Con mia somma sorpresa ho visto che in questi giorni sono giunti qui molti nuovi lettori, per cui, benvenuti: sono contenta di vedere che questa storia sta ricevendo così tanti consensi, mi fa piacere pensare di poter condividere con voi qualcuna delle mie pare e ottocentomila riflessioni troppo insensate per dirle ad alta voce.
Detto ciò, momento reclame che così vi vendo qualche storiella passata in sordina e che trovate sul mio profilo (seguitemi per vedere cosa combino quando non sto su questa storia, giuro che non mordo wireless):
- E dal bicchiere cadono cinque gocce (Irama/Gaia Gozzi, OS)
- Il cielo contromano (Irama/Gaia Gozzi, OS)
- Siamo sempre soli (Albe/Serena/Nunzio, OS)
- Nudo con i brividi (Blanco/Mahmood, Long fic in corso)
Ora passo la linea ai miei social e poi al capitolo: lasciate una stellina e un commento se vi è piaciuto!
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Quando la giornata inizia a scorrere, e inevitabilmente si avvicina il momento di presentarsi al pranzo con gli altri concorrenti di Amici21, Carola inizia a diventare nervosa – dondola i piedi sulla sponda del letto, si rifà il trucco già immacolato, sospira, sistema i capelli. Cerca di non guardarlo mai.
Luigi lo sa – che la testa di Carola sta correndo a tremila e, allora, dovrebbe dirle di fermarsi e prendere un respiro (non lo fa).
Le chiede, invece: ti ricordi di quando immaginavamo di essere qui, cinque anni dopo, quando ci domandavamo quanto saremo cambiati?
Lei sorride – si rivedono tutti, commenta, ma il tempo passa per ognuno di loro: ho passato anni davanti alla televisione a far il tifo per persone, coppie, amicizie. Tu sai chi è rimasto?
Lui vorrebbe dirle siamo rimasti noi, ma sa che sarebbe solamente l'ennesima bugia che le racconta.
6. Suona insieme
Carola sogna un sacco ad occhi aperti e glielo dice: quando è iniziato il programma, mi domandavo per chi avrei tifato – che ogni anno mi sono innamorata di due persone e, adesso, hanno preso strade diverse e non si sono ritrovati più. Che Carola ha tifato per Riki e Federica, per Emma e Biondo, per Tish e Alberto, per Javier e Talisa e perfino per Rosa e Deddy – ci ha ricavato una manciata di fantasie e la consapevolezza che tutto finisce: si è innamorata di una persona sola perché, alla fine, l'altra era lei.
Gli aveva detto che avrebbe dovuto vincere perché era giusto così: non per lei, non per i fan e probabilmente nemmeno per poter dire di aver vinto Amici. Gli aveva detto di vincere perché Luigi se lo meritava, come se lo meritavano tutti, ma lui lo meritava due volte: per sé e per lei che, congelata nell'ansia di far male, si era spezzettata lungo il margine delle proprie stesse aspettative.
Carola aveva sempre pensato di essere un fascio di ferro temperato, nei nervi, e invece si era dovuta scontrare con il fatto d'esser umana anche lei: aveva fatto un male cane, quella consapevolezza, e ci aveva pianto sopra giorno dopo giorno – che la si vedeva, stesa sul letto, mentre tamburellava con le dita il ritornello di Muro e ci pensava: al fatto di non potersi fidare più nemmeno dei propri piedi, l'unica certezza della sua vita, e soprattutto non di Luigi.
E poi, quando si è dovuta confrontare con il fatto che non tutto procede per schemi e non sempre possiamo ottenere quell'amore che meritiamo, allora, aveva capito: che si era costruita un castello fatto di paglia e, shh, aveva soffiato. Un'amica di nonna si era proposta di leggerle il futuro in una fondina di tè o con i tarocchi dei suoi castelli di carte immaginari, lei aveva detto di no (che sapeva che il suo futuro sapeva di dimenticanza e cocci da riparare – e quindi di lui).
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Perché entri in punta di piedi || Caroligi
FanfictionQuando scopre che Carola non balla più, ci rimane male - anche quando gli dicono che è solamente a tempo determinato: che se le schiacci le ali, a una farfalla, inevitabilmente cade. Chissà se si rialzerà domani, dopodomani o il giorno dopo ancora:...