Finalmente, dopo poco più di mezz'ora di treno, sotto gli occhi indiscreti di qualche poco di buono, sono riuscita ad arrivare fuori dagli studi. Dire che non si capisce niente è poco, è tutto un casino. C'è gente che cammina avanti e indietro in preda all'ansia, qualcun'altro che ,invece, è seduto e ripete il brano che dovrà presentare avanti alla giuria. Poi ci sono io, con una sigaretta tra le labbra e le mie amate cuffiette, da cui suona a tutto volume Try, di Pink; è questa la canzone che porterò alle audizioni, invece come brano alternativo, nel caso i professori volessero sentirmi ricantare, porterò Vivimi di Laura Pausini. C'è un sole che spacca le pietre e le porte ancora non si aprono, nessuno ci comunica niente, si vede solo gente che continua ad arrivare...
Tutto ad un tratto mi si avvicina un ragazzo, anche molto carino, e inizia a parlare, ma non capisco mezza parola di quello che ha detto dal momento che ho le cuffie, ma lui sembra non essersene reso conto. Lo lascio terminare quella che a me è sembrata la spiegazione di Romeo e Giulietta in versione integrale, da quanto ha parlato, poi mi tolgo una sola cuffietta e gli dico:
"Scusami?"
"Ah, tu mi hai fatto parlare da solo per tutto sto tempo e manco m'hai avvisato. Comunque, piacere sono Davide... e volevo chiederti se mi presteresti l'accendino, l' ho dimenticato".
"Certo, tieni."
"Grazie mille bambola, anche tu per le audizioni di canto?"
"Si, e per favore non chiamarmi bambola. Mi chiamo Paola, Paola Marotta... piacere!"
"Okay bambola"
"Ma allora sei scemo o cosa?!...Perché voi uomini dovete essere tutti così scontati(?).Credi che non lo sappia che sei venuto solo pe me fá la parte, avete tutti gli stessi metodi' per abboccá na ragazza.Prima te stavi a fumá n' altra sigaretta e di sicuro non t'ho dato io d' accedere"
"Perspicace la ragazza!"mi dice con un ghigno insopportabile sul volto.
"Senti ma vaffanculo!". E detto questo mi allontano.
Mi danno immensamente fastidio questi tipi così. Io sono dell'idea che se vuoi farti notare da una ragazza non devi fare lo sbruffone o usare nomignoli già alla seconda frase che dici, veramente insopportabile!...anche se mi sa di aver reagito un po troppo male, ma non è colpa mia se la parola 'bambola' mi fa un certo effetto, e non sto parlando di fidanzatino o quant'altro, ma era mio padre che mi diceva sempre 'sei la mia bambola, non dimenticarlo'. Inutile negarlo, mi manca un sacco, ma io non posso e non devo perdonarlo dopo quello che ha fatto.
E non mi accorsi neanche che una lacrima mi stava segnando di mascara la guancia, e poi un'altra e un'altra ancora.
Ecco questi sono i momenti in cui odio me stessa e il mio fottuto carattere debole che non riesco a reprimere. D'un tratto sento qualcuno tirarmi il polso e sono costretta a girarmi verso quello che poi scopro essere Davide.
"Senti non.." ma non mi lascia finire di parlare che mi abbraccia, un abbraccio sincero, credo, nonostante sia arrabbiata e delusa, non da lui ma da me stessa, non mi stacco, in un certo senso sono confortanti le sue braccia..
"Scusami, scusami, scusami, scusami" continua a ripetermi.
" Ti prego insultami, picchiami, mandami affanculo e chiamami stronzo altre mille volte, ma non piangere, non ho mai sopportato che una donna piangesse per colpa mia, e hai ragione sono un ipocrita, cretino, scontato, stronzo.."
" Ehi, basta, tutto okay.. era solo un momento di debolezza" gli dico sorridendo, un sorriso falso ovviamente, ora quello che sembra aver bisogno di conforto sia lui, non io..
"Paola Marotta, categoria cantante, è chiamata in studio per dare inizio al suo provino" dice dall'altoparlante una voce al quanto stridula.
Giusto il tempo di dire un veloce 'Ciao' a Davide e mi affretto ad entrare in studio. 'Buona fortunaa' sento gridare da una voce dietro di me, sorrido spontaneamente riconoscendolo...forse mi sono fatta un'idea sbagliata sul suo conto.
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Vuoto cosmico.
FanfictionUn sogno. Una passione. Una scuola. Lei:Paola Marotta_Lui:Mattia Briga Tanto diversi, eppure tante cose in comune... Amore o Odio?! Forse entrambi...