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pov's ji-succhione
introdottisi a casa, ci fiondiamo subito nella camera da letto del sacerdote.
«f-fottimi, p-papino». lambisco una parte del suo collo.
lui mi scaraventa sul letto, «sei mio babyboy».
con tutta onestà, so come i gay fanno sesso solo grazie alle mediocri storielle gay che ho letto su quel cancro di piattaforma, wattpad. una piattaforma carica di bimbiminchia, comunque. (gli stessi bimbiminchia mica sanno che dobbiamo toglierci la merda di dosso prima di essere deflorati).
so che nella vita reale non è così, il sesso tra finocchi non è rose e fiori, e quindi mi fermo lì, un poco stomacato. 'sta irriverente pratica erotica può aspettare.
non voglio l'HIV, la sifilide, la gonorrea o il papilloma virus.
NO.
sono già diabetico e basta e avanza.
«n-non me la sento, papino». mormoro.
«allora, esci di casa mia». sbotta a dire lui, con un volto imperterrito.
il nostro amore è, dunque, impossibile? imbossibile come quello tra silvio berlusconi e vladimir putin?
IL NOSTRO AMORE È ARTE.
mi fiondo prontamente in bagno e piango trafelato.
subito dopo mi riprendo. devo riprendere in mano la mia vita e dunque mi accingo a cantare a squarciagola, usando il consunto spazzolino da denti del prete come microfono: THIS IS MY FIGHT SONG, TAKE BACK MY LIFE SONG!
una volta che il concerto giunge al termine, lascio cadere lo spazzolino come quel certo suga dei bts (BURUNDI TOILET SERVICE) aveva fatto con un microfono verso la fine nel video musicale di mic drop.
esco dal bagno e il sacerdote, che mi ha atteso in trepidante ansia, mi butta a calci in culo fuori dalla sua casa da poraccio qual è.
io mi siedo sul suo giardino e contemplo le scelte peggiori della mia vita: rubare l'iphone a hyun-jin e poi imputare le colpe a yong-bok è stato il mio peggior errore finora.
la coppia più bella che io abbia mai visto si è lasciata per un mio capriccio.
così per smorzare questa mia repentina depressione decido di ballare cantando la canzone savesta. KUMALALA KUMALALA KUMALALA SAVESTA!
sono ritardato e quindi penso: magari essere un mulatto americano. (solo perché ora sono una moda).
«dammi della coca, almeno. ti ho lasciato stare in quella stanza per un giorno». sbuca dal nulla.
«mi abbandoni così, amo'?» gli domando.
«sì, va' a morire». il sacerdote mi guarda e basta, coi suoi due occhi di bragia.
SEXY.
tutti quei giocattoli sessuali di merda da ficcare su per il culo e il prete pedofilo ha giocato solo col mio cuoricino da gangster spacciatore.
e chi glielo dice che gli puzza l'alito e per questo non volevo fare sesso belluino con lui?
bah. ad ogni modo, napoli, andonio, il mio macellaio di fiducia, e il grande ciruzzo, il mio parrucchiere, mi aspettano. così, faccio una pernacchia al sacerdote e scompaio nella penombra della bella toscana.
'sti toscani, 'sti minchioni, aspirano di tutto e di più. HOHA HOLA HON LA HANNUCCIA HORTA HORTA.
cinque anni dopo (e son sempre cinque anni)
a napoli tutti piangono perché quel tamarro di giustino pasquale bieber non farà il concerto qui.
sto scappando dalla polissia, AL SOLITO, quando il mio corpo cozza contro quello di un uomo, il cui profumo cosparge le mie narici di limone.
alzo lo sguardo e─
«daddy è qui, babyboy».
THE FUCKIN' END! 𓂸
🐐
(goat=greatest of all time=aka me) ho finito 'sta cagata come molti finiscono le storielle che ho letto; le terminano con un finale merdoso, sbrigativo e brusco, solo perché non vogliono più scrivere... & nulla, oh, è roba che mi piaceva e che ho scritto in due ore di noia. non è di qualità, ma cassomene perché volevo condividerla con voi. now go & die, bye.
