7. Vieni via con me

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Si dice: chi non muore, si rivede.

Non so bene come io abbia fatto a far passare più di un mese senza postare niente, cioé teoricamente lo so (ho lavorato e ho fatto sali e scendi per mezza Europa, chi mi segue su Twitter lo sa anche troppo bene) ma, al contempo, mi domando se riuscirò a riprendere il ritmo in tempi umani, dato che da qui a settembre ho da fare una marea di cose. Ha senso domandarselo? Ovviamente no.

Tutto ciò per dirvi che mi prenderò questi dieci giorni di giugno per capire che ritmo riesco a tenere e, after that, ricomincerò a seguire il calendario (che verrà postato sulla mia bacheca qui su Wattpad, ricordatevi di seguirmi per non perdervi niente).

E, insomma, anche se sostanzialmente sono sparita dai radar per una quarantina di giorni, scrivere mi è mancato tantissimo e quindi niente, a tradimento, eccomi qui: come al solito, ricordatevi di lasciarmi una stellina e un commento di supporto.

Mi trovate qui:

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Carola pensa di non mentire mai e, invece, scopre improvvisamente che a un certo punto della propria vita s'è ritrovata a mentire sempre: che non ha senso regalare verità come fossero fiocchi di neve, che tanto anche la verità al pari della neve si squaglia.

Nell'anticamera sciolta della sua vita, se ne rende conto improvvisamente – che pensava di non aver mentito mai e, alla fine di tutto, forse una verità che fosse una non l'ha detta mai. E Luigi, che s'aggira per Roma con il viso di chi ha visto il fantasma dell'Opera, non dice una parola.


7. Vieni via con me


Le viene facile pensare d'esser persa, quando dopo cinque anni impara a ritrovarsi, ancora a malapena ventenne, fra i suoi ex compagni di Amici21: Carola, nel momento in cui ha dovuto impacchettare tutti i propri sentimenti frantumati, s'è dimenticata di loro. Non tutti.

Abbraccia Michele, Leonardo, Luca, chiunque si avvicini per chiederle come stai – e, quando anche Nunzio, che ha fatto del chiasso la sua ragione di vita, si avvicina per domandarle un abbraccio, si sente lo sguardo di Luigi ancorato alla pelle e a quello che vi sta dietro.

Non ne hanno riparlato. Un po' perché non c'è stato il tempo e un po' perché Luigi è sparito, al braccio di Alex con un pacco di sigarette mezzo vuoto in tasca, e non è tornato più: Carola nemmeno se lo sa dire, cos'avrebbe voluto chiedergli, che spiegazione avrebbe voluto domandargli e che giustificazione si sarebbe cavata via per dirgli che. Che va bene anche se adesso le cose sono cambiate e quella distanza, un po' asettica e al sapore di alcol denaturato che ha scavato tra di loro, alla fine non conta più un cazzo di niente.

A stento si fa vedere – che ride, meccanico, parlando con Francesco e Alex, ma in realtà continua a guardarsi attorno come se stesse aspettando di vedere una bomba esplodere (e forse anche lei).

Ci sono cose che non sanno cambiare, commenta sottovoce Cosmary, dandole un buffetto sulla spalla, ci sono cose che non hanno senso e sta bene così. Con Luigi che fuma e non parla, Alex che sbuffa come se dovesse spiegare a un cinquenne la costituzione americana e tutti gli altri che la guardano e, curiosamente, bisbigliano.

Lei è quella che è andata via. Che in un giorno sfrangiato dalla pioggia ha preso e se n'è andata, senza una spiegazione, senza un avviso o dire se sarebbe tornata mai.

Perché entri in punta di piedi || CaroligiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora