Donghyuk

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Quattro anni dopo,la situazione non è così diversa. Certo, sia Renjun che Donghyukhanno smesso di spintonarsi nei corridoi, e di mettere in giro vociassurde, e hanno smesso di insultarsi pubblicamente alle feste dopoaver quasi scatenato una rissa a casa di Jaehyun -ultimo anno,sorriso da trecento watt adorno di fossette e promessa del football-ed essere stati cacciati. E' stato uno dei momenti più umiliantinella storia non ufficiale della carriera universitaria di Donghyuk.

Tuttavia, soloperché  hanno smesso di disprezzarsi pubblicamente, non significa cheabbiano smesso di disprezzarsi del tutto: la faida ora si consumatra la loro cerchia ristretta di amici, con Yangyang che li posizionaai capi opposti del tavolo durante le cene, Jeno che li divide quandosi pizzicano le cosce o si tirano calci sotto il tavolo dellabiblioteca, e Jaemin che detiene l'ingrato compito di informarsi ogniqual volta la situazione è così tesa da non poterli invitarecontemporaneamente.



"Dopo tuttiquesti anni, ancora capisco perché lo odi così tanto," chiedeJaemin un giorno, la testa china mentre digita freneticamente alcomputer.

"Io non loodio," ribatteDonghyuk, girando a vuoto sulla sua sedia girevole, perdendo tempoinvece di iniziare il saggio di cinquemila parole per il giornosuccessivo. "Sono solo consapevole che non gli avrei mai rivoltola parola se non fosse stato il ragazzo di Mark."

"Per favore,"sbuffa Jaemin, "hai fatto amicizia con metà del campus la primasettimana del primo anno, ti piacciono tutti, e per qualche stranomotivo anche tu piaci a tutti, anche se sei un idiota. Cosa ha Renjunche non va?"

Donghyuk smette digiocare a fare la trottola sulla sedia quando si accorge dellosguardo arcigno della bibliotecaria e si allunga sul tavolo,appoggiando la testa sulla mano.

"Non lo so,"sospira, esageratamente affranto, "persino una farfalla socialecome me ha i suoi limiti, Renjun è la mia nemesi mandatadall'Universo per compensare la mia magnificenza."

Jaemin soffia un"tsk" tra i denti, prima di abbassare lo schermo delcomputer e sgranchirsi le braccia allungandosi sulla sedia come ungrosso gatto.

"Comunque,"dice Jaemin sbadigliando, "come state voi due adesso? Possoinvitare entrambi alla festa di compleanno di Jeno o c'è il rischioche vi soffochiate a vicenda coi cuscini del divano?"

Donghyuk controlladistrattamente l'orario sul telefono, e poi inizia a infilare a casoi libri nello zaino mentre risponde a Jaemin. "Via libera, siamoin tregua fino alla fine della sessione perché  Renjun non riesce astudiare se è incazzato o trama vendetta."

"E tu lo saiperché...?"

"Conosci bene i tuoiamici e ancor meglio i tuoi nemici, Jaemin," dice Donghyuk,chinandosi su Jaemin per schioccargli un veloce bacio sulla guancia.

"Ora devoandare, sai, l'appuntamento."

"Oh giusto,"Jaemin lo liquida con un gesto della mano. "Torni a casa?"

"Spero di no,"dice Donghyuk allontanandosi e strizzando un occhio in direzione diJaemin, che fa una smorfia.

"Seidisgustoso," dice, ma poi scoppia a ridere, e guarda Donghyuk sparire dietro la porta.





Tutto quello cheDonghyuk riesce a pensare mentre sale le scale e raggiunge la portadell'appartamento che condivide con Jaemin, è che ucciderà Yangyang,non sa come, non sa quando, ma sa che dovrà essere una mortedolorosa.

Donghyuk si togliele scarpe e le lascia all'ingresso, mentre con gesti nervosi fascattare la chiave nella serratura. Lancia la borsa a terra daqualche parte vicino il portaombrelli, e poi va in cucina per unbicchiere d'acqua. Sta ancora ripensando all'assoluto disastro diquella serata mentre osserva il getto d'acqua del lavandino, quandosi accorge di non essere l'unico sveglio in casa. In salotto la TV èaccesa e trasmette una commedia che sembra aver raggiunto il suomerdoso apice romantico, dato che Jaemin e Renjun sono entrambi inlacrime abbracciati sul divano, sepolti da una coperta e con unavaschetta di gelato nel mezzo.

Fino ad allora,posso baciarti di nuovo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora