Prologo

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Scarni fili argentati di nuvole mettevano in risalto il sole morente, di una tonalità di arancione quasi fluorescente che accendeva il cielo con rabbia possente, simile ad un fuoco che divampa. Violetto selvaggio e rosa pastello si fondevano con il ricco blu marino nel modo più accattivante. 

Ombre sottili strisciavano dai rami come dita spettrali e ossute. La luna non aveva ancora fatto la sua comparsa, tuttavia il suo profilo perlaceo poteva essere intravisto oltre il sottile velo di nebbia. Tracce di nero cenere cominciarono a delineare i colori vividi della sera.

Con la mente altrove, mi sistemai noncurante la borsa malconcia sulla spalla. Tutto l'entusiasmo prosciugato mentre scendevo il sentiero, con la ghiaia scricchiolante sotto i talloni. Era stata una giornata lunga e faticosa, per non aggiungere altro.

Entrai noncurante nell'edificio. I miei piedi salirono quasi meccanicamente ogni gradino di metallo, uno stridio metallico risuonava da sotto i miei piedi ad ogni passo. Alla fine, raggiunsi la mia destinazione designata: il tetto. 

Il vento sibilava aspro, accarezzando la pelle esposta e aggrovigliandosi tra i miei capelli biondi. Colsi l'occasione per inspirare profondamente, tentando di trovare la concentrazione di cui avevo bisogno. Inginocchiata a terra, aprii la borsa per recuperare il mio amato dispositivo. Lo assemblai. 

Mentre canticchiavo a bassa voce la canzone che scorreva nei miei auricolari, puntai il fucile alla testa del bersaglio sulla strada sottostante e premetti il grilletto.

Killer kisses // h.s. au (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora