2. Crush

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***

«Mamma, sono a casa» esclamò Louis entrando dalla porta.

«Lou, tesoro, come stai? Chi è il tuo amico?» chiese Johannah sbucando dalla porta della cucina e andando incontro a suo figlio. Era bella, con lunghi capelli castani. Louis le somigliava molto.

«Sto bene mamma -la abbracciò- e lei è Harry» rispose il ragazzo marcando sul pronome.

«Oh tesoro, scusami» disse la donna rivolgendosi alla ragazza.

«Non si preoccupi signora» le sorrise.

«Dammi pure del "tu" e chiamami Jay, non sono ancora così vecchia. Ma dimmi cara, che hai fatto all'occhio? Sembra una brutta botta»

«Ecco... diciamo solo che non sto simpatica ad alcune persone a scuola e oggi che mancavano i miei migliori amici ne hanno approfittato per farmi questo. Ma Louis e Zayn sono intervenuti prima che potessero farmi troppo male» spiegò brevemente e con sorriso amaro sul volto. Lo sguardo di Jay scivolò velocemente sul figlio.

«Sono fiera di te amore, soprattutto dopo...» lasciò la frase in sospeso agitando la mano per aria.

«Grazie mamma -sorrise il ragazzo- comunque l'ho portata qui così può usare qualcosa di Lottie e Fizzy per coprire il livido, se sua madre e sua sorella la vedessero tornare a casa così probabilmente avrebbero un infarto»

«Sì, mi sembra una buona idea, comunque sia Harry, ti consiglio di parlarne con la tua mamma, vorrà saperlo. Ora vediamo che possiamo fare» disse la donna osservando meglio lo zigomo di Harry.

«Le ho già messo il ghiaccio»

«Bravo Lou, proviamo a mettere una pomata, dopo potrete coprirlo. Cerchiamo di fare in fretta così le ragazze quando tornano non vi vedranno usare le loro cose, Dio solo sa il caos che scatenerebbero. Ovviamente a te non direbbero niente Harry, ma Louis... l'ultima volta che ha preso in mano qualcosa di Phoebe lei gli ha tirato dietro tutti i suoi peluche»

«Che bello l'amore fraterno» fu il sarcastico commento del più grande, mentre la più piccola rise.

E mentre raccontava, Jay aveva ormai finito di medicare lo zigomo di Harry.

«Grazie mille Jay»

«Di nulla cara, ora forza, andate a coprire il livido. Ti fermi un po' da noi Harry?»

«No grazie, devo tornare a casa il prima possibile, magari un'altra volta»

«Ci conto tesoro» ribatté la donna con un largo e amorevole sorriso sul viso. Sembrava che Harry avesse fatto breccia nel suo cuore materno.

«Sì sì, sicuramente un'altra volta. Forza Harry, andiamo» la trascinò via Louis, andando a prendere i cosmetici necessari.

***

«Ecco fatto, ho finito. È abbastanza coperto?» chiese Harry dopo aver finito di coprire il livido.

«Direi di sì, quasi non si vede, si potrebbe scambiare per un'occhiaia»

«Ottimo... comunque adesso puoi usare il maschile. Mio dio, non sono mai stato tanto fluido in un giorno solo, è sfiancante»
Louis rise.

«Dovrò imparare ogni tua sfumatura se vorrò capire in che genere ti identifichi in quel momento» il commento fece colorare di rosso le guance di Harry: lui e Louis si conoscevano da sole due ore e già sentiva di non volersi separare mai più da quel ragazzo. Sperava che anche per il suo nuovo amico fosse lo stesso.

Dopo qualche secondo di silenzio Harry volle dare voce ad una domanda che gli vorticava in testa da un po'.

«Senti Lou, posso chiederti una cosa?» non si rese neanche conto del soprannome che aveva usato, se ne accorse il maggiore invece, che sorrise.

We Save Each Other || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora