Bellamort

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Caro Tom,
l'altra sera ti ho cercato in Sala Comune, in Sala Grande, nella Stanza delle Necessità, ho chiesto a Lucius, ma tu non c'eri. Non so cosa ti sia preso. O forse lo so. Il problema è che non voglio crederci. Ciò che penso io non è affatto da te.
Certe volte mi accorgo che sei cambiato molto, ma in realtà non è così. Tu non cambieresti mai, Tom. Tu non sei capace di amare, e non so dire se questo sia un punto di forza o di debolezza. Non so neanche io se sono capace di amare. Ho baciato Ralph l'altra sera, e tu ci hai visti, ma non volevo che restassi male per ciò.
Ti amo, e ne sarei sicura se le mie certezze non fossero state ostacolate da quel giorno. Credo che se io ti amassi davvero, non mi sarei fatta baciare da Ralph, e sarei andata da te.
Forse tu potresti schiarirmi le idee. Se solo tu lo ammettessi, se solo tu ti lasciassi andare, se solo tu non considerassi l'amore come qualcosa di inutile.
Anche se sembra impossibile, io so che nel tuo profondo mi ami, ma non vorrai mai accettarlo. Te ne prego, Tom, per un momento chiudi gli occhi al potere e alle tue ambizioni, e aprilo alle dolci tentazioni che mi tormentano, che ci tormentano.
Scrivimi,
Bellatrix.

Voldemort lesse la lettera, ma la bruciò, quasi offeso dalle parole di Bellatrix. La amò, ma lui stesso non lo seppe mai perché il suo cuore era di pietra e non accettava i sentimenti. E Bellatrix gli restò fedele, diventò la sua schiava, per lui. E lei non dimenticò, e lui non dimenticò, ma entrambi erano costretti a dimenticare.

Love, meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora