Capitolo 2

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Mi risveglio dai miei pensieri appena vedo che sono arrivata alla mia fermata, cerco di scendere senza scontrarmi con tutte quelle persone che stanno scendendo dall'autobus, ovviamente senza riuscirci.

Scesa dall'autobus, mi dirigo allo starbucks più vicino per prendere un frappuccino al caramello, nel mentre che lo bevo faccio una passeggiata per le grandi strade di Londra che molto stranamente non sono poi così tanto affollate come ogni altro giorno.


cammino per circa 2 minuti finché non sento la solita voce dietro di me; "buongiorno umana",  "buongiorno Maat, credevo che te ne fossi andata visto che non arrivavi più"

 dico ironicamente cercando di non farmi notare perché mi potrebbero scambiare per una pazza che parla con uno specchio e sinceramente, non voglio che per caso qualcuno mi chieda con chi sto parlando per poi mandarmi in un ospedale psichiatrico per i malati di mente;

 si, sono molto pessimista certe volte, ho provato a essere un po' più positiva ma non ci riesco sempre, si, ho quei momenti in cui sono veramente positiva ma, come ho già detto non riesco ad esserlo sempre; infatti io penso sempre che niente può andare sempre bene, come i noodles in scatola che si preparano in 3 minuti ma in realtà ce ne vogliono 5 ; una volta vengono perfetti, ma la volta dopo vengono duri come il marmo e l'acqua non è abbastanza visto che hai sprecato più di metà di essa per scottarti la mano. si, paragono il mio parere con dei noodles, ma è il paragone perfetto quindi va più che bene.


"dobbiamo tornare in Cairo" mi dice la dea con tono stranamente troppo serio

"COOSA?" urlo altamente scioccata per poi ricordarmi che sono tra delle persone che potrebbero tranquillamente urlarmi contro, mi giro e vedo che tutti si sono girati verso di me straniti anche se il secondo dopo si rigirano; ok Isra, respira.

"perché dovremmo andare in Cairo?" chiedo sottovoce  "Harrow" dice Maat e capisco subito, "va bene, però andiamo stanotte" dico mischiando l'ironia con la preoccupazione.


intanto di fanno le 20 di sera; come ho passato tutte queste ore? facile, facendo shopping, mangiando cibo spazzatura e andando a vedere le cose più importanti che ci sono qua a Londra.

decido di tornare a casa quindi vado alla fermata del mio solito autobus e aspetto pochi secondi prima che esso arrivi visto che ormai gli autobus stanno cominciando ad arrivare in anticipo e non più con ritardi catastrofici.


entro in autobus tranquillamente fino a che non vedo una persona correre facendo gesti strani, molto probabilmente voleva dire al conducente di aspettarlo, così vado vicino al conducente e gli chiedo di aspettare un secondo.

la persona entra dentro l'autobus pochi secondi dopo, era un'uomo sulla trentina con i capelli scuri, mossi e arruffati, aveva uno sguardo un po' goffo ma carino evidenziato dalle sue occhiaie molto evidenti.


lui mi guarda e comincia a ringraziarmi "oddio, grazie mille, se non fosse per te avrei perso l'autobus, oh, comunque piacere, Steven Grant" dice ponendomi la mano  "Isra Zayed, piacere mio" dico sorridendo e ponendogli la mano a mia volta per poi stringerle e scuoterle in modo amichevole.


SPAZIO AUTRICE

hey!, scusate se non ho fatto lo spazio autrice nel capitolo scorso, ma me ne ero completamente dimenticata.      anyway , spero che questo capitolo vi piaccia! <3           -mery<3

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 24, 2022 ⏰

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