Leila e Obi-Wan

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Obi-Wan mi vuole bene, ma a volte è iperprotettivo. L'altra sera per esempio, eravamo rimasti soli sulla terrazza. Luke era stremato, e si era rifugiato in camera sua mentre i miei genitori erano sgattaiolati via qualche ora prima. Come stavo dicendo eravamo soli, quando ho perso l' equilibrio e sono caduta. Quando sono atterrata una scheggia di vetro, mi è penetrata nella mano strappandomi un gemito. - Leila! - Obi-Wan si inginocchiò al mio fianco, preoccupato. - Stai bene? - Sì. - Nell'allontanare la sua mano, usai quella ferita e non ci mise molto a stringerla tra le sue. - Oh Leila. Perché non me lo hai detto? - Non mi andava di farti preoccupare. - Su forza. Vieni. - Mi appoggiai a lui zoppicando. La mano incominciava a farmi male. Gli occhi azzurri di Obi-Wan si fissarono nei miei. - Questo farà male Leila. - Puoi evitare e toglierla semplicemente? - Come vuoi. - Estrasse lentamente la scheggia cercando di farmi meno male possibile, ma un gemito di dolore mi sfuggì lo stesso dalle labbra. - Ora rilassati. - Mi fasciò la mano, e poi appoggiò un pezzo di ghiaccio sulla caviglia. - Ti fa male? - Non tanto. È poco più di un fastidio. - Il tuo viso dice altro. Sei pallida e le vedo le smorfie. - Non dirlo a papà. Non voglio che impazzisca. - Cercherò di nasconderglielo al meglio possibile, ma sai com'è quando riguarda te e tuo fratello. - Mi spinsi sulla sedia e gli gettai le braccia al collo. Mi strinse a lui in un abbraccio. - Stai bene piccola? - Voglio solo stare abbracciata a te. - Ti va se ti porto in camera tua, e resto un po' con te? - Sì. - C'è la fai a camminare? - Non credo. - Dai principessina. Ti porto io. - Gli strinsi le braccia al collo, mentre mi infilava il braccio sotto la piega del ginocchio. - Dai. Dobbiamo fare piano però, sai di chi è la camera a fianco della tua. - Luke, un grande spione quando vuole. - Esatto. Se lui ci sentisse parlare del tuo incidente... - Correrebbe subito da mamma e papà. - Esatto. - Mi appoggiò sul letto, tirandomi le coperte sulle spalle. - Zio Obi? - Sì? - Me la racconti una storia di quando papà era semplicemente tuo apprendista? - Le hai sentite tutte come minimo due volte. - Ti prego zio! Raccontamene un'altra. - Va bene. Quale vuoi sentire? - Quando la mamma e papà ti hanno salvato. - Ok. D'accordo, mi ricordavo che fosse una delle storie preferite di Luke, non una delle tue furbetta. - Non è la mia preferita, ma mi piace. - D'accordo furbetta. - Probabilmente mi ero addormentata, perché quando riaprì gli occhi Obi non c'era più e al mio fianco era seduto mio padre. Teneva lo sguardo fisso sulla mia mano bendata e sul rigonfiamento della caviglia sotto alle coperte. - Papà. - Come stai furbetta? - Sto bene. - Avrei voluto che mi chiamassi piuttosto che chiedere ad Obi di tenermi all'oscuro. - Non volevo che ti preoccupassi... - Mi preoccupo ogni giorno per te Leila! Sei mia figlia maledizione. Hai idea dell'attacco di panico che ha avuto tua madre quando l'ha saputo?! - Dov'è la mamma? - Di sotto. Nella sala del trono. - Mi dispiace. - Non sono arrabbiato, perché non me l'hai detto. Sono arrabbiato perché hai preferito dirlo ad Obi-Wan piuttosto che a me. - L'avevo ferito. Nemmeno Luke era mai riuscito a ferirlo così tanto, con i suoi modi a volte sgarbati. Stavo guardando quello che mio padre era diventato per colpa mia. Teneva gli occhi bassi e nascondeva lo sguardo dal mio. - Papà, non l'ho detto di proposito allo zio. Lui era lì quando mi sono ferita, è stato lui a fasciarmi. - Avresti comunque dovuto avvertirmi. - Lo so. Scusa. - Un sorriso si fece largo sul viso martoriato di mio padre. Mi passò una mano tra i capelli. - Ti voglio bene furbetta e mi preoccupo per te. - Anch'io papà. Tu ci sarai sempre vero? - Che domanda è tesoro? Certo che ci sarò sempre, per te e tuo fratello... - Io parlavo di me. Non mi abbandonerai mai, vero papà? - No cucciola. Sei la mia principessa. - Ho tanta paura papà. Non voglio farvi soffrire. - Smetti di dire stupidaggini principessa. Ora se ti piace come idea, potresti cambiarti e raggiungiamo tua madre e tuo fratello. - Va bene. - Mi alzai piano, ancora instabile sulla caviglia. - Papà potresti... - Oh, giusto scusa. Ti aspetto qui fuori. - Mi infilai l'abito nabooiano, non senza qualche difficoltà. Strinsi i capelli in una lunga treccia legandoli poi in uno chignon. Mi allacciai la spada alla cintura del vestito raggiungendo mio padre. - Ci sono. - Mia regina. - Mi allungò il braccio e lo ringrazi mentalmente. Non immaginavo si notasse così tanto che mi facesse male la caviglia. Quando raggiungemmo la sala del trono, Luke si alzò di scatto gettandosi ad abbracciarmi. - Stai bene! Ero così preoccupato. - Gli passai una mano tra i capelli sorridendo. Mio fratello poteva essere fastidioso, ma si preoccupava davvero per me. - Leila. - Madre mi dispiace. - Stai bene? - Sono solo indolenzita. - Bene. Allora accomodati. - Non lo nascondo. Sedermi accanto a mia madre, sentendo che era arrabbiata con me è stato orrendo. Temevo che si mettesse a farmi la ramanzina davanti a tutti i servitori e peggio davanti a Luke. Verso sera, congedò tutti e rimanemmo sole. Mi tremavano le dita mentre stringevo i braccioli in ansia. - Non mi è piaciuto che tu abbia evitato di parlare a me e tuo padre del fatto che fossi ferita. - Mi dispiace mamma. Non volevo allarmarvi. - Ho avuto letteralmente un attacco di panico. Immagino che tuo padre te l'abbia detto. - Sì. - Ed è quello che volevi vero? Volevi farmi soffrire. - Cosa?! No! Mamma io ti voglio bene, non avrei mai voluto farti soffrire. - E allora perché ci hai tenuto all'oscuro? - Mi dispiace. - Le lacrime ormai mi rigavano copiose il viso. - No tesoro. - Si alzò stringendomi in un abbraccio. - Tranquilla tesoro, va tutto bene. - Non sei arrabbiata con me mamma? - No. Non potrei mai essere arrabbiata con te. Ti voglio bene piccola. - Mi lasciai avvolgere nel suo abbraccio, godendomi il calore del suo corpo contro il mio. Nell'ultimo periodo, era stata più distante da me e Luke, come se non volesse avere a che fare con noi. - Mi dispiace piccola. Sono stata molto occupata in questi giorni. Che ne dici se domani ti porto in un posto? - Davvero? - Si cucciola. - Vengono anche Luke e papà? - La prossima volta ok? Questa volta è solo per noi. - Va bene. - Ora va a letto piccola. Ti sveglio io domani. - Le scoccai un bacio sulla guancia, avviandomi verso camera mia. Non vedo l'ora di scoprire la sorpresa di domani.

Leila Skywolker - DiarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora