"dobbiamo davvero restare qui fino a quando partorisce?"
"si Eddie" rispondo annoiata
"eddai Anastasia, poi facciamo tardi all'hellfire club"
io e Eddie siamo in riva al mare ad aspettare che una stupida tartaruga partorisca i suoi stupidi figli per un articolo che non importerà a nessuno
"non c'è un modo per farla partorire più in fretta?" chiede Eddie
"non puoi fermare la natura"
"ma un modo ci sarebbe" dice alzandosi dal masso su cui era seduto
prende in braccio la tartaruga e la mette sottosopra
"Eddie mettila giù così la ucciderai"
ma non mi ascolta e inizia a scuoterla su e giù
"Eddie la farai abortire non partorire così"
"sta tranquilla l'ho visto fare in tv"
mi avvicino cercando di prendergliela dalle mani
"eddai Anastasia non vedi che sta avendo e contrazioni?"
"so molto poco sull'argomento, ma non credo proprio che le tartarughe abbiano le contrazioni" dico per poi ricevere un morso dalla mal capitata della tartaruga
"ahia, che stronza" dico indicando la tartaruga che mi morde di nuovo
"ma allora sei proprio stupida" dico indicando la tartaruga che nel frattempo è riuscita a scendere a terra
Eddie si volta preoccupato verso di me
"ti sei fatta male?" dice guardando il mio povero dito dal quale inizia ad uscire un rivolo di sangue
"oh, non è niente è solo un pò di sangue" dico scrutando il tagliato con superficialità
"non è vero Anastasia i morsi delle tartarughe sono pericolosi"
"perché?" chiedo curiosa
"perché poi ti fanno venire moltissime infezioni"
"non ci credo" rispondo iniziando a preoccuparmi
e se veramente mi venisse qualcosa?
"si e potresti addirittura morire" continua Eddie non aiutando per nulla il mio stato d'ansia
"potrebbe anche venirti la rabbia e la tartarughite, una malattia per cui dovresti trasformarti in una tartaruga in 5 minuti" dice scoppiando a ridere
"idiota" gli tiro uno schiaffato sul braccio
ci guardiamo e lui tira fuori n fazzoletto dalla tasca della sua giacca
"davvero Eddie, non c'è bisogno"
"invece si Anastasia, non ti lascerei mai diventare una tartaruga" dice iniziando a fasciarmi la mano
al contatto tra le nostri mani ci guardiamo, ma io arrossisco e abbasso lo sguardo al suolo dove però non vedo la tartaruga
"Eddie?"
"si?"
"dov'è la tartaruga?" lui mi guarda con un cipiglio sulla fronte
"non lo so magari ha partorito"
"non penso proprio che possa partorire dopo le montagne russe che le hai fatto subire" dico guardando negli occhi
ci guardiamo per svariati secondi fino a quando lo vedo urlare
cerco di trovare la causa delle sue grida con lo sguardo e solo dopo mi accorgo che la tartaruga sta cercando di mangiargli la scarpa destra
scoppio a ridere e lui mi guarda male
"non ridere" dice guardandomi minaccioso
ma non riesco e scoppio a ridere più forte, a quel punto ottengo l'attenzione della tartaruga che smette di attaccare le scarpe di Eddie e prende ad attaccare le mie bellissime vans. Inizio ad urlare e Eddie inizia a ridere
deja-vù
"chi è che urla ora?" Eddie mi fa il verso
"eddai aiutami"
"nah, credo che ti lascerò soffrire ancora un pò" dice ridendo
"ah si? Bene" dico staccandomi quella dannatissima tartaruga dalle scarpe e mettendola davanti a lui
"vai tarty attacca" la incito
"tarty?" chiede sorridendo
"si e tarty ti ridurrà in cenere"
ma tarty ci guarda
io e Eddie ci guardiamo
tarty ci attacca
iniziamo a correre e urlare fino a quando arriviamo alla fermata dell'autobus
"se tu non avessi cercato di levarla dalle mie mani non ci avrebbe attaccato" dice Eddie
ma da quale pulpito?
"se tu non avresti cercato di farla abortire non ci avrebbe attaccato" lo correggo
"hai ragione"
"lo so"
"che stai facendo?" chiedo quando lo vedo inginocchiarsi e prendermi la mano
"oh ma adiratissima Anastasia come posso farmi perdonare?"
"devi scrivere tu l'articolo su tarty" dico causandogli una smorfia sul viso
"e va bene ma ad una sola condizione"
"quale?" chiedo curiosa
"devi abbracciarmi"
resto confusa da quella richiesta ma lo assecondo
sorrido e lo abbraccio
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Eddie Munson//stranger things
Teen Fictionterza storia su wattpad italia su Eddie Munson Anastasia è costantemente infastidita da un bizzarro ragazzo di nome Eddie Munson