honey, non va per niente bene.

«Dài, una serata in compagnia è proprio quello che ti serve.» Si avvicina allo specchio e scruta la propria immagine riflessa, pettinandosi i capelli con le dita. «Ultimamente il tuo umore è così altalenante.»

"Tu dici?" Scivolo giù dal letto e mi avvicino allo specchio. Honey ha ragione, sono bianca come un cadavere. Metto un po' di kajal e mi pizzico le guance, cercando di sembrare meno pallida.

«Pronta?»

Annuisco, dando un'ultima occhiata allo specchio.

Quando entriamo nella sala da pranzo, la risata di Félix mi investe come una berlina ad alta velocità. E' un suono divino e io mi sciolgo. Félix ride così raramente.

«Quel bastardo si farà ammazzare» sghignazza Henri.

Due bicchieri risuonano in un brindisi.

«Quello è il miglior bastardo che conosca» gli fa eco Félix.

Honey mi oltrepassa e raggiunge il tavolo. «Il vostro linguaggio militare farebbe bene a rimanere a Parigi.»

«Suvvia, Honey, stiamo festeggiando!» Henri le fa l'occhiolino e beve un lungo sorso di vino rosso.

Guardo di sottecchi il tavolo alla mia destra. Una bottiglia giace sdraiata tra i vari piatti di porcellana bianca. Se la sono scolata in pochi minuti e si vede benissimo che entrambi sono alticci.

REVENGEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora