Passeggiava per le strade di Seoul con dei pesanti libri in mano senza prestare particolare attenzione a quello che la circondava. La sua giornata era iniziata male e stava proseguendo allo stesso modo. La sveglia, quella mattina, per qualche strano motivo, non suonò perciò si alzò più tardi del solito, l'acqua della doccia non volle riscaldarsi, il caffè bollente le ustionò la lingua e a causa del ritardo perse l'autobus.
Quel giorno aveva un esame molto importante e non voleva arrivare tardi ma purtroppo entrò nell'aula con ben 10 minuti di ritardo con grande disappunto del professore che la guardò con un'espressione sprezzante in volto. Lei non ci fece molto caso, pensò solamente a superare l'esame per il quale aveva passato mesi a studiare, le nottate in bianco dovevano essere servite a qualcosa. Il test fu più difficile del previsto, non credeva che sarebbe riuscita a superarlo, probabilmente l'avrebbe dovuto ridare. La ragazza aveva lo sguardo perso mentre camminava, pensava soltanto a quel maledetto esame per il quale avrebbe dovuto passare altrettante notti in bianco per passarlo una volta per tutte. Ad un certo punto fu protagonista di uno scontro, i suoi libri volarono per aria e caddero a terra insieme a lei, il marciapiede si cosparse di fogli, gli stessi su cui aveva scritto gli appunti che le sarebbero serviti per l'esame.
- Mi scusi, è colpa mia non stavo guardando dove stavo andando. È stata una giornata difficile da quando mi sono alzata questa mattina, oggi non me ne va bene una, la prego di perdonarmi - Disse mentre cercava di alzarsi ma senza risultati, la botta che aveva preso alla coscia era stata troppo forte. Davanti a lei vide una mano che avrebbe dovuto afferrare per alzarsi, lo fece e rivolse il suo sguardo al viso della persona che, senza volere, aveva urtato. Era sorpresa nel vedere un ragazzo all'incirca della sua età che le sorrideva, pensava di trovare una persona molto più grande.
- Non preoccuparti, penso sia stata colpa di entrambi sai? Nemmeno io guardavo dritto davanti a me. Ora lascia che ti aiuti a raccogliere i libri e i fogli, spero che non si siano sporcati o bagnati - Rispose lui guardando una grossa pozzanghera in cui era finito un manuale.
I due iniziarono a raccogliere il materiale della giovane studentessa da terra, lei si bloccò soffermandosi sul viso del ragazzo, certo che era proprio bello, pensò. I capelli corvini ricadevano gentilmente sulla sua fronte, gli occhi neri allungati ricordavano quelli di una volpe ma la parte più bella era il suo sorriso contornato da due meravigliose fossette, proprio il suo punto debole. Il ragazzo rivolse il suo sguardo verso la sua direzione e lei velocemente si voltò per non essere beccata. Poté giurare di avere le guance che stavano andando a fuoco. Dopo che ebbero finito si presentarono.
- Comunque io sono Jeong-In, piacere di conoscerti
- Io sono Y/N, piacere mio- lo guardò, non smetteva di sorridere, era proprio carino.
Quello che uscì dalle labbra di Jeong-In la ragazza non se lo aspettava
- Senti, vorrei farmi perdonare, posso offrirti un caffè ghiacciato? Qui vicino c'è un locale molto carino, ci sono venuto qualche volta con i miei amici - si grattò la nuca imbarazzato, scena che la fece sorridere intenerita. -So che per te questa è una giornata "no" ma potrebbe migliorare, non pensi?
Le guance di Y/N si tinsero nuovamente di rosso ma questa volta Jeong-In lo notò. Era la prima volta che un ragazzo la invitava da qualche parte così accettò senza pensarci due volte e Jeong-In aveva ragione, quell'invito migliorò la sua giornata e anche la sua vita.
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Ehi, io sono Fede e questa è una raccolta di storie su Jeongin, nonché il mio fidanzatino. Le fanfiction su di lui sono veramente poche così ho deciso di contribuire :)
Questo libro non sarà un capolavoro ma spero che possa portarvi il sorriso!
- fede