|tw: linguaggio esplicito e scene piuttosto spinte|
Il cielo plumbeo della città di Amsterdam minacciava incessanti ed eminenti scrosci di acqua che presto si sarebbero riversati nelle piazze e nei canali. Le poche persone a quell'ora in strada si affrettavano a cercare un riparo dalle basse e anomale temperature e dal temporale che si sarebbe scatenato violentemente sulla capitale olandese. Era un giorno di fine maggio qualsiasi e due ragazzi italiani vagavano senza metà sotto quel manto scuro.
Improvvisamente una grossa goccia colpì la guancia del più grande, il quale sbuffò e dopo aver letto rapidamente l'insegna più vicina spinse l'altro verso la prima porta color ebano. Nel frattempo i tuoni avevano già iniziato a squarciare il leggero chiacchiericcio serale delle ultime persone rimaste.
"Manu, ma che fai?" chiese Simone scostando il cappuccio della felpa che gli impediva di scorgere il viso bagnato dell'altro.
"Per provare, so solo curioso e poi ce dobbiamo ripa' in qualche modo dal temporale" rispose con nonchalance come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Simone non era convinto e glielo fece notare più volte con le sue occhiate timide. Aveva intuito qualcosa, ma sperava di sbagliarsi.
"Dai movete che me sto a bagna tutto" lo incalzò e passandogli davanti gli prese la mano trascinandolo dietro di sé come si fa con un bambino.
La porta dell'ingresso scricchiolò forte sotto il peso del petto di Manuel e poi si richiuse appena in tempo quando il forte sciabordare dell'acqua piovana si schiantò prepotentemente sull'asfalto.
Un odore dolce invase le narici dei due ragazzi e subito dopo una famosa canzone pop giunse alle loro orecchie in maniera soave.Simone guardò Manuel per un istante e si scrollò l'acqua che si era impigliata tra i suoi ricci nonostante il cappuccio. L'altro si guardò intorno e strinse la propria mano in una presa più salda e rassicurante.
Dall'altra parte del buio un giovane li squadrò da capo a piedi giungendo poco dopo all'ingresso con un leggero sorriso a chiedere loro i documenti in un inglese perfetto.
18 e 19 anni benissimo.
Potevano entrare."Buona permanenza" augurò nella stessa lingua prima di condurli attraverso un telo nero che oscurava la vista.
Simone sussurrò di nuovo qualcosa avvicinandosi a Manuel, ma lui non lo sentì e gli rivolse di rimando una fugace distensione delle labbra.
Istintivamente il più piccolo chiuse gli occhi e quando li riaprì Manuel era lì accanto a lui velato dalle sfumature delle luci rosse e avvolto da una piacevole melodia.
Il locale era pieno di giovani che ballavano muovendo a ritmo le proprie dolci e sensuali membra mentre alcuni uomini più grandi, seduti in disparte, puntavano gli occhi su un sedere sodo da farsi quella sera.
Chi più e chi meno erano tutti disperatamente a caccia, perché non potevano restare soli a soddisfare le più disparate fantasie sessuali.
Qualcun altro, invece, aveva già vinto la propria battaglia catturando il proprio Romeo e si era spostato a pomiciare sui divanetti scuri prima di gustarsi il piatto completo.La stanza non era molto grande, ma l'atmosfera era elettrizzante da paura e Manuel colse nel proprio corpo ogni vibrazione di quel locale particolare.
"Che figata" esclamò entusiasta al suo orecchio per farsi sentire distintamente anche se la musica non era alta.
Simone borbottò qualcosa di incomprensibile e vide passare a pochi metri da loro un host vestito in maniera poco casta. Il poco tessuto che fasciava il corpo saliva e scendeva di continuo, rivelando dei glutei marmorei e un inguine completamente depilato.

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Boysclub21 at Amsterdam - Simuel
Cerita PendekManuel e Simone entrano nel famoso "Boysclub 21" di Amsterdam e fanno l'amore.