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《...beh vedi, io la odio. La odio con tutto il mio cuore. Sono stato obbligato a mettermi con lei, era per volontà di mio padre. Ora dovrò raccontarti tutta la storia, siediti, sarà molto lunga》
Mi avvicino al divano, forse quasi sollevata nel sapere che quella ragazza non l'ama veramente.
《Io sono nato il 19 settembre, okay? Bene, per i miei genitori quella data era molto importante, infatti sono figlio unico e di conseguenza il solo regalo che la vita gli ha donato. Era il giorno del mio decimo compleanno e, per festeggiare il primo anno con due cifre, mia mamma ha voluto farmi un regalo speciale. Al tempo non avevamo molta disponibilità economica, perciò mia madre aveva risparmiato gli stipendi di sei mesi》
Mi stavano già scendendo le lacrime.
《Bene, quel giorno decisero di farmi una sorpresa. Mi bendarono gli occhi, mi caricarono in macchina e, dopo circa quattro ore, arrivamo a Gardaland. È stata la giornata più bella della mia vita e non me la dimenticherò mai. Devi sapere che mio padre, a causa dei problemi che aveva sul lavoro, si ubriacava spesso per dimenticare per almeno qualche ora i brutti periodi. Sfortunatamente decise di farlo anche quella sera, ma noi dovevamo per forza tornare a casa. Il problema? Mia mamma non aveva la patente, io avevo 10 anni appena compiuti e mio padre non era per niente sobrio. In ogni caso decidemmo di partire ugualmente, pregando al fine di arrivare a casa sani e salvi. Sai, i miei erano religiosi praticanti e ogni domenica andavano a messa. Anche io amavo andare in chiesa, era come una seconda casa per me. Quella sera però pregare non servì a niente. Eravamo sull'autostrada di ritorno, a un certo punto un camionista più ubriaco di mio padre ha sbandato verso la nostra macchina e mio papà, non avendo i riflessi pronti, non è riuscito a schivare il mezzo》si ferma un attimo
《Non... non voglio più sapere niente Matt... basta ti prego》
《Devi saperlo... non fa piacere neppure a me raccontarlo, ma è da qua che è partito tutto》
Acconsento con lo sguardo e lo lascio continuare.
《Dicevo, il camion ci ha presi in pieno, e prima che mio padre morisse ha detto questo: "Matteo, sopravvivi, farlo per papà. Scusa, è colpa mia se d'ora in poi avrai una vita di merda, ho fallito come padre come in tante altre cose. Ti voglio bene. Fammi solo un ultimo favore, anche se non me lo merito... fidanzati con Aurora quando sarai grande... è una brava ragazza e ti aiuterà anche con i soldi... addio Matt, ti amo". Ho ancora queste parole impresse nella mente. Forse ora avrai capito anche il motivo per cui non credo più... Questa è la mia storia Marta, ora tocca a te...》
Lo abbraccio, ero così pentita di averlo trattato male il primo giorno di scuola, di avergli staccato il telefono in faccia, di avergli risposto in un modo che non si sarebbe mai meritato. Faccio schifo. Lui ricambia l'abbraccio e stiamo così per almeno due minuti, poi ci stacchiamo e ci guardiamo negli occhi. Matteo mi guarda le labbra, ma si trattiene dal baciarmi e forse è meglio così. Prendo un grande respiro e inizio a parlare...
《Vedi Matt... quel giorno Bernardi non mi ha trovata... lui...》
《Aspe in che senso non ti ha trovata? Marta cosa cacchio è successo?!》
《Beh, lui...》

Spazio me
Sì, oggi avevo tempo di scrivere e le idee non mancavano, perciò eccomi qui : ) Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, so che è un po' più noioso, ma senza questo la storia non può continuare, non ci sarebbero le basi :/ Ora torno a studiare, a presto : )

Anoressica non per sceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora