la capo cheerleader

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Tornai alla mia scrivania, e riaccesi il mio Portatile apple pro, Max, Mega, Arci , Super potente con la batteria che dura per 56 settimane e con resistenza anche alle cascate del Niagara. Mi informai su Jennifer e scoprii che veniva nella mia stessa scuola. Dovevo prepararmi al mostro incontro, ma per farlo avevo bisogno di far riposare il mio corpicino tremolante e i miei occhi che ormai erano colore pomodoro appassito da 5 giorni e mezzo. Mi misi tra le calde coperte del mio letto a baldacchino preso da Gucci con il patrimonio di 45 miliardi lasciati in eredità dai miei genitori. Misi la sveglia alle 4:30 del mattino per ripassare gli argomenti di chimicofisicabiologicastoricatettonicaria, perché una mente brillante come la mia pensa sempre prima allo studio. Metto i led viola che mi aiutano a dormire a meglio e mi lascio alle braccia di Morfeo. Ad un certo punto mi sveglio di soprassalto.
Guardo l'orologio... "OH MIO DIO, SONO LE 6:00 DEVO SBRIGARMI", esco dal letto e inizio a prepararmi, non faccio altro che pensare a Jake e per questo quasi esagero mettendo due file di mascara piuttosto che una sui miei occhi verde smeraldo appena raccolto. E in quel esatto momento mi ricordo che Peter aveva minacciato di prendere Jake con la sua squadra di ragazzi 3,40 palestrati olimpionici. Ma a questo ci penserò più tardi....ora dovevo risolvere la situazione Jennifer. Esco di casa e corro con le mie soffici gambine fino alla stazione, il mio corpicino è così leggero che ogni volta che corro rischio sempre di prendere il volo, l'ultima volta che ho corso così sono quasi riuscita ad arrivare a scuola insieme ai piccioni. Appena arrivata a scuola mi dirigo verso il campo da Basket, ed è li che incrocio per la prima volta lo sguardo di Jennifer: Capelli lunghi lisci e mori, corpo perfetto, la più famosa della scuola ma soprattutto capo cheerleader.Mi dirigo verso di lei, e appena le sono davanti faccio una cosa che non si addice ad una cristiana come me, che va tutti i giorni in chiesa, e che non si perde mai la messa delle 17:00...
La prendo per la coda ed inizio a picchiarla con il mio corpicino, lei è confusa e non riesce a dire nulla, sicuramente è perché si sente in imbarazzo, e non per i 457 libri che le ho tirato sul setto nasale. Continuo a prenderla a pugni finché una professoressa non mi ferma; scoppio a piangere e le chiedo di portarmi in infermeria facendole vedere quello che mi aveva fatto Jennifer ormai tramortita a due metri da me.
Mi porta in infermeria....

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