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POV

-Che fai stasera, piccolo j?-

Sobbalzo quando sento il suo respiro sul mio collo, e per poco non
faccio cadere i libri che stavo rimettendo nell'armadietto. Solamente
pensare a quello che è successo, mi vergogno di me stesso.

-Devo andare a lezione, Kook.- Gli dico, spostandomi di lato e cercando
di superarlo. Lui appoggia le braccia all'armadietto per bloccarmi il
passaggio, poi avvicina il suo viso al mio, intrappolandomi
completamente. Mi guarda intensamente negli occhi e mi risulta difficile resistergli.

-Vai a lezione... di sera? Inventati una scusa migliore- ghigna facendo
sfiorare pericolosamente le nostre fronti.
-Non vado a lezione di sera, ora ho lezione.-
Dico scuotendo la testa.
-Sai, fin li c'ero arrivato.- sbuffa, fingendosi imbronciato.

Allora, che cosa fai stasera?-
Comincio a camminare verso la classe,sapendolo dietro me.
Dopo la piacevole conversazione di ieri,ed la sua accurata dichiarazioni,devo dire di sentirmi più confuso che altro.
Mi vergognavo,averlo dietro di me,ed io letteralmente che scappo cercando di non far notare che proprio quel jeon Jungkook si stesse riferendo a me,ad occhi indiscreti che vedeva la scena.
Infondo..cosa poteva mai esserci.
Ero confuso,c erano parti di jeon Jungkook che non mi erano chiari,era impulsivo, e soprattutto cugino di taehyung.

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i giorni successivi passano, fortunatamente, senza troppi intoppi,
tralasciando l'ansia per le verifiche e le interrogazioni.
Stasera me ne sarei stato volentieri sul divano a guardare qualche
episodio di New Girl o qualsiasi altra serie divertente e in grado di
svagarmi, ma ho detto ad hoseok che sarei andato a quella maledetta festa ugualmente,
e non me la sento proprio di dirgli di no all'ultimo minuto.
Passerà a prendermi tra un'oretta, perciò decido che è meglio che
cominci a prepararmi se non voglio farlo aspettare.
Mi faccio una doccia veloce e poi passo un tempo che mi sembra
interminabile davanti all'armadio per capire come vestirmi. Alla fine
decido di mettere lo stesso outfit della scorsa festa, tranne per la camicia nera.


Questa volta decido di truccarmi un po il pallore e poi arricciare un po' i capelli, e
quando ho finito sono abbastanza soddisfatto del risultato.
il problema subentrerà all'entrata,poiché tutta questa convinzione di star bene,svanirà.

scuoto la testa, sentendo Il campanello, dirigendomi con la doppia mole di pensieri verso hoseok.

-Heeilà! Sei fantastico!-Dice hoseok facendo un fischio.
-Anche tu stai benissimo.-  sorrido, notando che per quella volta era decisamente più appariscente .

-Sai per caso se tae verrà stasera?- Domanda prima di arrivare alla sua macchina.
-Uhm.. no, non n-non ne ho idea-

-C'è qualcosa che non va chim?-

-è solo che, tutta questa storia con jungkook mi sta confondendo, non capisco se sia una cosa sana in fin dei conti a me piace il cugino...forse-

-sa di questa confusione?-

-assolutamente no...,ma penso se ne sia accorto del cambiamento-

-chim muoviti a capirlo allora,jeon jungkook sembra un bravo ragazzo, inoltre tae ha dato solo problemi negli anni-

scuoto la testa non accorgendomi nemmeno che stavamo arrivando alla destinazione. 

Un ritmo martellante esce dalla casa. La musica deve essere assordante
li dentro. È una grossa villa, e per entrare passiamo per il prato
calpestando bottiglie e bicchieri di carta usati.
Alcuni ragazzi e ragazze sono fuori a ridere.
Gente che balla e si dimena, ragazzi che corrono e un gruppo intento ad
ubriacarsi giocando a Beer Pong.
tutta questa atmosfera mi fa venire solo voglia di tornarmene a casa e mettermi una felpa calda.


Gironzolo un po' per la casa cercando un posto non troppo affollato
dove stare. Alla fine decido di andarmene nel giardino sul retro,
stendendomi su una sdraio davanti ad un'enorme piscina e
ringraziando il cielo per il rumore che qui arriva molto più ovattato.
Rimango per un po' con la testa rivolta verso l'alto, è bello star qui a
guardare le stelle.
Sospiro. sentendo già qualcuno arrivare verso la mia parte.


-Vedo che hai trovato il mio posto preferito della casa.-

Una voce alla mie spalle mi fa ricredere, non mi volto,poiché conoscevo benissimo quella voce, era Jungkook.

-Hai un posto preferito a casa di yoongi?- Domando,senza nemmeno girarmi, mi sentivo gia nervoso.


-Si da il caso che punto primo, yoongi faccia spesso delle feste a casa sua
e punto secondo...- Si siede nella sdraio vicina alla mia fissandomi.
-Neanche a me piace stare in mezzo alla gente. Specialmente alla gente
che frequenta la nostra scuola. Sono tutti dei palloni gonfiati o delle
ragazze semplici che amano farsi i palloni gonfiati.-


Sospiro, guardando per la prima volta il suo viso.
-Bhe, grazie tante.- Dico, facendo leva sulle braccia per alzarmi.


-Non tutti... tutti tranne te.-
faccio per andarmene, sotto il suo sguardo dispiaciuto.

non posso farci niente cavolo, sono fatto così,scappo da ogni cosa bella che mi capita nella vita, per molti fattorie neon jungkook è uno di queste.
-Non... non ti sei mai sentito solo, mentre sei in mezzo alla gente?-

Domanda d'un tratto, dopo un tempo che mi pare interminabile.
fermandomi.
-Si.-Ammetto guardandomi la punta dei mocassini.
-Mi capita, qualche volta. È come se non avessi lo spazio necessario
per... essere me stesso.-Ammetto, sorpresa di parlare con lui
di cose delle quali non parlo nemmeno con hoseok.


-Come se gli altri non capissero chi siamo realmente.- Dice lui,
completando quello che stavo pensando ma che per qualche strano
motivo non ho avuto il coraggio di dire.
-Per questo il giardino.- Dico andandomi a sedere a gambe
incrociate sul bordo della piscina.
-Cosa?- Chiede lui, avvicinandosi e sedendosi di fianco a me.
-Per questo esiste un giardino sul retro. E il modo che le persone hanno
per staccarsi dal mondo reale.- Spiego. -Okay, lascia perdere... ho detto
una sciocchezza.-
Sorrido imbarazzato, probabilmente sto solo farneticando.
-No, hai ragione. È il trucco delle persone complicate.-Annuisce,
convinto da quello che stiamo dicendo, che probabilmente domani
avremo dimenticato.
-Non direi 'complicate', direi piuttosto.... 'elaborate'- Lo correggo,
toccando con un dito l'acqua e creando una piccola increspatura che
scompare un attimo dopo.

-Persone elaborate. Mi piace.- Decreta, voltandosi poi per guardarmi
dritto negli occhi.
Questa volta siamo molto più vicini.
Posso sentire il suo respiro regolare scontrarsi con il mio che invece è
molto più agitato.
Non so nemmeno se quello che sta succedendo sia reale o meno, ma
non voglio che finisca.

-dimmi cosa c'è che non va piccolo j-

parve sembrarmi un cucciolo abbandonato,aveva gli occhi loquaci, sovrastandomi col suo sguardo calmo e sereno.

mi ammutolì,sapevo che non avrebbe compreso, ma dovevo pur dargli un movente. stesi li a farmi fissare dai suoi occhi, stavo giusto per parlare, ma venni interrotto da una voce squillante che urlava verso di noi.

È una ragazza della mia scuola della quale però non so nient'altro,
completamente ubriaca, che ci guarda sorridendo e poi strilla nuovamente, contenta:


-Ragazzi! Venite! Stiamo per cominciare il gioco della bottiglia!-



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DISCLAIMER DISCLAIMER DISCLAIMER

partendo col presupposto che sono stra dispiaciuta per questa storia, davvero,l ho interrotta così non vedendo quante di voi invece stavano aspettando ogni giorno un aggiornamento.

penso abbiate notato qualche cambiamento,no la storia non l ho modificata,ma dopo un anno il mio timbro di scrittura e la struttura del capitoli sono giustamente cambiati.

spero di avervi fatti contenti,ridin è finalmente tornata,e finalmente la finiamo!! grazie per la vostra comprensione☺️☺️☺️☺️

ʀɪᴅɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora