Chiudo l'ultima cerniera del borsone con non poca fatica e lo poso vicino alle due enormi valigie.
-Fatto- libero un sospiro quando lo butto sul pavimento -Eppure non mi sembrava di averlo riempito così tanto...- mormoro per poi alzare le spalle e dare uno sguardo generale alla stanza. Oggi porrò un punto a questa vita e ne inizierò un'altra. Non ci credo che questo giorno sia arrivato, eppure le due settimane successive all'esame sono passate in un baleno. Sento gli occhi inumidirsi al pensiero di lasciare questa casa ma stringo forte i pugni vietando a me stessa di piangere. Non sei una bambina Anna! Quindi petto in fuori e vai! L'aereo partirà tra tre ore, devo sbrigarmi. Direzione Stati Uniti! Mio padre ha comprato un piccolo appartamento nel centro di Boston, non molto lontana dall'università di arte che frequenterò da ottobre. Fortunatamente avrò molto tempo a disposizione per adattarmi a quella realtà. Mia madre non era per niente d'accordo... insomma parliamo di cambiare continente, ma le ho fatto capire che per me è meglio così. Più sarò lontana da qui, più sarò in grado di cambiare.
-Nani?- mi chiama mia madre bussando alla porta. Vado ad aprire e la guardo concentrandomi sui suoi occhi rossi.
-Cosa c'è?-
-Tuo padre è arrivato, ti aiuto a portare la roba giù?- mi chiede e io annuisco voltandomi a prendere il borsone e una valigia. Vedo mia madre prendere l'altra valigia e lamentarsi di quanto sia pesante.
-Ma che... ci hai messo un'incudine o cosa?- borbotta tirandola fuori dalla stanza. Ridacchio e la seguo uscendo dalla stanza guardando per l'ultima volta il luogo in cui mi sono rifugiata e nascosta innumerevoli volte. Afferro la maniglia e chiudo la porta prendendo un profondo respiro. Ci rivedremo presto.
Prendo il borsone e la valigia e scendo lentamente le scale facendo attenzione a non inciampare.
Vedo Simon infondo alle scale aspettarmi con un sorriso. Ha sempre sperato che un giorno partissi con lui e ora le sue preghiere stanno per essere esaudite. Ma ora come ora anche io ne ho bisogno. Quindi ricambio il sorriso e lo ringrazio quando mi aiuta a scendere prendendo la valigia e il borsone.
-Hai riposato bene? Ci aspetta un lungo viaggio- mi chiede e io annuisco -Bene allora direi di avviarci-
Vedo mia mamma passarsi velocemente una mano sul viso per asciugare una lacrima che preannuncia l'arrivo di molte altre. Sorrido e le prendo la mano guardandola.
-Andrà tutto bene- mormoro semplicemente e lei mi accarezza una guancia per poi avviarci insieme alla macchina. Simon posa le valigie nel portabagagli e chiude il cofano per poi salire dal lato dell'autista. Salgo dietro seguita da mia madre che non perde tempo ad abbracciarmi, sapendo che tra pochi minuti non potrà più farlo per molto tempo.
Arriviamo all'entrata dell'aeroporto dopo aver parcheggiato e noto subito una figura slanciata guardarmi con occhi dolci. Non pensavo sarebbe venuto, l'ho salutato ieri mattina... mi stupisce sempre. Sorrido e lo raggiungo velocemente.
-Non ce la fai proprio a stare senza di me eh?- ridacchio lasciando le valigie e lo abbraccio di slancio. Mattia mi regge subito stringendomi forte a sé.
-Come potrei? Sei la mia rompiscatole preferita- mi risponde immergendo il viso tra i miei capelli. Restiamo abbracciati per qualche minuto per poi staccarci e lo osservo attentamente. Lui è colui che mi mancherà più di tutti...
-Dai ti accompagno fino ai controlli- mi dice prendendo poi le mie valigie e io annuisco prendendo il borsone.
-Buongiorno anche a te Mattia- lo saluta ironica mia madre e il diretto interessato si volta verso i miei genitori con un'espressione imbarazzata che mi fa scoppiare a ridere.
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Scacco Matto al Re
ChickLitIn una società in cui la nobiltà è stata messa a tacere, in cui ognuno vive la propria vita all'oscuro di ciò che accade nell'ombra, trascorre la sua spensierata adolescenza Anna, una semplice ragazza di quasi 18 anni, in compagnia di Nora, un'amica...