SERENA

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-Finalmente mi hanno restituito il telefono-annuncio fiera al mio gruppo mentre sollevo l'arnese come un trofeo -e un ringraziamento speciale va a Serena!-
Serena mi guarda con finto fare seccato e agita una mano proprio davanti al mio naso borbottando.
-Suvvia, ti ho fatto solo un favore- rincara alludendo al messaggio che stavo per inviare la settimana prima, ma per fortuna le ragazze non colgono e non pongono ulteriori domande sull'argomento.
Non era successo assolutamente nulla durante la settimana. Nessun biglietto, nessun messaggio, nessuno scambio di sguardi. Niente di niente. Non ero particolarmente sorpresa, ormai ci avevo fatto l'abitudine, ma ciò mi confondeva non poco.
- Questo weekend arrivano i nuovi animatori, tra cui il pupillo del tuo amico- Aurora cattura la nostra attenzione interrompendo il silenzio e sollevando le sopracciglia in direzione di Serena.
- Vi siete messe d'accordo per infastidirmi?-
- Forse- ridacchia Aurora, poi prosegue con i gossip conscia di essere l'unica a conoscenza di tutto ciò, avendo la nomea di colei che sa tutto di tutti e dispensa il suo sapere con grande maestria.
- Arriveranno tre ragazzi e due ragazze, ma quest'ultime non ci interessano. Del primo ragazzo non conosco il nome, ma dicono sia stato cacciato dall'ultimo villaggio per essere andato a letto con un'ospite minorenne.-
- Iniziamo bene - sorrido e scuoto la testa in segno di disapprovazione.
- Il secondo ragazzo si occuperà delle uscite in canoa e, da quanto ho capito, si diverte molto a dare "lezioni private"-
- Merda Aurora veramente? - Mia spalanca la bocca e scoppia a ridere - sarà un'estate davvero interessante-.
- Infine, ma non per ordine d'importanza, il nostro amato pupillo dell'uomo d'affari. - ormai era stato soprannominato così da tutte noi - Di lui so solo che è un ricciolino moro innamorato dei bambini e sempre in festa-
Vedo gli sguardi delle ragazze posarsi su di me
- Pare abbia la fedina pulita e una gran voglia di lavorare, mi sembra un tipo piuttosto serio ed impostato-.
- Ma è perfetto per Ambra- interviene Mia senza rendersi conto di averlo appena detto ad alta voce.
- Mi aveva conquistato già dai ricci, ma non sono in vena di buttarmi in una situazione del genere-
- Invece è proprio ciò di cui avresti bisogno, dopo ... - si interrompe e mi osserva dispiaciuta, convinta di aver parlato troppo.
- Non preoccuparti, ormai è acqua passata. -  le sorrido rassicurandola, cercando di rassicurare anche me stessa.
- Mi sembra di aver capito che stasera si va a teatro - interviene Serena spezzando il silenzio
- Io arrivo dopo lavoro come sempre-.
Guardo Bianca sbuffare con gli occhi chini verso il tavolino e le rivolgo un sorriso d'ammirazione, anche se non lo vedrà mai.
Bianca è la mia migliore amica nonché la persona più vicina ad una sorella per me. Siamo state denominate "le gemelle" dal momento che siamo esteticamente simili quanto caratterialmente diverse: colori caldi e pelle olivastra, occhi nocciola e stessa altezza. Lei estroversa ed impulsiva, io razionale e riflessiva.
Bianca ha sempre lavorato nella sua vita, prima aiutando il padre in negozio e poi a diciotto anni è stata assunta come cameriera all'interno del villaggio, dove trascorre i suoi pomeriggi in attesa dello scoccare delle 23 per slacciarsi i lembi del grembiule e raggiungerci in discoteca con le gambe doloranti. Non si lamenta mai, neppure quando viene trattenuta di più senza essere pagata e nemmeno quando la trasciniamo in giro dopo ore e ore in piedi.

Sento i grilli frinire mentre mi dirigo verso la struttura situata accanto al mio camper che funge da doccia e bagno pubblico per camperisti. Il sole sta tramontando regalando al cielo un colorito tenue aranciato, le nuvole sembrano dipinte da un abile pittore impressionista e si respira l'aria fresca estiva della sera profumata di salsedine.
Le piastrelle che ricoprono le pareti dei bagni sono di un rosa quarzo nascosto da numerose scritte lasciate da pennarelli indelebili guidati da mani di innamorati, amici o amanti segreti.
Intravedo il nostro giuramento d'amore e sorrido prima di infilarmi in doccia per togliermi il sale e qualche ricordo amaro dalla pelle. Faccio appena in tempo a spegnere il soffione che il telefono si accende visualizzando un messaggio di Serena:
"appuntamento davanti al teatro tra un quarto d'ora"
Essendo come sempre in ritardo opto per dei cargo beige abbinati ad un top nero e mi avvio verso il camper di Aurora, il più vicino al mio.
Aurora mi sta aspettando appoggiata al tavolino della sua veranda in compagnia della sua inseparabile camicia verde estiva, che non abbandonerebbe nemmeno con quaranta gradi all'ombra. Mi fa un cenno con la mano e a passo svelto attraversiamo il lungo viale di oleandri e cespugli in fiore fino a giungere ad una costruzione in mattoni a vista e a cielo aperto, già gremita di gente.
I nostri nuovi motivi di interesse nei confronti del teatro sono già sul palco pronti ad inscenare uno spettacolo davanti a turisti e bambini entusiasti e mentre le mie accompagnatrici provano ad indovinare le dimensioni del canoista, un ciuffo di capelli arruffati attira la mia attenzione. In prima fila, accanto all'uomo d'affari, spicca una figura notevolmente più giovane dalla pelle abbronzata e dal sorriso coinvolgente, ricci indomabili contornanti gli occhi scuri e fieri di chi è consapevole che potrebbe stravolgerti l'esistenza con uno sguardo. Ed io non ho potuto che confermare quest'ipotesi nel momento in cui si sono posati su di me, per un attimo che mi è sembrato infinito e che mi sarebbe rimasto incastonato per molto più tempo di quanto avrei mai potuto immaginare.

HUNTING GIRLSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora