𝚁𝚄𝙽!

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*heeseung's pov*

hee: y/n-shiiiiiiii *lamentandomi*

y/n: oddio e che vuole mo

hee: mi sta ignnorando... YAH CHOI Y/N!

y/n:ma mannaggia cazzo CHE TI URLI

hee: ho fame~

y/n: morditi il braccio e succhia, vedi come ti passa

hee: mhh ok *disse stupidamente*

y/n:... io spero di liberarmi di te il prima possibile giuro

hee: MA CHE SCHIFO SO DI SUDORE

y/n: heeseung tesoro *si avvicinò a lui tutta sorridente e contenta*

hee: dimmi

y/n: *schiaffone dietro la testa* MA PUOI ESSERE COSÌ SCIOCCO? SANTO DIO HO CAPITO CHE DOBBIAMO ASCOLTARCI A VICENDA MA ARRIVACI ALLE COSE, STAVO IRONIZZANDO, POI CHE URLI A FARE

hee: quella che sta urlando sei tu

y/n: AISHHHH

si allontanò a passo veloce visibilmente infastidita dal mio atteggiamento infantile

mentre camminava notai una macchia rossa sulle parti intime- NO NON LE STAVO GUARDANDO LE CHIAPPE.

corsi da lei e le strinsi in vita la felpa che mi aveva precedentemente prestato

y/n: yah ma che fai-

e le sussurrai all'orecchio

hee: ti è arrivato il ciclo ciccia, non ti preoccupare non mi scandalizzo *sorriso carino e coccoloso* ora cerchiamo un posto così che puoi cambiarti

y/n:...

hee: y/n che c'è?

y/n: sono in imbarazzo...

hee: ma no ehi tranquilla, non mi fanno schifo queste cose, sei una donna ed é normale che tu abbia le mestruazioni *le sorrisi girandola verso di me*

sbiancó appena la girai

cosa c'era adesso? si stava sentendo male? era il caldo o il ciclo?

y/n: h-heeseung.. d-dietro...

hee: tranquilla sei coperta-

y/n: g-gli zombie...

sentita quella parola mi girai e panico; UNO TSUNAMI DI ESSERI VIVI IN PUTREFAZIONE STAVA PER TRAVOLGERCI E NOI NON CE NE ERAVAMO ACCORTI

hee: dobbiamo correre y/n, ce la fai?

y/n:... dovrei, non lo so heeseung

hee: okok allora non lasciare mai la mia mano e se ti senti male stringila ok?

y/n: *annuisce*

e per l'ennesima volta, per modo di dire, riprendemmo a correre, a scappare

chissà quanta gente che avevamo amato c'è in quella massa di corpi putrefatti, rabbrividisco a pensarci

ora la mia priorità era, però, proteggere y/n, la persona, la ragazza che ora è al mio fianco

la sento debole, la sento molto sudata ma fredda, quasi gelida, con questo caldo è un pessimo segno

hee: y/n: non mollare adesso ti prego

y/n: heeseung non ce la faccio...

la acchiappai a sacco di patate e continuai a correrre

hee: ti tengo io, farò di tutto per proteggerti

non ricevetti risposte; era svenuta; la situazione era ancora più complicata

Heeseung pensa, rifletti

*ding lampadina*

la campagna di nonno!

ok si è un'ottima idea per far riposare y/n ma come mi libero di questi mostri?

NO NON LE TOGLIERÒ I PANTALONI SPORCHI DI SANGUE, PIUTTOSTO MI STACCO IL BRACCIO.

però è l'unico modo...
AISHHHHH

decelerai e nel mentre cercai di toglierle i pantaloni, senza nessun secondo fine

riuscii a sfilarglieli e li lanciai verso la massa informe di zombie, i quali si avventarono su di esso, era tutto così inquietante, ma il mio piano funzionò

bel lavoro heeseung

(APPROFONDIMENTO: è vero che gli zombie mangiano cervello, ma secondo le teorie fantasy, loro sono attirati principalmente dal sangue e dall'odore che quest'ultimo ha.)

ne approfittai per correre a casa di mio nonno, quella di campagna, anche se era lontana
(la casa di campagna del nonno si trova nella seconda parte di "INFORMAZIONI"; se non vi ricordate potete ricontrollare)

allontanatomi due miglia più o meno (circa 3 chilometri) , iniziai a camminare portando sulle spalle y/n, che stava dormendo ora; era così stanca, mi dispiace troppo...

intravidi una struttura in lontananza; eccola, era li.... GELTRUDE!

(si mio nonno ha dato un nome alla casa.)

ripresi a correre avvicinandomi sempre di più fin quando non mi ci ritrovai giusto davanti, scoppiai a piangere dalla gioia, finalmente un po' di riposo

y/n: h-heeseung... perché stai piangendo? *disse con una voce flebile*

hee: possiamo dormire sta notte *sorrisi*

y/n: *ridacchió debolmente * finalmente, ne sono c-contenta

hee: ora ti porto dentro e sistemiamo tutto tranquilla *le sorrisi*

y/n: grazie heeseung~

mi accarezzó i capelli e arrossii, grazie a dio non potette vedermi essendo sulle mie spalle

la portai dentro e iniziai a prepararle qualcosa di caldo dopo averla accompagnata in bagno