1 ~ Un nuovo inizio

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Eravamo lì, sul retro dello chateau, ad incidere l'albero con le lettere dei nostri amici... a quanto pare morti.
JJ con la fiamma ossidrica firmò il 'lavoro' con i loro nomi.
Dopo di che alzò una bottiglietta contenente alcol facendo un brindisi.

JJ: "a Jhon B"

Kie: "e a Sarah". Disse trattenendo le lacrime.

Ci unimmo in un abbraccio osservando ancora il nostro memoriale, lasciandoci sfuggire infine qualche lacrima.
Poi mettemmo in una scatola tutti i loro affetti personali, seppellendola ai piedi del fusto.

Chiunque voi conosciate morirà. E con chiunque voglio dire proprio tutti: vostra madre, vostro fratello, vostra sorella, vostro padre, tutti i vostri amici e tutti i vostri nemici... tutti. Ovviamente c'è un altro modo di vederla: dato che la vita è breve e scorre velocemente, ogni gesto acquista un significato, ogni cosa accade solo una volta.

JJ: "hey, tutto bene?"

Max: "cosa? Si, credo di si". Non ero stata molto convincente.

JJ: "vieni qui". Mi strinse forte.

Max: "che hai intenzione di fare con quello?". Indicai un ago sulla sua scrivania.

JJ: "immortalare tutto questo. Vuoi?"

Max: "ok dottor Frankenstein, mi fido di te"

JJ: "ok, brucerà un po', ma puoi tenermi la mano intanto"

Come disse bruciò un po', ma ne uscì un tatuaggio fantastico, che ci facemmo entrambi sulla caviglia. Era piuttosto piccolo e diceva: P4L (Pogues for life).
Guardandolo mi sentii gli occhi lucidi.

Max: "credi che ora siano felici?"

JJ: "senz'altro... lo saranno sicuramente..."

Mi avvicinai a lui e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra.

JJ: "pronta per il primo giorno di scuola domani?"

Max: "non ricordarmelo"

Ridemmo insieme e poi lui si guardò l'orologio.

JJ: "merda!"

Max: "cosa?"

JJ: "devo andare a lavoro, sai, quel bar a Figure Eight"

Max: "posso venire con te?"

JJ: "certo, vieni, dobbiamo muoverci"

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Eravamo in quel bar, io seduta al bancone dove si trovava JJ, che preparava dei cocktail ed era visibilmente seccato dal trovarsi in quel posto da ricconi.

x: "hai sentito che è successo?"

x: "si, assurdo. E' un assassino"

x: "Jhon B ha avuto quello che meritava, si è risparmiato anche il processo. Andrà all'inferno per quello che ha fatto allo sceriffo Piterkin"

Tra quei volti ne riconobbi due: Topper e Kelce.
A quanto pare i drink che JJ stava preparando erano per loro e si era diretto verso quel tavolo per servirglieli.

Topper: "ragazzi, stanno ancora indagando"

x: "si, non so il perchè. E' ovvio che sia stato lui"

x: "si esatto"

JJ a quel punto non trattenne più la rabbia.

JJ: "ok, zitto. STA ZITTO, TOP!"

A quel punto mi alzai e mi misi davanti a lui poggiandogli le mani sul petto.

Max: "ok, hey, sta calmo"

Topper: "JJ vattene, non è il momento"

Kelce: "non parlavamo con te, pogue"

A quel punto il biondino prese un bicchiere e iniziò a picchiettarlo con una forchetta, attirando gli sguardi degli altri presenti.

JJ: "posso avere la vostra attenzione?! Avrei un piccolo annuncio da fare! Il mio migliore amico, Jhon B, non ha ucciso lo sceriffo Piterkin! Rafe Cameron l'ha ucciso, sparandole un colpo a sangue freddo! Ecco cos'è successo!"

Kelce: "wow"

JJ: "per te è così difficile da credere, Kelce?"

Kelce: "si è difficile, perchè per voi è sempre colpa dei kooks, mai dei pogues".

Sbraitò dopo essersi alzato avvicinandosi al mio ragazzo, che gli versò una brocca di acqua addosso.
Iniziarono ad azzuffarsi mentre io e Topper cercavamo di separarli.
Sentimmo una voce: era il proprietario del bar.

Proprietario: "JJ"

JJ: "si lo so, Raz, lo so. Sono licenziato".

Si tolse il grembiule gettandoglielo e mi prese per mano mentre si dirigeva verso la moto.
Camminando iniziò a toccarsi il cuore con la mano mentre tratteneva le lacrime.
Lo faceva da quando ne avevo memoria: in momenti in cui si sentiva sopraffatto poggiava la sua mano destra sul petto regolando il respiro.
Mi fermai davanti a lui, che si fiondò tra le mie braccia.

JJ: "scusa, mi dispiace". Disse lasciandosi andare.

Max: "non devi chiedermi scusa"

JJ: "sono uno stupido, ho perso anche questo lavoro"

Max: "ne troverai un altro, ne sono certa. Poi qui erano degli stronzi"

JJ: "già, erano degli stronzi". Sorrise.

Max: "dai, andiamo a casa"

Salimmo sulla moto, JJ mostrò il dito medio ai kooks alle nostre spalle e, dopo aver rovinato il giardino all'ingresso con una sgommata, ci dirigemmo verso il Cut.

The Pogues' rule  2 ~ JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora