Anno 3068

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L'odore salmastro dell'aria di mare riempiva le stanze dell'istituto bambini. Dalle finestre dei dormitori si vedeva il mare schiantarsi violento contro la scogliera, scintillante sotto il bagliore del tramonto. L'erba e i rami degli alberi frusciavano, spinti dal vento.

I bambini correvano scalzi sopra le piastrelle fredde, bianche con ornamenti blu, e si destreggiavano tra le file di letti a castello, riempiendo la stanza con risa soffocate.

"Ce l'hai!"

Un grido innocente, senza ritmo.

Chloe era seduta sullo stipite della finestra, guardava le nuvole rincorrersi. Aveva un visetto sereno e pallido, il naso minuto. Le labbra sottili erano esangui, e sulle guance cadeva una cascata di capelli mossi, castano scuro. I suoi occhi erano chiari, verdi, ed era l'unica bambina che non sorrideva con lo sguardo.

Baku, il suo migliore amico, provava a richiamarla al gioco, ma lei aveva smesso di divertirsi anni prima.

I narratori assegnati al loro istituto bambini erano preoccupati. I bambini dovevano divertirsi. Tutti dovevano divertirsi.

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