Capitolo 35

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Izuku scese dall'auto chiudendo la portiera con un tonfo, fece qualche passo in avanti ammirando la collina, i piccoli fili di erba scuri si muovevano a causa del vento mentre i raggi della Luna ne illuminavano la superficie. Avendo ora ventisei anni, la salita risultava molto meno ripida, oltre che più corta. Ricordava che da piccolo gli sembrava di superare un enorme traguardo ogni volta che raggiungeva la vetta insieme a Katsuki. Sorrise, fu come proiettare un ricordo esattamente di fronte a lui. Due bambini che correvano ridendo, prendendosi in giro a vicenda. È bello sapere che ancora è tutto come lo ricordavo. Spostò lo sguardo di lato, gli alberi circondavano il perimetro creando quasi un semicerchio. Il rumore delle foglie che si scontravano le une con le altre a causa dei rami lo rilassò.

«Andiamo, Zuzu?»

La mano del biondo scivolò lungo il polso raggiungendo poi il palmo, intrecciando le loro dita. Una scossa si propagò dal braccio fino al resto del corpo, riportandolo alla realtà. Ogni volta che lo toccava in quel modo, non riusciva a controllarsi. Alcuni dei suoi gesti semplici, eppure sensuali allo stesso tempo. Il modo cui lo sfiorava con calma, lasciando scorrere i polpastrelli sulla pelle fino a stringere la presa così forte da dargli sicurezza. Ultimamente è veramente difficile stargli troppo vicino.

Se n'era reso conto anche solo grazie ai loro baci. Provava l'impulso di spogliarsi, bloccandosi però ancora prima di cominciare. Le cicatrici sulla schiena e sul retro del collo lo tenevano incatenato. Ora non è così terribile come il mese scorso, non mi dà fastidio se anche per sbaglio le sfiora. Ma da qui a spogliarsi del tutto... Arrossì, spostando lo sguardo altrove. Eppure lo desiderio, e sono sicuro che mi desidera anche lui. Anzi. Divenne ancora più rosso ricordando la sua erezione, e si schiarì la gola. Più che sicuro.

«A-andiamo!»

Cominciò a camminare tirandoselo dietro, non aveva avuto il coraggio di guardarlo in faccia visti i suoi pensieri. Prese a scalare la collina con facilità, arrivarono sulla cima in poco tempo. Izuku si sdraiò a terra allungando le gambe e posando le mani sul grembo, le sue iridi smeraldo si fissarono sul tappeto di stelle che ricopriva il cielo scuro, mentre i fili d'erba si mescolavano ai ciuffi verdognoli, sfiorandogli i lati del viso. Katsuki fece lo stesso, mettendosi però al contrario, così da avere vicine solo le loro teste.

Izuku guardò Bakugou con la coda dell'occhio, la punta del naso rivolta verso l'alto creava una leggera ombra sulle sue labbra carnose un poco schiuse. Lo vide piegare un ginocchio, lasciando steso l'altro, poi allungò una mano verso di lui infilando le dita tra i suoi capelli. Ricambiò la sua occhiata, le iridi cremisi si incastrarono nelle sue bloccandogli il respiro in gola. Era strano osservarlo al contrario, se l'avesse baciato, probabilmente la sua fronte si sarebbe scontrata con il mento di Katsuki.

«Hai detto che volevi vedere le stelle, allora perché guardi me?» chiese il verdognolo sorridendo.
«Potrei farti la stessa domanda.» rispose alzando un sopracciglio «Ma io ho le mie stelle da guardare proprio qui, davanti a me.» si avvicinò un poco lasciandogli piccoli baci sulla guancia destra, nel punto in cui le lentiggini ricoprivano la pelle «Sei fottutamente adorabile.»
Midoriya sentì gli zigomi scaldarsi «Ma smettila di fare lo smielato.»
«È colpa tua. Non posso farne a meno, se si tratta di te. Lo sai, te l'ho già detto.» continuò l'altro sistemando una ciocca verdognola dietro l'orecchio «È un privilegio che possiedi soltanto tu.»
Izuku spostò lo sguardo altrove, concentrandolo sulle stelle che brillavano, alcune più intensamente mentre altre più fioche «Mi dispiace per prima. Non sono mai stato geloso di qualcuno e l'ho gestita piuttosto male.»

Il respiro caldo di Bakugou gli solleticò un poco il collo, facendolo rabbrividire.

«A me piace quel tuo lato aggressivo, invece.» il biondo mise la bocca vicino alla mandibola «Tu eri un fottuto Agente Speciale. Lo sei ancora, in realtà. Hai le palle, Izuku. Ed è anche per questo che io-» si bloccò «Che mi sei piaciuto. Ecco.» abbassò la voce «All'inizio della nostra partnership ero sotto shock, vedendo il modo in cui ti comportavi, il modo in cui il tuo corpo muscoloso, al punto giusto, si sforzava mostrando le tue abilità.» si grattò la fronte, cominciando ad osservare il cielo anche lui «Credo di essere sempre stato attratto da te in qualche modo. E dopo aver parlato, dopo aver chiarito le cose tra di noi, tutto è esploso. Non capivo più un cazzo.» si coprì gli occhi con le braccia, nascondendo la sua espressione «In realtà, non capisco un cazzo neanche adesso. Metà delle volte non so quello che faccio, o dico.»

Bakudeku •The path of forgiveness•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora