Capitolo IV: Salviamo Hogwarts

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Iniziammo a parlare del più e del meno. Parlammo delle sale, di come spezzare la maledizione di esse e...

《Senti...non voglio essere maleducata, però volevo chiederti una cosa riguardo a quello che è successo a lezione di pozioni》

Non volevo ripensarci, non volevo parlarne. Da quell'episodio capii di non piacere a Merula e questo mi fece molto male.

《E-ecco, solo una domanda. Ti piace davvero Merula?》

《N-non ne sono sicura...insomma, non sapevo neanche di- ecco- che mi- insomma che mi piacessero le ragazze!》

Rowan fece un piccolo sorriso, come per rassicurarmi.

《Ok, tranquilla a me non cambia niente, ti vorrò sempre bene》

●○~~○●

Il giorno dopo venne Angelica Cole, il prefetto di Grifondoro, ad avvisarci che quel giorno non ci sarebbero state le lezioni. In molti festeggiavano, ma io no. Non ci dissero il motivo ma ero sicura che fosse per il ghiaccio delle sale. Molti urlarono "Yeeeei", ma subito dopo Angelica li fermò dicendo che non potevamo uscire dalla nostra casa e che sarebbero dovuti venire i Serpeverde da noi per problemi di sicurezza. Lì sbiancai. I Serpeverde. Quelli che mi presero in giro alla lezione di pozioni, quelli che risero e si divertirono di me, quelli che avrebbero continuato a fare tutto ciò anche nella casa di Grifondoro. Non ci potevo credere. Corsi verso il dormitorio, arrivata lì presi il telefono. Mi misi un paio di "cuffiette" o così le chiamano i babbani, sono degli aggeggi che si mettono nelle orecchie per ascoltare la musica e per non farla sentire a nessun altro se non chi indossa appunto questi cosi. Iniziai ad ascoltare una musica di genere "hip hop", che avevo scoperto grazie a Spotify, una "applicazione" in cui si può ascoltare musica di ogni tipo. Poco dopo sentii dei passi, la porta del dormitorio si aprì. Sentii:

《Chi sa se è qui la tua fidanzatina

《Taci deficente》

《Aah insomma, tu le piaci, a te piace, mettevi insieme no?》

《NON HO MAI DETTO QUESTA, COMPARSA!》

Mi volevo sotterrare, cos'avevo sentito? Mi girai verso la parte opposta del letto sdraiandomi.

《AAAH SFIGATA! Quanto tempo! Non ci vediamo daa, mmh, da quando hai fatto quella figura di merda a lezione di pozioni!》

Feci finta di non ascoltarla, ma la ragazza di Serpeverde non si arrese.

《Mi ignori? Vediamo se continui a farlo anche così》

Mi prese il telefono che avevo in mano, tirando via anche le cuffie dalle mie orecchie. Mi alzai per riprenderlo, ma anche lei era molto più alta di me, era come Merula. Lo iniziò a muovere in aria per prendermi in giro e poi... lo lanciò per terra, probabilmente con tutta la sua forza. Il telefono si ruppe in mille pezzi, il vetro era completamente scassato e il retro del cellulare era aperto. I pezzi di vetro erano ovunque, non erano troppo piccoli e naturalmente potevano tagliare. La Serpeverde decise di spingermi a terra, ero scalza e questo fece ancora più male. Caddi con le mani avanti, quando mi rialzai mi facevano male soprattutto i piedi e le ginocchia con le quali ero caduta in pieno su dei vetri. Mi rialzai, feci per tirare un pugno, ma una mano mi precedette. Merula tirò per i capelli la ragazza che mi spinse e la tirò verso l'uscita del dormitorio. Questa intanto sparava parolacce per insultare me e Merula. Rimasi lì, a bocca aperta, ad osservare la scena. Non potevo credere ai miei occhi. Merula mi aveva praticamente difesa. Cercai di arrivare al comodino, anche se zoppicante, presi la bacchetta e dopo la puntai verso il telefono. Dissi "Reparo!". Il cellulare si riaggiustò, le cuffiette non si erano fatte niente invece, quindi non gli feci nulla. Feci appena in tempo a lanciare l'incantesimo che la bacchetta mi cadde. La mano mi faceva male, eppure non era successo niente di che. Mi guardai le mani, alcuni tagli erano più profondi, altri di meno. I piedi già mi facevano male, figuriamoci a camminare per andare a chiedere a Rowan delle fasce. Poco più lontano da me c'era la cuccia col mio Micino Kneazle, Codazzurra, che si era svegliato quando il telefono era caduto e si era spaccato in mille pezzi. Lo chiamai, lui venì. Presi un pezzo di rotolo di pergamena e ci scrissi qualcosa sopra con una penna d'oca e un po' d'inchiostro trovato lì vicino. Detti il pezzetto di pergamena a Codazzurra e gli dissi di portarlo a Rowan. Poco dopo lui si avviò verso l'uscita del dormitorio. Qualche minuto più tardi arrivò Rowan di corsa con in mano una piccola borsetta. Lei arrivò tutta impanicata dicendo cose del tipo: "Come stai?" "Che è successo?" "Chi ti ha fatto questo?" Io scoppiai a ridere, dicendo che sembrava mi madre quando avevo quattro anni. Lei mi guardò con uno sguardo incavolato. Tirò fuori un piccolo rotolo di garza, mi tirò il braccio con una mano e con l'altra tirò un pezzo di garza. Lo arrotolò in tutta la mano per bendarmela. Fece la stessa cosa anche con l'altra mano, con i piedi e le ginocchie. Sembrava avessi appena fatto un duello. Probabilmente con madame Pomfrey, un incantesimo sarebbe bastato per togliermi tutti quei tagli in men che non si dica, ma siccome non potevamo uscire mi accontentai di Rowan. Quel giorno c'era molto caldo e quando Angelica ci disse che non avremmo avuto lezioni quel giorno, prima di lanciarmi sul letto mi misi un paio di pantaloncini che arrivavano fino a poco più di metà coscia e una maglietta a maniche corte overside. Non avevo voglia di andare nella sala comune perciò rimasi lì, sul letto, a guardare delle scene babbane su una cosa chiamata tik tok. Arrivò l'ora di pranzo, scesi in sala comune, la professoressa McGonagall entrò nella stanza, agitò la bacchetta, due tavoli allestiti erano apparsi nella sala. Come avevano fatto a starci non lo so neanche io, ma va bene così. Rowan si sedette, mi Indicò il posto accanto a lei per farmici sedere. Le mani ancora mi facevano male, decisi che era meglio prendere qualcosa che non fosse duro o unto. Presi del semplice pane, lo addentai, poco dopo si sedette di fianco a me Merula. Non volevo neanche incrociare il suo sguardo, mi girai verso Rowan che stava mangiando, dopo un po' finii il pane che avevo preso, in quel momento c'era un casino allucinante, era pieno di gente che parlava ad alta voce come se dovessero sentirlo tutti, mi girai verso il tavolo, presi un bicchiere d'acqua e...

《Morselli non mi guardi neanche? Potresti almeno dirmi grazie o ora saresti da madame Pomfrey》

Merula mi aveva preso per il mento e mi aveva girato la testa verso di lei, nella stanza calò il silenzio, spalancai gli occhi, probabilmente arrossii. Il bicchiere mi cadde sul tavolo, non si ruppe, ma l'acqua era caduta tutta addosso a me e a Merula.

《Ma che fai!? Hai le mani di burro, sfigata!》

Dissi un semplice "scusa" e corsi via verso il bagno. Arrivai lì, mi tolsi la maglietta, mi sciacquai la faccia. Mi rimisi la maglia, andai nel dormitorio per prenderne una nuova. Lì ci trovai anche merula, con un top che probabilmente aveva sotto la maglietta bagnata. Arrossii più che mai, lei era già girata dall'altra parte; si girò verso di me, quando mi vide io mi ero già voltata.

《Ehy Morselli, come minimo prestami una maglietta per scusarti》

Feci il broncio. Le guancie arrossate, gli occhi mezzi bagnati, i capelli biondi scompigliati con qualche ciuffo fradicio; avevo ancora qualche goccia d'acqua che mi colava sul viso. Andai verso la valigia, tirai fuori una canottiera nera e gliela diedi. Fece finta di essere ancora arrabbiata con me, ma le guancie le diventarono rosee. Io mi misi un top bianco con le spalline di una canottiera, dopo ciò tornai in sala comune. Quando scesi giù, nella nostra sala comune non c'erano più né cibo né tavoli, era entrata la professoressa che mi disse subito di chiamare chiunque non era in quella stanza. Andai a chiamare Merula, tutti gli altri a quanto pareva erano già nella sala comune. La McGonagall ci riferì tutto sulla sala maledetta:

《Ragazzi, un po' di attenzione, abbiamo deciso che era giusto dirvi tutto. Questo caos è causato da una sala maledetta, la cui ghiaccio si sta espandendo nel corridoio in cui si trova. In molti sapranno già dove si trova e se vi chiedete perché vi abbiamo messi tutti nella torre di Grifondoro e in quella di Corvonero, è perché noi professori facciamo continuamente avanti e indietro in questo piano. Se la situazione peggiorasse vi sposteremo dai Serpeverde e dai Tassofrasso o nella sala Grande. Grazie per l'ascolto, arrivederci.》

Io e Rowan ci guardammo, dovevamo spezzare la maledizione. Corsimo nel dormitorio, decidemmo che quella sera saremmo dovute andare alla sala maledetta. Ma non sapevamo come, siccome era pieno di professori che ci giravano intorno. Decisimo di usare un diversivo, Ben Copper, il povero ragazzino preso di mira da Merula. Ben era sonnanbulo, la notte andava in giro per i dormitori e la sal comune, noi semplicemente gli avremmo aperto la porta. Aspettammo lì, nel dormitorio, non mangiammo la sera. Ora c'era un altro problema, la sala comune la notte era piena di Serpeverde che dormivano, dovevamo fare attenzione, molta attenzione. Arrivarono le 11.30 di notte, scesimo giù in sala comune, dove naturalmente era pieno di Serpeverde che dormivano. Ben si era già alzato, stava girando per la stanza con gli occhi chiusi. Lo condussi verso l'uscita dalla torre di Grifondoro, che Rowan aprì. Lo lasciammo andare in giro, noi ci misimo dietro un angolo per vedere quando i professori si sarebbero spostati. Ben era freddoloso e il freddo del ghiaccio lo sentiva a 1 km di distanza, infatti tremava. Lo vidimo andare sempre di più verso il corridoio della sala maledetta. A quanto pare come difesa c'erano solo la McGonagall e Flitwick. La professoressa nel vedere Bene andò in panico, lo riaccompagnò nella torre di Grifondoro, insieme a Flitwick, che grazie a Ben aveva il compito di controllare che non ci fosse nessuno fuori dalla propria casa. Ci avviammo verso il corridoio, ed eccoci davanti alla prima sala maledetta, piena di ghiaccio.

Un giovane, magico amore ad HogwartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora